Deve votare per l'interesse dello stato e non nell'interesse di una sola parte...
Il giudizio in merito riguarda infatti la concezione che si ha in termini di filosofia del diritto.
E' evidente che i costituenti assunsero quella posizione perché era forte la componente cattolico-liberale che si rifaceva all'idealismo di Benedetto Croce (e quindi alla sua idea di Stato etico, in cui non vige l'incontro tra particolari, ma l'affermazione dello Spirito-della patria).
Concezione estremamente discutibile. Qual'è l'interesse dello Stato? E' davvero individuabile come tale?
O forse ci si trova sempre di fronte ad un interesse particolare "mascherato"?
Basta un territorio, la nazione e la sua identità, ad unificare l'insieme degli interessi particolari?
Io non credo proprio.
Se affermassimo invece che lo Stato è il terreno d'incontro/scontro tra interessi particolari con proposte universali confliggenti, allora il discorso su vincolo di mandato e voto segreto cambierebbe profondamente.
E infatti io non solo abolirei il voto segreto, ma istituirei la revocabilità del mandato in ogni momento su richiesta di una data quota di elettori.
Non a caso la teoria giuridica di derivazione socialista non solo proponeva l'abolizione del voto segreto, ma anche di tutti i segreti di Stato (documenti, servizi, affari), perchè lo Stato, non avendo interessi propri né proprie volontà, doveva necessariamente essere trasparente agli occhi dei suoi cittadini.
Concordo profondamente.