Per risponderti adeguatamente mi devi citare qualche esempio. Di quali culture parli?
penso ad esempio alle culture orientali.
Sicuramente le religioni di riferimento cambiano tanto in questo, perché tra una visione del tempo lineare e una circolare è chiaro che la prima vive una frattura irrimediabile, mentre la seconda un nuovo ciclo.
Però se andiamo nel concreto non è che reincontri il tuo amato reincarnato in un pipistrello (esempio non casuale per stare in topic) quindi il risultato non cambia.
Ma come inquadri l'avvenuto cambia eccome, evidentemente.
E devo dire, anche di fronte alla questione di cui stiamo parlando più nello specifico, che se vediamo bene a scontrarsi sono proprio una concezione di
tempo circolare (generazioni, stagioni, il rinnovarsi che ha bisogno anche del chiudersi del ciclo precedente) e di un
tempo lineare (che quindi per forza di cose punta ad allungarsi il più possibile, a concepirsi anzitutto come "proprio tempo").
Il tempo circolare è proprio di tutte le società arcaiche e tradizionali.
Ma senza alcun afflato primitivista lo trovo molto più sensato e saggio. E' un tempo che mette al centro il collettivo, non l'individuo, perché E' il tempo collettivo. Si modifica, ma non irrimediabilmente. Le sue mutazioni e le sue morti servono a nuova vita.
Il tempo lineare è proprio della nostra specifica civiltà.
Fu la Bibbia ad istituirlo (quando si dice le radici giudaico-cristiane si pensa a qualcosa di più profondo dei riti natalizi). E' un tempo individuale, che concepisce una nascita, una crescita, una morte. Non torna indietro, non ripercorre il ciclo, al massimo viene sostituito da altri tempi, da altri individui.
Lo trovo meno saggio, meno sensato e fonte di parecchi dei nostri guai rispetto a come concepiamo il mondo e la nostra esistenza.
Detto ciò non è che stavo puntando il dito su di voi, io mi ci metto dentro con tutte le scarpe.
Ho un pessimo rapporto con la morte, ho fasi di ipocondria spinta, per altro ho un problema atavico ad elaborare il lutto e vado di rimozione a palla. Sempre. E quel che implica non è uno scherzo.
Ma ritengo ci sia un problema. E che non sia solo mio guardandomi attorno. Non penso sia sano vedere in questo modo un aspetto della vita naturale e necessario quanto la nascita.
Ri-scusate l'OT, ma forse questo tema "al tempo del coronavirus" non è poi così off topic.