violenza quotidiana in rete

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violenza quotidiana in rete
« il: 11 Gen 2016, 10:59 »
haters, lapidatori telematici, troll, rissaroli

prendo spunto da questo articolo:
http://www.internazionale.it/opinione/nicola-lagioia/2016/01/09/internet-insulti-social-network

conclude così:...tenendo conto dei privilegi offerti dal migliore dei mondi possibili – libertà d’espressione, gratuità, istantaneità, capacità di raggiungere persone lontane in un battito di ciglia – quali mondi non stiamo esplorando e quali possibilità ci stiamo precludendo comportandoci come i pazzi sanguinari che non aspiriamo a essere? Che cosa, in fin dei conti, stiamo perdendo nel non usare la rete per evolverci?


Offline Thorin

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #1 il: 11 Gen 2016, 12:53 »
Sai che ci stavo pensando proprio in questi giorni? Seguendo il profilo di Ilaria Cucchi e provando interesse per la vicenda, mi ritrovo spesso a leggere commenti ad articoli o a quel che scrive la Cucchi, e mi chiedo come faccia la gente ad essere così inumana.

Un esempio: l'altro giorno una "signora" le ha scritto più o meno: "Voglio vedere se con il risarcimento di 1 milione e 340 mila euro che vi abbiamo dato (perchè sono soldi dei contribuenti) ci aprirete una fondazione per i ragazzi in difficoltà o ve lo mangerete!"

Cioè, ti rendi conto?
Questa va sul profilo di una donna che ha avuto il fratello morto ammazzato mentre era in custodia e le scrive una cosa del genere, ma come si fa? Ma che t'ha fatto la vita per renderti così?

Poi leggi i commenti sugli articoli e ti ritrovi non pochi a scrivere "Sì vabbè ma Cucchi non era un santo, ricordiamoci che era un tossico"

Ah vabbè, quindi in Italia vige la pena di morte senza processo per i tossici. Non lo sapevo, devo tenermi più informato.

E non sono ragazzini eh, l'ultimo che ho visto aveva passato i cinquanta, alla voce "Istruzione" sul profilo facebook aveva scritto testuale: "Squola delle faccie di bronzo"...

Offline fish_mark

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #2 il: 12 Gen 2016, 12:57 »
La rete da strumento rivoluzionario e salvifico di comunicazione di condivisione e di conoscenza aperto a tutti sta rivelando giorno per giorno i suoi limiti di cui non eravamo a conoscenza e che ora stanno venendo a galla.

Mettere in rete la propria vita personale si è rivelato un boomerang mettendo ogni singolo utente davanti a un processo di piazza dal sapore kafkiano.
Lo strumento con il suo anonimato permette a chiunque di poter partecipare a qualsiasi dibattito ma presto o tardi viene fuori l'impreparazione del singolo e soprattutto l'aggressività di chi è pronto a scatenare la sua ira in sostanziale e spesso putativa impunità. Questo alimenta discussioni violente che non rappresentano momenti di confronto e di analisi.

La speranza è che tutto questo rappresenti soltanto una malattia esantematica, una malattia della crescita di uno strumento che deve ragguingere una sua maturità.
Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #3 il: 12 Gen 2016, 13:01 »
Stiamo mutando.
Aldilà delle singole posizioni "apocalittiche o integrate" in materia, è interessante rilevare come stiano scomparendo i concetti di riservatezza, di cautela, di riflessione per lasciar spazio all'esibizione assoluta e alla comunicazione non mediata da alcun filtro.
Che forma prenderemo?
Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #4 il: 13 Gen 2016, 09:26 »

Offline fish_mark

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #5 il: 13 Gen 2016, 11:10 »
Siamo in una fase in cui ogni giorno qualcuno dice che la rete è pericolosa e che il web è “rotto”, non funziona come dovrebbe. Ì diventato uno strumento di censura e sorveglianza di massa o per vendere i nostri dati.

Il web non è diverso dall’umanità, che è fatta di cose orribili e altre meravigliose. Chi accusa il web di avere un lato oscuro, dovrebbe riflettere sul fatto che quel lato oscuro è nell’umanità stessa. Ciò detto io sono ottimista e resto convinto che il saldo finale, il bilancio di una umanità più connessa resta positivo. In ogni caso è un buon segno della maturità di internet il fatto che la gente si faccia delle domande sugli effetti del web.

Tim Berners Lee, il padre del web. Tratto dall’intervista pubblicata oggi su Repubblica (pag. 37)
“Vi svelo i prossimi 25 anni di internet”.
L’intervista è a cura di Riccardo Luna (uhm, Luna … questo nome mi ricorda qualcosa …)

Offline anderz

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #6 il: 13 Gen 2016, 11:52 »
Ma il problema non è il mezzo, sono le persone. Una volta i media erano chiusi a doppia mandata, oggi chiunque può esprimere qualsiasi idea e le informazioni - anche le cazzate purtroppo - circolano senza filtri. Molte persone non hanno nemmeno le capacità critiche per distinguere quello che leggono, prendono per buona qualsiasi cosa e non hanno chiari certi meccanismi. E’ facile scatenare rabbia e risentimento poi, soprattutto in un periodo di crisi economica così prolungato, inoltre che ci sono governi che questa cosa l’hanno capita e che la sfruttano in modo sistematico a loro favore (trolls from olgino, web brigades).

Offline carib

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #7 il: 13 Gen 2016, 11:59 »
La gente hanno riscoperto il potere della rabbia e del risentimento.
Se fosse trasformato in spirito critico ed esercitato nei confronti della classe politico-religiosa di questo Paese l'Itaglia sarebbe un posto migliore.
Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #8 il: 13 Gen 2016, 12:12 »
La gente hanno riscoperto il potere della rabbia e del risentimento.
Se fosse trasformato in spirito critico ed esercitato nei confronti della classe politico-religiosa di questo Paese l'Itaglia sarebbe un posto migliore.

se stavamo su feisbuk te condividevo

Offline carib

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #9 il: 13 Gen 2016, 12:14 »
se stavamo su feisbuk te condividevo
miao

Online Tarallo

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #10 il: 13 Gen 2016, 12:39 »
Stiamo mutando.

Per me niente affatto. E' solo che ci diamo un tono perche' le cazzate mondiali che spariamo ora le leggono in tanti e subito.
Le discussioni sono le stesse che facevamo al bar. E le foto (guarda il mio gatto, guarda ermifijo) sono esattamente quello che abbiamo sempre fatto.

Cio' che e' cambiato e' il palcoscenico. Purtroppo FB da' una legittimita' di facciata a opinioni di gente che non saprebbe manco arotola' du' spaghetti.

E' una vera tragedia.
Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #11 il: 13 Gen 2016, 13:27 »
Per me niente affatto. E' solo che ci diamo un tono perche' le cazzate mondiali che spariamo ora le leggono in tanti e subito.
Le discussioni sono le stesse che facevamo al bar. E le foto (guarda il mio gatto, guarda ermifijo) sono esattamente quello che abbiamo sempre fatto.

Cio' che e' cambiato e' il palcoscenico. Purtroppo FB da' una legittimita' di facciata a opinioni di gente che non saprebbe manco arotola' du' spaghetti.

E' una vera tragedia.


esatto, e tutto questo palcoscenico diffuso e simultaneo, non ci cambia neanche un po'?
io credo di si, ogni tecnologia ci ha cambiati nel corso dei tempi
Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #12 il: 14 Gen 2016, 07:27 »
il topic (il sindaco di Roma) chiuso ieri è un caso di "rete violenta"?

Offline Thorin

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #13 il: 14 Gen 2016, 12:48 »
il topic (il sindaco di Roma) chiuso ieri è un caso di "rete violenta"?

Purtroppo sì...
Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #14 il: 14 Gen 2016, 12:59 »
il topic (il sindaco di Roma) chiuso ieri è un caso di "rete violenta"?

Post 17 . Pag. 1

Chiuso a pag 8 .

Pure troppo e' durato .  ;)

Offline fish_mark

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #15 il: 14 Gen 2016, 13:46 »
il topic (il sindaco di Roma) chiuso ieri è un caso di "rete violenta"?

ho recentemente apprezzato il consiglio di chi dice che con "a tavola, specie con sconosciuti, non bisognerebbe parlare di calcio e di politica".

L'avvertimento sembra esagerato, ma mica tanto se ci si pensa bene. Forse nel passato era diverso, visto che le passioni politiche qualche anno fa erano molto più forti e sentite di oggi (molto più coscienti e profonde, direi), ma anche oggi se ci si imbatte in una occasione pubblica dove si incontrano persone mai viste prima e ci si avvia a una discussione politica spesso ci si pente dell'idea.

E perché mai? Perché forse esprimono opinioni radicalmente diverse dalle nostre? Non necessariamente. Soprattutto perché nel caso specifico questi "sconosciuti" le esprimono in forma più o meno violenta, con l'innalzamento dei decibel e della pressione arteriosa, in quanto impegnati a schiacciare l'avversario di turno della polemicuccia politica che si sta sviluppando di fronte a un piatto di spaghetti alle vongole accompagnato ada una Falanghina.
Non parliamo poi del calcio dove è meglio evitare ed è consigliabile dimostrarsi totalmente disinteressati alla faccenda, specie se avessimo di fronte un ultras, ma anche qui non è necessario che lo sia.

Quindi, credo che le parole che ho riportato in questo topic di Tim Berners Lee, il padre del web per cui "Il web non è diverso dall’umanità, che è fatta di cose orribili e altre meravigliose".
La questione quindi non è cosa discutere, ma come: la qualità della discussione e l'accettazione di opinioni divergenti, che non è soltanto il dato di partenza, ma anche il più probabile degli esiti di ogni confronto.

Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #16 il: 14 Gen 2016, 13:56 »
vero, infatti la mia riflessione non è moralistica o apocalittica, mi interessa più capire, cercare di farlo se possibile, come una tecnologia così potente come la rete incida sulle relazioni umane

dopo un millennio di parole scritte, unico strumento del comunicare...il Novecento ci ha portato radio, telegrafo, televisione etc
ma comunque ancora una roba unidirezionale. dall'emittente al ricevente

poi, nel volgere di un ventennio boom! tutti parliamo con tutti, simultaneamente, passando da una mail di lavoro nel kansas a un uozzap alla fidanzata ad Attigliano, da un messanger a un amico che non vediamo da 45 anni a una telefonata al gestore telefonico per litigare, nel frattempo pago on line la tasse, luce e acqua, un sms all'amante e ...e...e.....

sto troppo, sta ridondanza, sta simultaneità non ci porta all'aggressione? tanto a che servono le parole? ne dico tante...ne scrivo tante...poi passa tutto

boh?

riflessione dopo pranzo

Offline Thorin

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #17 il: 14 Gen 2016, 14:45 »
vero, infatti la mia riflessione non è moralistica o apocalittica, mi interessa più capire, cercare di farlo se possibile, come una tecnologia così potente come la rete incida sulle relazioni umane

dopo un millennio di parole scritte, unico strumento del comunicare...il Novecento ci ha portato radio, telegrafo, televisione etc
ma comunque ancora una roba unidirezionale. dall'emittente al ricevente

poi, nel volgere di un ventennio boom! tutti parliamo con tutti, simultaneamente, passando da una mail di lavoro nel kansas a un uozzap alla fidanzata ad Attigliano, da un messanger a un amico che non vediamo da 45 anni a una telefonata al gestore telefonico per litigare, nel frattempo pago on line la tasse, luce e acqua, un sms all'amante e ...e...e.....

sto troppo, sta ridondanza, sta simultaneità non ci porta all'aggressione? tanto a che servono le parole? ne dico tante...ne scrivo tante...poi passa tutto

boh?

riflessione dopo pranzo

Non è tanto quello, tornando al tema del topic, gli insulti gratuite, le [...]lle, le trollate, su internet la gente le fa e nella realtà si è tutti amiconi, perché la percezione che una persona mediamente ignorante ha di internet è che è un luogo dove si può dire e fare di tutto al riparo da ogni conseguenza.

La manager che scrive il post razzista sul sud africa, quello che ti attacca in malo modo perché la pensi diversamente da lui, non lo farebbero mai nella vita reale, perché sanno che potrebbero subire conseguenze. E' un comportamento triste ma scientificamente provato: si chiama Effetto di Disinibizione Online.
Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #18 il: 14 Gen 2016, 19:58 »
ma anche la sovraeccitazione neuronale (me fa paura sta parola e non so neanche se è corretta...nel caso correggetemi) porta all'aggressività, no? molteplici, diversi e simultanei stimoli stressano alla lunga, si va per sintesi, si riduce, si toglie (tranne Fat Danny  :) )
le faccette sono li per aiutarci a non fare a botte con tutti, insomma si tende a liquidare gli altri con poche battute, non c'è tempo per fare tutto, poche battute che devono trovare eco e suono nella babele, per cui è più facile gridare, più facile attaccare, si è maggiormente visibili

in un forum, ad esempio, devi trovare un modo di espressione, ti calibri sul vigente, più o meno, ed elabori un linguaggio che si standardizza, sia nei contenuti che nella forma (righe, colonne, faccette, punteggiatura etc)

detto questo vado a magnà


Offline Thorin

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Re:violenza quotidiana in rete
« Risposta #19 il: 15 Gen 2016, 14:27 »
Il buon Zerocalcare ha scritto un trattato sull'argomento: http://www.zerocalcare.it/2014/09/08/i-litigi-su-internet/
 

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