Ti segnalo questo articolo piuttosto chiaro su cosa intendo, spero tu non abbia difficoltà con l'inglese:
https://thenextrecession.wordpress.com/2017/08/03/the-tragedy-of-venezuela/
Sulle ragioni che spingono un popolo a ribellarsi a ingiustizie, soprusi e violenza da parte dello stato concordo, è ovvio che se c'è un conflitto questo veda almeno due o più posizioni su convinzioni opposte, è da lì, e dall'impossibilità di risolvere differentemente il "confronto sociale" che ha origine la violenza.
A prescindere dalla parte politica da cui origina o da come essa si sviluppa.
La rivoluzione russa era legittima fino a che non si è fatta potere, e nel processo ha generato a sua volta una altrettanto brutale repressione.
Pure in situazioni confuse come l'ucraina, la prima fase della ribellione, fintanto che si è mantenuta spontanea e celava gli aspetti peggiori, era sostenibile.
Come è ora sostenibile il desiderio del donbas di staccarsi da ciò che viene percepito come un regime ancora più opprimente di quello precedente.
Purtroppo è un rischio intrinseco al processo, ma nondimeno è un aspetto basilare della natura umana, quello di opporsi ad un potere percepito come illegittimo.
Letto l'articolo, e secondo me è ottimo nel dipanare le ragioni della crisi interna con dati ed esempi esaustivi, che se confrontati anche con altre fonti indubbiamente tornano corretti, tuttavia mi trovo in difficoltà sulla conclusione, che sembra andare nel senso opposto.
What went wrong with the laudable aims of Chavismo? Could this tragedy been avoided? Well, yes, if the Chavista revolution had not stopped at less than halfway, leaving the economy still predominantly in the control of capital. Instead, the Chavista and Maduro governments relied on high oil prices and huge oil reserves to reduce poverty, while failing to transform the economy through productive investment, state ownership and planning. Between 1999 and 2012 the state had an income of $383bn from oil, due not only to the improvement in prices, but also to the increase in the royalties paid by the transnationals. However, this income was not used transform the productive sectors of the economy. Yes, some was used to improve the living standards of the most impoverished masses. But there was no plan for investment and growth. Venezuelan capital was allowed to get on with it – or not as the case may be. Indeed, the share of industry in GDP fell from 18% of GDP in 1998 to 14% in 2012.
Now the right-wing ‘free marketeers’ tell us that this shows ‘socialism’ does not work and there is no escape from the rigors of the market. But the history of the last ten years is not the failure of ‘socialism’ or planning, it is the failure to end the control of capital in a weak (an increasingly isolated) capitalist country with apparently only one asset, oil.
Insomma, a proposito di sassi, stagni e anatre....
Ovviamente concordo sul "failing to transform the economy, the productive sectors of the economy" ma questo l'avevo già sostenuto proprio quì, ti ricorderai che una discussione simile avvenne già da queste parti.
Continuo a ritenere che vi sia una difficoltà maggiore nell'amministrare l'economia da uno scranno politico, semplicemente perchè ad una certa, sappiamo benissimo, la politica distorcerà l'economia e conseguentemente la realtà a proprio uso (elettorale, clientelare, di immagine, di controllo ed esercizio del potere, etc,etc), nel cosidetto capitalismo di stato o interventismo economico che l'autore sembra invocare.
Posizione legittima, sebbene a me ideologicamente avversa, ma proprio per questo mi domando quanto, nella pratica, attuabile.
Quindi quando si dice "privato è meglio" si intende "difficilmente un privato sarà mai sufficientemente forte da estorcere vantaggi spropositati mediante il monopolio della forza", oltre alla semplice logica percui se paghi qualcosa di tasca tua avrai maggiore cura che questa prosperi invece che marcire tra incompetenza e malagestione.
Per uno stato un burocrate vale l'altro, che sia alle poste o che sia a gestire uno dei più importanti aspetti economici della nazione, un privato, generalmente, si cura di più di chi ne gestisce ricchezze e assets e questo aspetto, di per se, aggiunge un valore assente nella scala dello stato nel suo approccio all'economia.
Insomma, controllando le leve dell'economia mediante l'agenda politica è plausibile che il crollo del venezuela sarebbe stato accelerato dissestando l'intero apparato nazionale ed entrando così in crisi anticipata.
Dopotutto siamo nel what if economico, che però non vedo credibile abbia successo.
Alternativamente sarebbe servito un tentativo di mantenere alti i prezzi del petrolio, magari anche solo "un poco più a lungo", ma questo sarebbe dovuto passare non tanto per le forche caudine della sede opec, ma attraverso dialoghi più o meno bilaterali con altri paesi produttori (inclusi gli stessi Usa e svariati suoi alleati sia politici che economici), siamo proprio sicuri che una tale posizione economico-politica sarebbe stata sostenibile qualora il regime avesse varato politiche economiche e fiscali ancor più stringenti?
Indubbiamente eventuali conseguenze negative dell'insuccesso sarebbero cadute direttamente sulla popolazione... a voler essere proprio cinico e malpensante organismi e ambienti internazionali avrebbero probabilmente calcato la mano nel sottolinearne difficoltà e difetti molto di più e molto prima.
Infine:
Siamo sicuri, in ottica generale, che uno stato sia capace di attuare gli investimenti e di comprendere le necessità economiche nel mercato odierno?
Nel 900 era ancora possibile, in un certo senso, ma il mondo era diversissimo sia politicamente che economicamente.
Non conosco sufficientemente la società venezuelana e se questa abbia nella manica economisti particolarmente svegli e capaci di innovare una economia che non ha visto la minima riforma concreta in due decenni, ma se ci fossero questi avrebbero di fronte un compito improbo anche e soprattutto a livello politico.
Rinnegare le modifiche sociali del chavismo (che è poi quello che immagino come il baluardo della tua difesa e di quella dell'articolo) può rivelarsi un boomerang radicalizzando ulteriormente il conflitto sociale di cui sopra, ed è quello che temo, se dai il pane a qualcuno poi glielo togli, è alquanto credibile che si ribelli sentendosi attaccato, ma forse un passo indietro di maduro "prima che arrivino i militari" appare come l'unico compromesso che possa salvarle.