Venezuela: quando le fake news ci piacciono

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Online FatDanny

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #320 il: 11 Mag 2021, 18:52 »
Quinto post di questo topic:

Venezuelano io non capisco dove tu abbia letto la difesa delle politiche chaviste nel mio post.
Mi sembra di aver iniziato dicendo esattamente l'opposto, o sbaglio?

Quindi, come dire, le tue parole sembrano il voler mettere le mani avanti. A dir poco.
Anche perché i morti ci sono stati da ambo le parti, vedi il caso del leader studentesco.
Il paese è profondamente diviso, le manifestazioni pro maduro sono immense, il rischio di guerra civile altisdimo e il tuo racconto invece è totalmente schiacciato su una realtà sola, che descrivi come la totalità della societa civile. Chissà come mai...
Non parlo di vergogne o insulti analoghi perché sarebbero solo flames.

Rispetto all'opposizione non ho criticato le giuste lamentele del popolo nei confronti di un esecutivo che ha sbagliato tanto. Ma che il signor Guevara (che nulla ci azzecca col famoso Ernesto) non è credibile quando lamenta la fame e poi si ritrova con i suoi accoliti sugli yacht di sua proprietà.
Sto dicendo che il Venezuela che lui ha in mente è peggio di quello attuale.
Non ho detto che sia eterodiretto da Trump, ma che ne è alleato e omologo in patria.

Quindi visto che qui pur di evitare la le pen diciamo di affidarsi addirittura a gente come macron, io dico che li la soluzione ai problemi creati dall'esecutivo chavista non è rappresentata di certo da Guevara & co.

E che fa schifo la doppiezza dei media occidentali che qui fanno di tutto per rappresentare la le pen come hitler (a ragione) e per ragioni analoghe (gli interessi dei capitali europei) non si fanno scrupoli a produrre fake news in appoggio a sta robaccia.

0 credibilità
0 interessi a difendere la democrazia.
0 interessi ad una giusta informazione.
In Europa come in sud america questi media vogliono solo aiutare le ragioni di determinati e specifici interessi

Offline mr_steed

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #321 il: 14 Lug 2022, 22:33 »
[...]Bolton, dunque, ammette che la Casa Bianca ha partecipato attivamente alla realizzazione di colpi di Stato in diversi scenari internazionali. Ma dove esattamente? La domanda del giornalista della Cnn, Jake Tapper, arriva puntuale, e la risposta di Bolton è secca ” Non entrerò nei particolari “. L’unico caso sul quale l’ex consigliere si è espresso e sul quale ha parlato del coinvolgimento Usa, è quello del tentato colpo di stato contro Nicolas Maduro del maggio 2020, quando una sorta di “armata Brancaleone” formata da 8 uomini, ha tentato di raggiungere le coste venezuelane. Obiettivo: raggiungere la capitale, Caracas, e prelevare il presidente dal Palazzo Presidenziale, con il supporto aereo delle forze americane e degli insorti locali.[...]

Prosegue qui:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/07/14/usa-bolton-abbiamo-aiutato-a-fare-colpi-di-stato-dallafghanistan-alliraq-lingerenza-americana-nelle-crisi-internazionali/6661188/
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #322 il: 01 Ago 2022, 21:46 »
Beh, penso che tutti conoscano la politica estera degli Stati Uniti. L’intervento dell’ex consigliere conferma una banalità. Di invasioni ce ne sono state una marea. In ogni caso se gli Stati Uniti volessero seriamente impossessarsi del Venezuela, basterebbe una flotta ubriaca visto lo stato comatoso dell’esercito locale.

Il colpo di stato  non solo è stato una barzelletta, per la sua preparazione ed esecuzione, ma è stato un modo per corroborare, nel caso ci fossero dei dubbi, che nel nostro paese non è una questione di bravi rivoluzionari da una parte e di cattivi oppositori dall’altra o viceversa, ma un semplice miscuglio di opportunisti e affaristi incrociati. Dopo quel colpo di stato le principali figure indicate come responsabili, dopo un comprensibile periodo di riposo e ristoro in qualche ambasciata o consolato, iniziarono a circolare serenamente nel paese per proseguire la loro strenua attività di “antagonismo” alla meravigliosa e ventennale rivoluzione. Ennesima conferma del motivo principale per cui nel 2022 Maduro e compagni hanno nelle mani un paese.

Uno scenario che conferma come Maduro, prima il suo predecessore, non si può far scappare un’opposizione politica che in un ventennio è stata la prima fonte di legittimazione del suo partito e regime.

Un’opposizione che si è contraddistinta negli anni per la creazione di un Parlamento e di una Presidenza di scorta ; per la partecipazione ad elezioni palesemente irregolari, con annessa legittimazione dei vincitori e un colpo di stato con i parenti al seguito è un partner che non ti puoi farti fuggire. In effetti gli stessi delinquenti che 20 anni fa iniziavano a pregustare il potere sono gli stessi di oggi. Le uniche novità le ha apportate madre natura.
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #323 il: 29 Lug 2024, 13:47 »
Insomma alla fine ha rivinto Maduro col 51%

Offline arturo

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #324 il: 29 Lug 2024, 14:00 »
Ed i soliti noti ( usa ed unione europea) nun ce vonno sta'.
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #325 il: 29 Lug 2024, 14:15 »
No più che altro posso capire la rituale denuncia di brogli, ma urlare che in realtà avrebbero vinto loro col 70% fa un po ride

Offline Warp

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #326 il: 29 Lug 2024, 14:53 »
divertente  che l'argentino milei (per i meno addetti, quello che a sua detta è  entrato in politica dopo aver sognato il suo cane morto che lo invitava a candidarsi) ha auspicato "l'intervento dell'esercito per restaurare la democrazia"

https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/americalatina/2024/07/29/milei-largentina-non-riconoscera-unaltra-frode-in-venezuela_2ccdf8d6-e105-4ca3-b1dd-1c07abea859d.html

Offline mr_steed

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #327 il: 29 Lug 2024, 15:18 »
divertente  che l'argentino milei (per i meno addetti, quello che a sua detta è  entrato in politica dopo aver sognato il suo cane morto che lo invitava a candidarsi) ha auspicato "l'intervento dell'esercito per restaurare la democrazia"

https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/americalatina/2024/07/29/milei-largentina-non-riconoscera-unaltra-frode-in-venezuela_2ccdf8d6-e105-4ca3-b1dd-1c07abea859d.html

milei "chiama esercito"? una sorta di novello alemanno-paiella insomma...

Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #328 il: 29 Lug 2024, 15:24 »
Beh, penso che tutti conoscano la politica estera degli Stati Uniti. L’intervento dell’ex consigliere conferma una banalità. Di invasioni ce ne sono state una marea. In ogni caso se gli Stati Uniti volessero seriamente impossessarsi del Venezuela, basterebbe una flotta ubriaca visto lo stato comatoso dell’esercito locale.

Il colpo di stato  non solo è stato una barzelletta, per la sua preparazione ed esecuzione, ma è stato un modo per corroborare, nel caso ci fossero dei dubbi, che nel nostro paese non è una questione di bravi rivoluzionari da una parte e di cattivi oppositori dall’altra o viceversa, ma un semplice miscuglio di opportunisti e affaristi incrociati. Dopo quel colpo di stato le principali figure indicate come responsabili, dopo un comprensibile periodo di riposo e ristoro in qualche ambasciata o consolato, iniziarono a circolare serenamente nel paese per proseguire la loro strenua attività di “antagonismo” alla meravigliosa e ventennale rivoluzione. Ennesima conferma del motivo principale per cui nel 2022 Maduro e compagni hanno nelle mani un paese.

Uno scenario che conferma come Maduro, prima il suo predecessore, non si può far scappare un’opposizione politica che in un ventennio è stata la prima fonte di legittimazione del suo partito e regime.

Un’opposizione che si è contraddistinta negli anni per la creazione di un Parlamento e di una Presidenza di scorta ; per la partecipazione ad elezioni palesemente irregolari, con annessa legittimazione dei vincitori e un colpo di stato con i parenti al seguito è un partner che non ti puoi farti fuggire. In effetti gli stessi delinquenti che 20 anni fa iniziavano a pregustare il potere sono gli stessi di oggi. Le uniche novità le ha apportate madre natura.

Che desolazione. Povero popolo, povera gente.... :( :( :( :(

Offline PARISsn

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #329 il: 29 Lug 2024, 22:54 »
Venezuela, la nuova vittoria di Maduro non stupisce: ci sono stati segnali inequivocabili

Poco fa, il Consiglio nazionale elettorale (CNE) venezolano ha annunciato che il 51% dei voti espressi nella giornata di oggi dall’elettorato è andato al presidente uscente Nicolas Maduro Moros, che è pertanto confermato alla guida del Paese con 7 punti di vantaggio sull’ oppositore Gonzalez.

Per me e per gli altri 879 osservatori internazionali provenienti da 107 Paesi che si trovano qui a Caracas da oramai circa una settimana, questo risultato non costituisce per nulla una sorpresa. Molteplici erano infatti gli inequivocabili segnali in questo senso. Innanzitutto la partecipazione moltitudinaria (un milione di persone solo a Caracas) agli eventi di chiusura della campagna elettorale di Maduro. E poi l’adesione di governatori e sindaci della destra al Gran Polo Patriotico, lo schieramento guidato da Maduro e dal suo partito, il Partito Socialista Unito del Venezuela. O ancora la posizione estremamente cauta e neutrale espressa dalla Confindustria venezolana, solitamente schierata apertamente colla destra, e i toni sorprendentemente soft della candidata presidenziale democratica statunitense Kamala Harris. O infine, e soprattutto, il clima di diffuso consenso nei confronti del presidente uscente che si può agevolmente registrare parlando con chiunque.

Tale consenso si fonda sugli ottimi risultati conseguiti dal governo negli ultimi anni su tutti i piani. Su quello economico il Venezuela vanta oggi il tasso di crescita economica più alto dell’America Latina e pari al 4,5%, l’inflazione è stata drasticamente contenuta, il tasso di cambio con dollaro ed euro fortemente stabilizzato, la produzione aumentata col raggiungimento del 90% di autosufficienza nel fondamentale settore agricolo ed alimentare, il fiorire di una notevole quantità di imprese piccole e medie. Su quello sociale basterà citare la consegna, a ieri 27 luglio, di ben 5.100.000 case di proprietà di almeno 72 metri quadrati l’una, il continuo rafforzamento dei settori della salute, dell’istruzione e della cultura e il calo senza precedenti della criminalità, un tempo tra le più elevate del pianeta, dimostrato dal passaggio del tasso degli omicidi ogni centomila abitanti da 95 a 2.

Su quello politico il rafforzamento della democrazia partecipata e protagonista colla creazione di sempre più numerose Comuni autogestite con potere decisionale sulla gestione del proprio territorio e sulla destinazione degli ingenti investimenti pubblici (altro che Pnrr). Tutto ciò nonostante l’esistenza di oltre 900 sanzioni che hanno consentito la vera e propria rapina delle risorse venezolane collocate negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in alcuni Paesi dell’Unione europea e del resto del mondo, che hanno indubbiamente costituito e continuano a costituire un forte peso sulle spalle del popolo venezolano e vanno pertanto abolite al più presto.

Il voto di oggi è stato liberamente espresso e registrato grazie all’esistenza di un sistema elettorale tra i più avanzati del mondo con modalità elettronica a verifica cartacea e controllo diffuso a tutti i livelli da parte di tutte le forze politiche che partecipano alla competizione elettorale. Ciò nonostante l’opposizione minoritaria e screditata non ha mancato di allestire la solita grottesca farsa, autoproclamando la propria vittoria e spargendo a piene mani fake news a uso e consumo esclusivo del sistema mediatico internazionale controllato dai monopoli informativi dominati da Musk e simili, del quale è ovviamente tributario quello italiano dei giornaloni e giornalini, da Stampubblica ad Angelucci, ecc.

La destra sogna la riproposizione di una stagione di violenza e destabilizzazione che faccia nuove vittime, ma al momento non pare fortunatamente che esistano condizioni che lo permettano, grazie alla saldissima alleanza tra il popolo organizzato, le Forze armate e quelle di polizia. Alcuni leader dell’opposizione sconfitta si ripropongono in veste di eterne vittime del presunto autoritarismo chavista, più che altro per continuare a battere cassa a Washington, dopo che milioni e milioni di dollari sono stati sperperati ad esclusivo beneficio dei più furbi e fortunati tra di loro.

La vittoria del popolo venezolano costituisce quindi una nuova storica tappa del processo di riappropriazione della sovranità nazionale e popolare che è cominciato circa venticinque anni fa coll’elezione di Hugo Chavez alla Presidenza di quella che sarebbe subito dopo divenuta la Repubblica bolivariana del Venezuela, e che si sarebbe dotata di una delle più avanzate tra le Costituzioni del mondo, che il governo e tutte le istituzioni traducono quotidianamente in prassi effettiva.


Fabio Marcelli
Giurista internazionale
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #330 il: 30 Lug 2024, 01:43 »
Venezuela, la nuova vittoria di Maduro non stupisce: ci sono stati segnali inequivocabili

Poco fa, il Consiglio nazionale elettorale (CNE) venezolano ha annunciato che il 51% dei voti espressi nella giornata di oggi dall’elettorato è andato al presidente uscente Nicolas Maduro Moros, che è pertanto confermato alla guida del Paese con 7 punti di vantaggio sull’ oppositore Gonzalez.

Per me e per gli altri 879 osservatori internazionali provenienti da 107 Paesi che si trovano qui a Caracas da oramai circa una settimana, questo risultato non costituisce per nulla una sorpresa. Molteplici erano infatti gli inequivocabili segnali in questo senso. Innanzitutto la partecipazione moltitudinaria (un milione di persone solo a Caracas) agli eventi di chiusura della campagna elettorale di Maduro. E poi l’adesione di governatori e sindaci della destra al Gran Polo Patriotico, lo schieramento guidato da Maduro e dal suo partito, il Partito Socialista Unito del Venezuela. O ancora la posizione estremamente cauta e neutrale espressa dalla Confindustria venezolana, solitamente schierata apertamente colla destra, e i toni sorprendentemente soft della candidata presidenziale democratica statunitense Kamala Harris. O infine, e soprattutto, il clima di diffuso consenso nei confronti del presidente uscente che si può agevolmente registrare parlando con chiunque.

Tale consenso si fonda sugli ottimi risultati conseguiti dal governo negli ultimi anni su tutti i piani. Su quello economico il Venezuela vanta oggi il tasso di crescita economica più alto dell’America Latina e pari al 4,5%, l’inflazione è stata drasticamente contenuta, il tasso di cambio con dollaro ed euro fortemente stabilizzato, la produzione aumentata col raggiungimento del 90% di autosufficienza nel fondamentale settore agricolo ed alimentare, il fiorire di una notevole quantità di imprese piccole e medie. Su quello sociale basterà citare la consegna, a ieri 27 luglio, di ben 5.100.000 case di proprietà di almeno 72 metri quadrati l’una, il continuo rafforzamento dei settori della salute, dell’istruzione e della cultura e il calo senza precedenti della criminalità, un tempo tra le più elevate del pianeta, dimostrato dal passaggio del tasso degli omicidi ogni centomila abitanti da 95 a 2.

Su quello politico il rafforzamento della democrazia partecipata e protagonista colla creazione di sempre più numerose Comuni autogestite con potere decisionale sulla gestione del proprio territorio e sulla destinazione degli ingenti investimenti pubblici (altro che Pnrr). Tutto ciò nonostante l’esistenza di oltre 900 sanzioni che hanno consentito la vera e propria rapina delle risorse venezolane collocate negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in alcuni Paesi dell’Unione europea e del resto del mondo, che hanno indubbiamente costituito e continuano a costituire un forte peso sulle spalle del popolo venezolano e vanno pertanto abolite al più presto.

Il voto di oggi è stato liberamente espresso e registrato grazie all’esistenza di un sistema elettorale tra i più avanzati del mondo con modalità elettronica a verifica cartacea e controllo diffuso a tutti i livelli da parte di tutte le forze politiche che partecipano alla competizione elettorale. Ciò nonostante l’opposizione minoritaria e screditata non ha mancato di allestire la solita grottesca farsa, autoproclamando la propria vittoria e spargendo a piene mani fake news a uso e consumo esclusivo del sistema mediatico internazionale controllato dai monopoli informativi dominati da Musk e simili, del quale è ovviamente tributario quello italiano dei giornaloni e giornalini, da Stampubblica ad Angelucci, ecc.

La destra sogna la riproposizione di una stagione di violenza e destabilizzazione che faccia nuove vittime, ma al momento non pare fortunatamente che esistano condizioni che lo permettano, grazie alla saldissima alleanza tra il popolo organizzato, le Forze armate e quelle di polizia. Alcuni leader dell’opposizione sconfitta si ripropongono in veste di eterne vittime del presunto autoritarismo chavista, più che altro per continuare a battere cassa a Washington, dopo che milioni e milioni di dollari sono stati sperperati ad esclusivo beneficio dei più furbi e fortunati tra di loro.

La vittoria del popolo venezolano costituisce quindi una nuova storica tappa del processo di riappropriazione della sovranità nazionale e popolare che è cominciato circa venticinque anni fa coll’elezione di Hugo Chavez alla Presidenza di quella che sarebbe subito dopo divenuta la Repubblica bolivariana del Venezuela, e che si sarebbe dotata di una delle più avanzate tra le Costituzioni del mondo, che il governo e tutte le istituzioni traducono quotidianamente in prassi effettiva.


Fabio Marcelli
Giurista internazionale

Con tutto il rispetto per il Giurista Internazionale, l’unica cosa che si è stabilizzata è la pensione di mia madre, e intuisco di tanti altri, attorno ai 2 dollari al mese. In un’economia locale in cui regna sovrano il dollaro.

E mi fermo al tasso di cambio.
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #331 il: 30 Lug 2024, 03:12 »




Online FatDanny

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #332 il: 30 Lug 2024, 07:41 »
Perché non mi stupisco che sei cascato pure te in questa cazzata diffusa dai canali vicini ai trumpisti (musk, politico, visegrad) e che non spiega come il 4.6% sia la sommatoria delle liste minori?
Ieri per un giorno hanno provato a far credere che le elezioni fossero truccate col totale del 132% dei votanti, quando in realtà teleSUR aveva spiegato serenamente la cosa.
Se sommi a + b + c viene 100.


Paris, allo stesso tempo fammi dire che un osservatore internazionale credibile non si esprime a quel modo. Parliamo quindi di uno chavista apertamente schierato.

Io finora non ho visto mezza prova di brogli e temo lopposizione si stia giocando la carta del golpe e trovo vergognosa la facilità con cui si grida al broglio, accusa grave che andrebbe portata solo in presenza di prove significative visto che si destabilizzano paesi fino alla guerra civile per cose del genere.
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #333 il: 30 Lug 2024, 08:01 »
Io in realtà non ho scritto niente, ho postato una (ok, due...) immagini. 

Se il messaggio che volevano far passare era quello che dici tu potevano fare un breakdown di questo 4,6% per singola lista con % relativa, oppure una sola casella con la dicitura "otras listas".
Salvavano pure tempo, no?
Così pare che ogni lista minore sia al 4,6%.

Peraltro l'osservazione corretta, anche fosse come dici tu, sarebbe "ma come hanno fatto ad arrivare ad almeno il 100% se sono solo all'80% del conteggio?" (che è l'header grande grande, su sfondo blu, al di sopra dell'infografica).

Online FatDanny

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #334 il: 30 Lug 2024, 08:10 »
1) le due immagini postate così hanno un significato, inutile che ora ci giri attorno

2) quell'immagine non è passata nel vuoto, è stata proiettata da una trasmissione su TeleSUR che ha spiegato perfettamente la grafica. il problema si pone quando si separa l'immagine dalla sua spiegazione, cosa che hanno fatto certi profili per iniziare a tirare la volata al tentativo  di golpe delle prossime ore.

3) l'osservazione più che corretta sarebbe demenziale. essendo una percentuale si rapporta sempre allo scrutinato. Che questo sia il 10, il 40 o l'80 il totale delle proporzioni interne farà sempre 100.


No ma effettivamente con esperti come voi il clown world i potenti del pianeta possono giostrarselo come vogliono.
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #335 il: 30 Lug 2024, 08:33 »
1) le due immagini postate così hanno un significato, inutile che ora ci giri attorno

2) quell'immagine non è passata nel vuoto, è stata proiettata da una trasmissione su TeleSUR che ha spiegato perfettamente la grafica. il problema si pone quando si separa l'immagine dalla sua spiegazione, cosa che hanno fatto certi profili per iniziare a tirare la volata al tentativo  di golpe delle prossime ore.

3) l'osservazione più che corretta sarebbe demenziale. essendo una percentuale si rapporta sempre allo scrutinato. Che questo sia il 10, il 40 o l'80 il totale delle proporzioni interne farà sempre 100.


Ok, e nessuno ha pensato che così quell'immagine presentasse possibili ambiguità di interpretazione.
8 voci al 4,6% perchè farne 1 e nominarla "otras listas" era evidentemente troppo difficile.
Vabbeh.

https://freedomhouse.org/country/venezuela


No ma effettivamente con esperti come voi il clown world i potenti del pianeta possono giostrarselo come vogliono.

Mai definito un esperto di elezioni o di venezuela.
Non serve certo che maduro & co commettano ulteriori brogli o violenze per starmi sul cazzo, bastano quelle compiute fino all'altro ieri.

Online FatDanny

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #336 il: 30 Lug 2024, 08:42 »
tipico esempio di posizionamento puramente su base ideologica.
Legittimo  eh,  basta che si sappia,  che non vale solo per gli  "amici  di Putin e dell'iran".
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #337 il: 30 Lug 2024, 10:32 »
Ok, e nessuno ha pensato che così quell'immagine presentasse possibili ambiguità di interpretazione.
8 voci al 4,6% perchè farne 1 e nominarla "otras listas" era evidentemente troppo difficile.
Vabbeh.

...

Condivido che quell'immagine sia infelice e poco chiara, le tabelle dovrebbero poter girare da sole senza bisogno di commenti di accompagnamento.

Però mi sfugge dove sia l'eventuale dolo. Ci può essere una interpretazione propagandistica di quello che per me è un semplice errore (direi praticamente un refuso) nella rappresentazione dei dati?
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #338 il: 30 Lug 2024, 10:33 »
Paris, allo stesso tempo fammi dire che un osservatore internazionale credibile non si esprime a quel modo. Parliamo quindi di uno chavista apertamente schierato.

Io finora non ho visto mezza prova di brogli e temo lopposizione si stia giocando la carta del golpe e trovo vergognosa la facilità con cui si grida al broglio, accusa grave che andrebbe portata solo in presenza di prove significative visto che si destabilizzano paesi fino alla guerra civile per cose del genere.


Ieri alla Camera una deputata di Azione in conferenza stampa ha ospitato una tizia che ha apertamente invocato l'intervento dell'esercito dando per scontato che i brogli ci sono stati e che loro avevano vinto col 70% (un po alla mourinho quando diceva che l'EL l'avevano vinta loro).

https://webtv.camera.it/evento/26003

Ora, posto che anche a me l'osservatore internazionale postato da Paris è sembrato palesemente di parte, mi chiedo, anzi ti/vi chiedo a voi esperti: c'è un modo attendibile di capire se sono stati fatti dei brogli?
Cioè possibile che questi hanno fatto i magheggi senza lasciare la minima traccia, il minimo indizio?

Offline vaz

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #339 il: 30 Lug 2024, 13:31 »
Secondo me è abbastanza grave Musk che di fatto faccia
Propaganda golpista
 

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