Venezuela: quando le fake news ci piacciono

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Offline porga

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #120 il: 03 Ago 2017, 08:55 »
Il chavismo non ha "toppato" nella distribuzione del petrolio: il chavismo ha deliberatamente instaurato un sistema di rendite volto alla consolidazione della povertà "controllata" cittadina (che non sfociasse in miseria), con la conclamata intenzione di sostenersi su un supporto popolare che non avanzasse pretese, esigenze; che si accontentasse di ciò che il "chavismo", e solo il chavismo, poteva garantirgli, grazie alla monopolizzazione dei mezzi di produzione nazionali, prima il petrolio, poi la filiera alimentare. Si tratta dell'imposizione di un capitalismo di stato feroce, in cui il "bolivarianismo" fece da "banchiere" "imprenditore" "politico" "lobby", assoggettando la sovranità al volere di un tiranno.

ecco: nei miei viaggi in venezuela, ho visto questo
- una limitata ma potentissima popolazione di ricchi (e non potete capire quanto: ho visto a lagunita una villa con le statue di botero nel giardino e le siepi di un metro a fare da limes...quando ho chiesto "ma non avete paura di intrusioni?" mi hanno risposto che l'ultimi che ci aveva provato, la loro polizia privata - in pratica dei poliziotti pubblici che facevano il doppio lavoro o timbravano e sparivano - aveva fatto a pezzi e bruciato tre ladri, rimandando alle madri solo il cuore)
- una vessatissima popolazione media (piccoli imprenditori, più che altro) sottoposti a tasse altissime (immagino gli unici a pagarle, visto che ai ricchi è consentito evaderle sotto mazzetta ed ai poveri di non pagarle), con pochissima sicurezza sia del futuro che della propria incolumità
- una fascia debolissima, quella degli insegnanti, medici, impiegati statali che, come a cuba, viveva il tracollo in avvicinamento con molta dignità, pochissimi soldi ed un'onestà che non permetteva loro di immischiarsi in affari loschi
- una popolazione immensa di poveri, mantenuti nello stato e dallo stato da un sistema di sussidiarietà e romanelle tipo quelle dei ranchos ripuliti e colorati o delle cooperative di sostegno ed insegnamento che - pore stelle, loro, inconsapevoli complici di un progetto più alto - cercavano con immani sforzi e devo dire buoni risultati di dare una bella botta all'analfabetismo (ottimo risultato, seppure unico e non seguito da una coscienza civile accresciuta a tal punto da rinunciare a comportamenti tipo quello di attaccarsi ai pali della luce - e quindi, non pagarla - per avere l'illuminazione a casa)
- una popolazione rurale che, in linea con quanto accade in tutte le situazioni nelle quali c'è un paese con punti di accumulazione cittadini così grandi, vive con poco ma quel poco riesce quasi sempre ad averlo, a dispetto di chi lascia tutto per cercare fortuna in città: a questa popolazione il prima ed il dopo chavez ha cambiato zero, si è solo istituzionalizzato il taccheggio e la prebenda per il poliziotto o funzionario di turno

poi, sul petrolio e sulle strategie governative/PDVSA
Il problema sul piano puramente economico sta tutto quì.
E' stato un calcolo, sbagliato, con conseguenze nefaste e gravissime su tutta una economia che era stata pensata in un modo ma funzionava, sul piano pratico, in un'altro.
Per ragioni politiche, su cui, per non essere ridondante, non mi esprimerò.
Ma a livello economico è stata volutamente pianificata una struttura statale che si autosostentava SOLO con i soldi del petrolio a >100$, dandoli per scontati, spacciandola per una grande vittoria del chavismo, ma il venezuela non ha mai avuto in programma di differenziare gli introiti e la bilancia commerciale dal semplice export di greggio, MAI.

p.s. Inoltre, aldilà delle sede opec (per cui non ho nessuna simpatia), fu proprio il venezuela il primo a fare ufficialmente undercut sul prezzo del proprio petrolio svalutandolo nell'ambito di accordi bilaterali con cuba.
Ben poco lungimirante, anche questo.

p.s.: pablo, per me stai facendo una tempesta in un bicchiere d'acqua

Offline FatDanny

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #121 il: 03 Ago 2017, 08:59 »
Peccato che Armando Cañizalez sia morto a causa di una ferita da proiettile non in dotazione alle forze di sicurezza venezuelane e dunque probabilmente a causa di "fuoco amico" (sempre perché l'opposizione è democratica e non violenta).

E' incredibile la quantità di notizie manipolate da questa banda di criminali che afferisce al MUD.
Si macchiano dei più efferati delitti e poi li accollano meschinamente al governo.
Una roba che immediatamente ci consegna la totale inaffidabilità di questi malfattori golpisti e rende totalmente implausibile quanto dici tu venezuelano, che ci racconti una storia totalmente artefatta, sofisticata, una realtà piegata e senza riscontro.

Non stai parlando con uno che predica castità e moderazione durante le proteste.
Non mi scandalizzerei nel vedere blocchi stradali, barricate, anche pietre e molotov lanciate contro la polizia mandata da maduro. Sarebbe ipocrita da parte mia.
Posso addirittura arrivare a comprendere delitti efferati come gli chavisti bruciati in piazza, tu pensa, perché mi rendo conto che in una situazione di guerra civile l'umanità si perde con una facilità estrema. Non giustifico, ma arrivo a comprendere.

Ma quando si attaccano scuole e ospedali, quando si assaltano i centri di distribuzione e si bruciano derrate alimentari in piena crisi, beh allora non si sta colpendo il governo, si stanno colpendo i poveri.
Queste sono azioni che parlano da sole e che polverizzano ogni argomento.
Col cazzo che stai protestando per fame quando bruci derrate.

Puoi fare tutti i giri di parole che vuoi, inventarti qualsiasi favoletta, ma davanti a questi atti di cui abbiamo testimonianze vive con tanto di video a supporto è chiaro l'odio di classe che esprimono queste proteste che non puntano solo al governo, ma al suo intero blocco sociale.
E allora non solo occorre diffidare di tali opposizioni, ma bisogna contrapporsi ad esse come si farebbe con i nazisti in europa.

La legittima critica a maduro, anche la più che legittima richiesta che si faccia da parte, non può mai coincidere con il ritorno ad un Venezuela dominato dal business e dal dollaro. Non può coincidere col ritorno al potere della classe dei privilegiati, in cui poveri e indios tornano all'invisibilità "democratica" in cui erano relegati a tutto vantaggio di pochi.
E da come la racconti fortissimo è il dubbio che invece a te e ai tuoi compari proprio questo interessi e non la semplice caduta di Maduro.

Mi verrebbe da chiederti la tua estrazione sociale perché sono convinto che casualmente sarebbe del tutto coerente col mio discorso. Ma non importa, è solo un dettaglio del puzzle.

Il punto essenziale è che davanti a tale barbarie non mi interessa difendere la polizia venezuelana.
Mi interessa però dire che con me le minchiate scritte dal corriere e dai giornali che appoggiano i fascisti venezuelani non attaccano, quella dei Colectivos è semplice autodifesa nei confronti della barbarie criminale di questa opposizione delinquente.
Se qualcuno per protestare contro il governo attaccasse scuole e ospedali io farei lo stesso.


- una fascia debolissima, quella degli insegnanti, medici, impiegati statali che, come a cuba, viveva il tracollo in avvicinamento con molta dignità, pochissimi soldi ed un'onestà che non permetteva loro di immischiarsi in affari loschi
- una popolazione immensa di poveri, mantenuti nello stato e dallo stato da un sistema di sussidiarietà e romanelle tipo quelle dei ranchos ripuliti e colorati o delle cooperative di sostegno ed insegnamento che - pore stelle, loro, inconsapevoli complici di un progetto più alto - cercavano con immani sforzi e devo dire buoni risultati di dare una bella botta all'analfabetismo (ottimo risultato, seppure unico e non seguito da una coscienza civile accresciuta a tal punto da rinunciare a comportamenti tipo quello di attaccarsi ai pali della luce - e quindi, non pagarla - per avere l'illuminazione a casa)



incredibile come nel descrivere questo non consideri minimamente il punto di partenza.
Meglio il venezuela delle elite dove questi poveri venivano lasciati soli al loro destino o meglio i sussidi?
Io sono il primo a dire che i sussidi non possono essere la soluzione definitiva, che sarebbe importante ristrutturare l'economia a partire dal protagonismo economico e sociale della classe diseredata.
Ma parlare come fai tu sembra che prima per questi poveri ci fosse altro e poi è arrivato il chavismo con il suo assistenzialismo malvagio, volto al consenso.
Scusami eh, ma forse il ragionamento è rovesciato: questi dannati della terra, la maggioranza dei venezuelani, prima non se li filava di striscio nessuno. Zero. GAC che hanno dato appoggio e consenso al primo governo che ha fatto qualcosa per loro.
E' una cosa negativa??? Io boh. Se fanno le pulci a chi distribuisce il pane rimuovendo il fatto che prima se distribuiva merda. Io mi chiedo il perché...

Ah, sul peso del petrolio nell'economia venezuelana tu e vvl dite il falso.
Andatevi a rivedere i grafici allegati all'articolo che avevo postato.
Purtroppo uno dei problemi è che si parla di Venezuela assumendo di default la critica al socialismo reale senza prendersi la briga di vedere che l'economia venezuelana col socialismo reale non c'entra una mazza.
E che uno dei problemi è stato invece proprio l'opposto: aver lasciato intatto il sistema di accumulazione privata.

Offline porga

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #122 il: 03 Ago 2017, 09:17 »
La legittima critica a maduro, anche la più che legittima richiesta che si faccia da parte, non può mai coincidere con il ritorno ad un Venezuela dominato dal business e dal dollaro. Non può coincidere col ritorno al potere della classe dei privilegiati, in cui poveri e indios tornano all'invisibilità "democratica" in cui erano relegati a tutto vantaggio di pochi.

eh, ma questo accadrà, è inutile divincolarsi
è scritto, è la storia, bisogna lasciarsi andare al flusso della storia, non interporsi come farebbe una mosca ad un parabrezza a du' piotte

ed accadrà perché, oltre alle logiche (seppur antidemocratiche) dinamiche di isolamento e reazione messe in atto da chi è contro i regimi che a te piacciono e difendi legittimamente, questi stessi regimi sono stati indiscutibilmente inetti, impreparati, corrotti e gestiti da arrivisti - nel miglior caso - o venduti - in tutti gli altri

il caso cuba - da tutti noi visitata e che ci ha lasciato un dolce ricordo per quello che poteva essere ma non sarà mai possibile - è l'eccezione dovuta più che altro al fatto che nessuna delle materie - poche - prodotte nella ridente isola è necessaria (si, la fregna, il rum, i sigari, ok...) all'economia mondiale
ciò ha fatto della questione cuba un laboratorio per le sx mondiali e per quell'immenso ammasso di c.o.g.l.i.o.n.aggine che sono gli USA ed il loro ego smisurato

le normali aspettative di miglioramento della propria vita, l'umanissimo sogno di poter vivere una vita degna, devono trovare un logico compromesso con tutta una serie di fattori che di queste aspettative se ne fottono
ma, altrettanto chiaramente, tu non puoi fottere questi fattori: questo ci dice la storia

se è accaduto, è stato per brevissimo tempo - rispetto ai tempi intercorsi dalla rivoluzione industriale ad oggi - e le vittorie sono state tradite proprio da chi le aveva raggiunte, perché l'uomo è corrompibile, nei fatti ma soprattutto nelle idee

Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #123 il: 03 Ago 2017, 09:19 »
US diplomatic cables reveal a coordinated assault against Latin America’s left-wing governments.

https://www.jacobinmag.com/2015/09/latin-america-wikileaks-hugo-chavez-rafael-correa-obama-venezuela-intervention/
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #124 il: 03 Ago 2017, 09:22 »

p.s.: pablo, per me stai facendo una tempesta in un bicchiere d'acqua

Po' esse, sicuramente non faccio danni

Offline porga

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #125 il: 03 Ago 2017, 09:23 »
(rega', io ve vojo bene e me sforzo, ma pare de esse tornati ai tempi de quello che scriveva da nyc e se incazzava se je facevi nota' che stavamo in un forum italiano...mo', uno, si, due si, ma settanta articoli di lunghezza fatdannica in inglese me sembra un po' troppo, ai fini della fluidità della discussione)

Offline porga

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #126 il: 03 Ago 2017, 09:23 »
Po' esse, sicuramente non faccio danni

manco venezuelano

Offline FatDanny

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #127 il: 03 Ago 2017, 09:56 »
Famo che nessuno fa danni (al massimo FatDanny) e annamo avanti?
 :=)) :beer:

eh, ma questo accadrà, è inutile divincolarsi
è scritto, è la storia, bisogna lasciarsi andare al flusso della storia, non interporsi come farebbe una mosca ad un parabrezza a du' piotte

ed accadrà perché, oltre alle logiche (seppur antidemocratiche) dinamiche di isolamento e reazione messe in atto da chi è contro i regimi che a te piacciono e difendi legittimamente, questi stessi regimi sono stati indiscutibilmente inetti, impreparati, corrotti e gestiti da arrivisti - nel miglior caso - o venduti - in tutti gli altri

il caso cuba - da tutti noi visitata e che ci ha lasciato un dolce ricordo per quello che poteva essere ma non sarà mai possibile - è l'eccezione dovuta più che altro al fatto che nessuna delle materie - poche - prodotte nella ridente isola è necessaria (si, la fregna, il rum, i sigari, ok...) all'economia mondiale
ciò ha fatto della questione cuba un laboratorio per le sx mondiali e per quell'immenso ammasso di c.o.g.l.i.o.n.aggine che sono gli USA ed il loro ego smisurato

le normali aspettative di miglioramento della propria vita, l'umanissimo sogno di poter vivere una vita degna, devono trovare un logico compromesso con tutta una serie di fattori che di queste aspettative se ne fottono
ma, altrettanto chiaramente, tu non puoi fottere questi fattori: questo ci dice la storia

se è accaduto, è stato per brevissimo tempo - rispetto ai tempi intercorsi dalla rivoluzione industriale ad oggi - e le vittorie sono state tradite proprio da chi le aveva raggiunte, perché l'uomo è corrompibile, nei fatti ma soprattutto nelle idee

Inorridisco all'idea che bisogna "lasciarsi andare al flusso della storia".
Non per volontarismo, ma perché me sembra proprio na cazzata.
La storia è segnata per i credenti, per gli atei materialisti è la risultante di un'azione soggettiva.
L'idea di lasciarsi andare è solo funzionale a chi oggi ne ha le redini. Né più né meno.
Se la storia ci insegna qualcosa è invece che non finisce mai, va sempre avanti e chi oggi ha potere domani lo perde. E' accaduto per nobili e clero. Accadrà anche per la borghesia.
Abbiamo appreso che si può vivere senza diritto di sangue, apprenderemo che si può vivere senza profitto privato.
E' la storia. Se non è la storia della politica contemporanea, lo è di sicuro dell'antropologia.

Divincolarsi non è solo utile, ma è necessario se vogliamo ancora vivere su questo pianeta.
O arriviamo a un qualcosa di analogo ad un socialismo rivisitato o siamo spacciati, non è tanto difficile da capire, basta guardare i dati sul clima, i consumi di risorse (due giorni fa abbiamo terminato quelle del 2017, ormai arriviamo in disavanzo a metà dell'anno).
L'occidentale standard, se non ti offendi prendo te come esempio, si illude che troverà in qualche modo una soluzione perché in via implicita è davvero convinto di vivere la fine della storia.
Poi magari ridacchia su credi e religioni, quando la sua è probabilmente l'illusione principale mai prodotta da essere umano.

La Luxemburg diceva socialismo o barbarie? Io te dico socialismo o estinzione.
Poi su cosa sia il socialismo discutiamo pure.
Probabilmente un VeniVidiLulic si stupirebbe di sapere che per me il socialismo è "di mercato", un qualcosa che riprende le fila da quello jugoslavo e in alcun modo statalista.
Ma resta il fatto che il profitto sta uccidendo noi (tranne pochi) e il pianeta e che rimuovere il problema a causa della sua difficoltà è tutto fuorché una scelta saggia.
E' solo la disperata rimozione di chi cade dal palazzo e si dice "oh, fin qui tutto bene".


EDIT: e se anche fosse così, se anche fosse "inevitabile" come vuole farci credere l'agente Smith allora è giusto sparare fino all'ultimo proiettile fino a che ciò non accada.
In ogni caso nessun rimorso.

Offline porga

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #128 il: 03 Ago 2017, 10:08 »
O arriviamo a un qualcosa di analogo ad un socialismo rivisitato o siamo spacciati
...
Poi su cosa sia il socialismo discutiamo pure.

d'accordo sulla prima affermazione

curioso sulla seconda: cina? ovvero, barcamenarsi fra un apparato statale comunista ed il profitto, anzi, aspe', IL PROFITTO, visto che loro se stanno a magna' tutta l'economia mondiale
cuba? no, dai, davvero
uno qualsiasi dei nmila regimetti degli ultimi anni instauratisi in centro/sur america tramontati, senza manco che luttwak eiaculasse, per manifesta idiozia dei suoi attori?

per me c'è altro, ma è utopico
non nel senso che sia irrealizzabile, ci mancherebbe, ma che dipenda - come dici tu - dai singoli atteggiamenti
quindi, di difficilissima attuazione, senza un'idea unica trainante

Offline FatDanny

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #129 il: 03 Ago 2017, 10:19 »
La Cina è il paradiso del profitto capitalista. ZES e autoritarismo politico. Welcome to paradise.
Cuba ha una frattura generazionale tra vecchi a difesa della rivoluzione e giovani col mito di Miami e la cabeza d'oro a cui non trovo soluzione. Era difficile a pochi km da Satana e isolati, non poteva venire da loro la svolta.

No, non mi convincono questi modelli.
Non mi convincono modelli in cui è la scelta politica (quindi a strigne burocrazia) a determinare l'andamento della riproduzione (quindi produzione e consumo).
Ci vuole l'automatismo. Il mercato che aiuta a determinare bisogni e appagamento degli stessi.
Mezzi di produzione non statali ma sociali (ossia inalienabili da chicchessia), autogestione del lavoro, pianificazione strategica.
La Jugoslavia tra '50 e '70 offre un esperimento interessante. Non definitivo, non esente da errori, ma manco l'Inghilterra del 1700 era l'esperimento definitivo del capitalismo liberale.
Si procede sempre per approssimazioni nella storia.

Offline andyco

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #130 il: 03 Ago 2017, 11:20 »
Enrico Mentana su FB:
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata poco fa: secondo dati raccolti in esclusiva dall'agenzia Reuters il numero reale dei votanti per l'assemblea costituzionale in Venezuela, domenica scorsa, è meno della metà di quello comunicato dal presidente Maduro. Per la precisione - è il dato certo raccolto presso la commissione elettorale nazionale a Caracas - un'ora e mezza prima della chiusura dei seggi avevano votato 3.720.465 persone. Se pensate che il risultato ufficiale parla di 8 milioni e 100mila partecipanti al voto la frode è evidente. Prima che il Venezuela diventi davvero la Siria dell'America Latina, l'Onu e le altre istituzioni sovranazionali dovrebbero impedire a Maduro di continuare lo scempio di democrazia che sta compiendo. Se ne vada, gli si consenta un esilio sicuro in uno dei paesi che lo hanno assecondato e si permetta al paese di esprimere un parlamento e un governo democratici. E per favore, i bolivaristi di casa nostra si rendano conto una volta per tutte che senza sostegno democratico ogni rivoluzione diventa dittatura

Offline FatDanny

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #131 il: 03 Ago 2017, 11:45 »
Se lo dice la reuters allora... chiamate i caschi blu all'istante.
E' interessante vedere come si diventi interventisti solo in determinati casi.
Non ho letto alcun giornalista, mentana incluso, chiedere l'intervento straniero in Brasile, Argentina, in Messico.
Curioso come fenomeno, no?
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #132 il: 03 Ago 2017, 11:57 »
Se lo dice la reuters allora... chiamate i caschi blu all'istante.
E' interessante vedere come si diventi interventisti solo in determinati casi.
Non ho letto alcun giornalista, mentana incluso, chiedere l'intervento straniero in Brasile, Argentina, in Messico.
Curioso come fenomeno, no?

Mentana da quando si è ritagliato questa figura da giustiziere del web , creandosi il suo pulpito virtuale , dispensando giudizi e "verità" , ha perso quella poca credibilità che gli era rimasta .

Per quanto riguarda Reuters , propaganda di regime , lo dimostra il loro coverage dei White Helmets in Siria .

Spin doctors che spinanno cervelli , niente di nuovo .
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #133 il: 03 Ago 2017, 12:04 »
Ho letto delle cose orrende, una difesa a spada tratta di un pupazzo coi baffi munito di tute da benzinaio, la solita difesa di azioni violente quando provengono da sinistra...però quando si parla tranquillamente come ho fatto io qualche intervento fa, si viene consigliati di "abbassare i toni, automoderarsi"...automoderarsi un corno.
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #134 il: 03 Ago 2017, 12:11 »
Consiglierei di ripartire dalle basi.
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #135 il: 03 Ago 2017, 12:12 »
Consiglierei di ripartire dalle basi.

un parere super partes  :) :) :) Milton

Offline FatDanny

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #136 il: 03 Ago 2017, 12:21 »
ma io mica lo vedo dove leggi la difesa a spada tratta di Maduro.
Ho scritto tanto, mai difeso Maduro. In caso contrario trovami i passaggi.

Mi sono augurato che Maduro schiacci il MUD, un'opposizione composta di criminali, golpisti, fascisti, violenti. Le azioni violente sono quelle di chi da fuoco a ospedali e scuole.
Non caserme della polizia (come ho già scritto, lo capirei), ma OSPEDALI e SCUOLE.
Stranamente di queste cose vi disinteressate, pensate solo alla polizia di maduro.
Altro fenomeno curioso quello per cui prolifera l'interesse per gli abusi di polizia solo quando si tratta di questi paesi. Saranno mele marce anche a Caracas, no?

Ad ogni modo io non difendo l'operato del governo Maduro, lo ripeto.
Il punto è che siccome attacco con forza l'opposizione, e questo lo ribadisco e sottolineo, allora di default sto "difendendo a spada tratta" maduro. Non è così, mi spiace.
E chi mi conosce anche fuori da questo forum può testimoniare che la mia posizione è tutt'altro che filo-maduro.

ma essere critici di maduro non può significare essere fuori dalla realtà o rimuovere il brutale fascismo criminale di pezzi importanti del MUD. Lo voglio sottolineare mille volte: CRIMINALE.
Quando si sottolineano solo le violenze della polizia e si sorvola su persone bruciate vive e uffici pubblici assaltati e dati alle fiamme (scuole e ospedali, non caserme) si è credibili come una banconota da 7 euro.
E' chiaro che della violenza importa poco, importa solo dare contro al governo di sinistra, oppressivo e blablabla.

Mi spiace informarvi che in Venezuela non c'è alcun socialismo, che il venezuela è un paese capitalista a produzione privata fatto salvo il petrolio (che è una quota minoritaria del PIL; il petrolio rappresenta la maggioranza dell'EXPORT, non della PRODUZIONE).
Per chi vuole avere dati economici reali e non chiacchiere sul venezuela ho postato poche pagine fa un articolo che ne sfata i miti principali.

Quello che ho a cuore io è un processo popolare che ha portato i diseredati del venezuela, per la PRIMA VOLTA, a contare qualcosa in quel paese. Cosa che evidentemente non interessa a chi afferma che prima di Chavez si stesse bene (evidentemente lo dice chi faceva parte della classe privilegiata).
Questo processo popolare non è identico al governo, non sono la stessa cosa, anzi a volte confligge con esso.
Questo processo popolare va tutelato e difeso a tutti i costi. Anche a costo delle armi.
Motivo per cui Maduro è criticabile, sarei il primo a gioire nel vederlo deposto, ma non per vedere salire al potere i criminali assassini del MUD.

Anche perché non capisco davvero come si possa criticare Maduro sul piano democratico e poi sostenere sta feccia. E' una contraddizione in termini che ben dimostra la vulgata ipocrita di chi se ne fotte del popolo venezuelano, vuole solo criticare ciò che pensa essere il socialismo.

Consiglierei di ripartire dalle basi.

Friedman me deve spiegà cos'è il socialismo???
 :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Guarda se fosse possibile semmai il contrario. Ma non m'andrebbe de perde tutto sto tempo con un inetto di tal portata.

Offline genesis

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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #137 il: 03 Ago 2017, 12:38 »
Consiglierei di ripartire dalle basi.

Chissà che ne penseranno in Cile di queste basi e dell'economista in questione...
Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #138 il: 03 Ago 2017, 12:47 »



Una roba che immediatamente ci consegna la totale inaffidabilità di questi malfattori golpisti e rende totalmente implausibile quanto dici tu venezuelano, che ci racconti una storia totalmente artefatta, sofisticata, una realtà piegata e senza riscontro.








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Re:Venezuela: quando le fake news ci piacciono
« Risposta #139 il: 03 Ago 2017, 13:03 »
Friedman inetto, vabbe dopo questa le ho sentite tutte, hai un'arroganza da fare spavento. Sul Cile meglio che non mi esprima (verrei tacciato di fascismo, nazismo, satanismo, etc.), di sicuro si porteranno contro di me le frasi del libro "Shock economy", un classico. Friedman ha sempre contrastato i regimi totalitari, a Pinochet ha semplicemente dato consigli su come gestire l'economia in maniera degna, come farebbe un medico con un malato. Fatto sta che ora sicuramente il Cile non è una repubblica delle banane come il glorioso Venezuela.
Comunque contenti voi, contenti tutti, a me interessava far notare le incoerenze di alcuni netter, poi che esaltiate questi paradisi socialisti poco mi importa. W MADURO
 

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