Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici

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Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #360 il: 15 Apr 2020, 15:19 »
Capitolo anziani : mia madre ha 94 anni . Fisico di ferro e vive da sola con piccoli aiuti .
Ha visto morire 2 figli , 1 marito , 4 fratelli e 5 cognati e 3 nipoti .
A parte me e le nipoti , non ha piu' nessuno e sono 40 gg che , a parte me per la spesa , non vede nessuno .
Cresciuta da piccola senza padre , emigrato in Francia mentre quello dei treni in orario distribuiva olio di ricino come fosse acqua minerale diuretica .

Bella vita eh ! E non molla .

Se domani la portano in T.I. e dicono che devono scegliere fra lei ed un trentenne , io dico trentenne .

Ma se avessimo voluto le alternative ci sarebbero state .

Come per le questioni economiche .

Le alternative alla poverta' ci sono .

Ridistribuzione delle risorse . Equita' . Giustizia .

Il resto e' miopia o mancanza di coraggio .

E quelli piu' spaventati sono quelli che hanno paura di perdere molto , non di perdere tutto .

Specie se quel tutto e' gia' poco .

Parlo in generale e di nessuno in particolare .

Ma parlo a quelli in Jaguar che avevano i buoni pasto per i figli all'asilo mentre a me mi massacravano (giustamente) in tasse .

Perche' oggi , i poveri imprenditori , sono quelli che non possono pagare gli stipendi ai loro collaboratori ma anche quelli che per decenni NON hanno pagato un catso di tasse ed hanno usufruito dei pochi servizi che gli venivano offerti , esattamente come tutti gli altri .
Commercianti e professionisti le cui fatture/scontrini e relative tasse esistevano solo nelle loro teste o quando devono andare a votare lega o portare i capitali in svizzera o rimpinguare i loro cc in banca.
O i grandi industriali che dopo aver prosciugato le casse dello stato grazie a boiardi compiacenti , adesso fanno le vittime e si trasferiscono all'estero .

Questo e' un paese ideale per chi ha poca memoria .

Ci vorrebbe un altro Pasolini dopo quello del 14/11/1974 .

Se scendono in piazza per crackare il sistema io ci sono .

Non per altro .

Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #361 il: 15 Apr 2020, 15:48 »
La crisi che stiamo per vivere forse è paragonabile solamente a quella post 1929. I due conflitti mondiali fecero paradossalmente meno danni perché comunque in quella fase c'era un'economia di guerra e perché -è crudo dirlo- morirono moltissime persone e quindi la ricostruzione fu relativamente più semplice prima perché cera meno gente in giro e secondo perché le regole che governavano le società precedenti vennero azzerate.

Questa che stiamo per affrontare è una situazione senza precedenti nella storia mondiale perché è senza precedenti un blocco prolungato a livello mondiale di gran parte dell'attività umana.

L'emergenza sanitaria alla fine produrrà un numero di morti sostanzialmente limitato (ed in gran parte concentrato nella parte più debole della popolazione) ma impoveririà tutto il pianeta e chi uscirà meglio da questa crisi sarà chi per prima ha riaperto ed accettato il rischio del virus.

Nel nostro piccolo, noi saremo sicuramente uno dei Paesi maggiormente penalizzati sia perché partivamo da una posizione di svantaggio, sia perché la nostra è un'economia reale è da sempre basata soprattutto sulla stretta interazione delle persone. Distanziarci socialmente per molto tempo significherà annientare interi settori della nostra economia (turismo, commercio, ristorazione). Tutto il terziario entrerà in crisi profonda, la produttività dell'industria manifatturierà crollerà e intere filiere produttive verranno decimate.

Nella migliore delle ipotesi, impiegheremo anni per tornare ai livelli pre-covid ed in quel frangente vivremo una specie di incubo: dall'autunno 2020/inizio 2021 milioni di persone resteranno senza stipendio e, dopo aver dato fondo ai risparmi e non potendo accedere ad una rete di protezione sociale duratura, inizieranno a delinquere oppure ad espatriare.

Molti se ne andranno all'estero a cercare fortuna mentre altri entreranno nelle varie organizzazioni mafiose e criminali che avranno uno sterminato esercito di persone in difficoltà da reclutare.

Ci saranno tensioni e rivolte sociali e molti capipopolo prenderanno la ribalta politica determinando inevitabilmente una svolta sovranista e populista del paese.

La classe media sarà distrutta e, in generale, gran parte di noi starà molto ma molto peggio di come stava fino a gennaio 2019.

Questa non è una crisi sanitaria; è una crisi economica che probabilmente segnerà in modo indelebile i prossimi anni.

L'unica speranza è che tra le prime realtà a scomparire nell'ecatombe economica post covid ci sia la ASM.erda... già solo questo darebbe speranza per ripartire!

Online Gulp

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18478
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #362 il: 15 Apr 2020, 15:53 »
Questo post mi ha fatto sentire male
Sono terrorizzato

Online FatDanny

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Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #363 il: 15 Apr 2020, 15:55 »
Questa è la probabile barbarie.
L'alternativa qualcuno la chiamava socialismo, chiamatela come ve pare ma o c'è qualcuno che la mette in campo invece di iniziare a delinquere/espatriare o pure io non vedo moltissime alternative credibili di tenuta del sistema per come oggi è concepito.
Una cosa è assolutamente certa: non sono gli esperti, i professionisti (in economia, diritto, politica), ad avere la soluzione. Al massimo loro sono parte del problema.
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #364 il: 15 Apr 2020, 16:02 »
Capitolo anziani : mia madre ha 94 anni . Fisico di ferro e vive da sola con piccoli aiuti .
Ha visto morire 2 figli , 1 marito , 4 fratelli e 5 cognati e 3 nipoti .
A parte me e le nipoti , non ha piu' nessuno e sono 40 gg che , a parte me per la spesa , non vede nessuno .
Cresciuta da piccola senza padre , emigrato in Francia mentre quello dei treni in orario distribuiva olio di ricino come fosse acqua minerale diuretica .

Bella vita eh ! E non molla .

Se domani la portano in T.I. e dicono che devono scegliere fra lei ed un trentenne , io dico trentenne .

Ma se avessimo voluto le alternative ci sarebbero state .

Come per le questioni economiche .

Le alternative alla poverta' ci sono .

Ridistribuzione delle risorse . Equita' . Giustizia .

Il resto e' miopia o mancanza di coraggio .

E quelli piu' spaventati sono quelli che hanno paura di perdere molto , non di perdere tutto .

Specie se quel tutto e' gia' poco .

Parlo in generale e di nessuno in particolare .

Ma parlo a quelli in Jaguar che avevano i buoni pasto per i figli all'asilo mentre a me mi massacravano (giustamente) in tasse .

Perche' oggi , i poveri imprenditori , sono quelli che non possono pagare gli stipendi ai loro collaboratori ma anche quelli che per decenni NON hanno pagato un catso di tasse ed hanno usufruito dei pochi servizi che gli venivano offerti , esattamente come tutti gli altri .
Commercianti e professionisti le cui fatture/scontrini e relative tasse esistevano solo nelle loro teste o quando devono andare a votare lega o portare i capitali in svizzera o rimpinguare i loro cc in banca.
O i grandi industriali che dopo aver prosciugato le casse dello stato grazie a boiardi compiacenti , adesso fanno le vittime e si trasferiscono all'estero .

Questo e' un paese ideale per chi ha poca memoria .

Ci vorrebbe un altro Pasolini dopo quello del 14/11/1974 .

Se scendono in piazza per crackare il sistema io ci sono .

Non per altro .

le vittime di questa crisi saranno i precari, i piccoli artigiani, i dipendenti delle piccole e medie realtà produttive e, soprattutto, i giovani.

Ci saranno milioni di persone che vedranno il loro tenore di vita crollare, gente che non riuscirà più a pagare un affitto o un mutuo, che faticherà per comprare i beni di prima necessità e che vivrà alle spalle di qualche anziano pensionato. Chi aveva qualche soldo da parte vedrà il valore dei suoi risparmi dimezzarsi e chi aveva comprato una casa assisterà al crollo del suo valore di mercato.

Avere linee di credito sarà difficilissimo e falliranno migliaia di aziende mentre altre verranno svendute al cinese e russo di turno che, con l'occasione, andrà indisturbato in giro per il paese a fare shopping acquistando a due soldi i nostri gioielli architettonici.

Infine, cosa da non escludere, lo stato italiano sarà commissariato dall'UE per incapacità a restituire il suo ingente debito (che realisticamente potrebbe arrivare fino al 150% del PIL) e, per ottenere moratorie e nuove linee di credito, dovrà applicare montagne di tasse non per aiutare i poveri ma per ripagare i propri buffi.
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #365 il: 15 Apr 2020, 16:12 »
Io credo, al contrario, che un'economia di vicinanza, ovvero turismo, ristorazione e commercio potrebbero ripartire abbastanza rapidamente.
La forte presenza del nero nell'economia italiana potrebbe anche comportare un migliore assorbimento degli effetti devastanti della crisi.
Nel senso che essendo quella italiana un'economia ancora imbevuta di arrangiamenti non é improbabile che possa avere meno problemi é rimettersi timidamente in moto in tempi brevi.
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #366 il: 15 Apr 2020, 16:20 »
Quindi, rispondendo al post di Fiammetta, la crisi che stiamo vivendo non è sanitaria e le vittime non saranno solo i poveri anziani che sono deceduti.

Qui rischia di crollare tutto il castello di carte che negli anni abbiamo faticosamente messo in piedi e che, con tutti i suoi innumerevoli difetti, ha consentito a tantissima gente di avere una vita serena, di andare a cena fuori ed in vacanza.

Stamattina parlavo al telefono con il proprietario di un noto albergo nella costiera amalfitana che mi confidava di stare seriamente pensando di non riaprire più perché era folle affrontare le spese conseguenti al distanziamento sociale previsto nella fase 2 nel suo settore già sapendo che i suoi ricavi, nella migliore delle ipotesi, sarebbero ripartiti a metà 2021. Lo stesso sentiment è purtroppo diffuso in gran parte delle aziende, che avranno un mare di costi aggiuntivi a fronte di una situazione di mercato totalmente incerta.

Quanti negozi resteranno aperti tra un anno? quanti ristoranti? quanti bar e pizzerie? chi mangerà più fuori sapendo che dovrà fare la fila per entrare e cenare/pranzare a due metri di distanza? Chi andrà più a fare shopping con lo spettro di dover prenotare in anticipo per entrare dentro un negozio? chi comprerà un'auto nuova? chi spenderà dei soldi per ristrutturare casa? chi farà nuovi investimenti?

Offline king

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Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #367 il: 15 Apr 2020, 16:21 »
occhio che se a livello mondiale saltano tutti gli schemi, con i pazzi a governare molte nazioni, non e' da escludere una guerra mondiale (o magari molte guerre regionali) nel prossimo decennio.

Online FatDanny

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Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #368 il: 15 Apr 2020, 16:25 »
Io credo, al contrario, che un'economia di vicinanza, ovvero turismo, ristorazione e commercio potrebbero ripartire abbastanza rapidamente.
La forte presenza del nero nell'economia italiana potrebbe anche comportare un migliore assorbimento degli effetti devastanti della crisi.
Nel senso che essendo quella italiana un'economia ancora imbevuta di arrangiamenti non é improbabile che possa avere meno problemi é rimettersi timidamente in moto in tempi brevi.


sulla ristorazione il distanziamento stravolgerà i locali e molti con il nuovo calcolo di coperti non ci staranno dentro con i conti.
EDIT: ecco appunto, leggo ora

Stamattina parlavo al telefono con il proprietario di un noto albergo nella costiera amalfitana che mi confidava di stare seriamente pensando di non riaprire più perché era folle affrontare le spese conseguenti al distanziamento sociale previsto nella fase 2 nel suo settore già sapendo che i suoi ricavi, nella migliore delle ipotesi, sarebbero ripartiti a metà 2021.

Sul turismo il saldo italiano con l'estero era circa di 10 mld l'anno e questo non lo recuperi con il turismo di prossimità.
http://www.ontit.it/opencms/opencms/ont/it/focus/focus/Il_saldo_turistico_con_l_estero_tra_il_2007_e_il_2011

Sul commercio io invece vedo l'ulteriore avanzata dei giganti della distribuzione.
Non a caso Amazon da quando è partita la crisi ha già assunto altri 175mila addetti.
Il commercio di prossimità, sia per prezzi che per comodità, rischia di essere spazzato via definitivamente dall'online. O meglio sussunto ad esso, con i piccoli negozi che si affideranno ad Amazon per la distribuzione come da tendenza già in atto.

La cosa bella sapete qual'è? E' l'enorme ipocrisia intrinseca al capitalismo che vedo in fenomeni come questo qui.
Se il prezzo lo fa lo Stato, magari tenendo conto dei bisogni sociali "aaaah, scandalo, vergogna, non si tutela la libera iniziativa, così si mortifica la propensione all'impresa".
Se il prezzo lo fa Amazon costringendo i piccoli ad adeguarsi tenendo conto soltanto dei suoi maggiori profitti tutto normale, è il mercato baby.

Cazzo merda quanto appenderei Milton Friedman per i testicoli...
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #369 il: 15 Apr 2020, 16:30 »
Io credo, al contrario, che un'economia di vicinanza, ovvero turismo, ristorazione e commercio potrebbero ripartire abbastanza rapidamente.
La forte presenza del nero nell'economia italiana potrebbe anche comportare un migliore assorbimento degli effetti devastanti della crisi.
Nel senso che essendo quella italiana un'economia ancora imbevuta di arrangiamenti non é improbabile che possa avere meno problemi é rimettersi timidamente in moto in tempi brevi.

Questo è l'auspicio di tutti, ma molto dipenderà dal tempo che impiegheremo a tornare ad una vita normale... tanto più resteremo distanziati, quanto più il mondo che conoscevamo svanirà e con esso milioni di posti di lavoro
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #370 il: 15 Apr 2020, 16:32 »
sulla ristorazione il distanziamento stravolgerà i locali e molti con il nuovo calcolo di coperti non ci staranno dentro con i conti.
EDIT: ecco appunto, leggo ora

Sul turismo il saldo italiano con l'estero era circa di 10 mld l'anno e questo non lo recuperi con il turismo di prossimità.
http://www.ontit.it/opencms/opencms/ont/it/focus/focus/Il_saldo_turistico_con_l_estero_tra_il_2007_e_il_2011

Sul commercio io invece vedo l'ulteriore avanzata dei giganti della distribuzione.
Non a caso Amazon da quando è partita la crisi ha già assunto altri 175mila addetti.
Il commercio di prossimità, sia per prezzi che per comodità, rischia di essere spazzato via definitivamente dall'online. O meglio sussunto ad esso, con i piccoli negozi che si affideranno ad Amazon per la distribuzione come da tendenza già in atto.

La cosa bella sapete qual'è? E' l'enorme ipocrisia intrinseca al capitalismo che vedo in fenomeni come questo qui.
Se il prezzo lo fa lo Stato, magari tenendo conto dei bisogni sociali "aaaah, scandalo, vergogna, non si tutela la libera iniziativa, così si mortifica la propensione all'impresa".
Se il prezzo lo fa Amazon costringendo i piccoli ad adeguarsi tenendo conto soltanto dei suoi maggiori profitti tutto normale, è il mercato baby.

Cazzo merda quanto appenderei Milton Friedman per i testicoli...

se ancora lo hai letto, leggiti the warehouse di rob hart... ci sono tanti spunti di riflessione in quel libro rispetto a quello che scrivi...
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #371 il: 15 Apr 2020, 16:47 »
sulla ristorazione il distanziamento stravolgerà i locali e molti con il nuovo calcolo di coperti non ci staranno dentro con i conti.

Io credo che non ci sarà una transizione.
Quando si aprirà si aprirà tutto. Non é un giudizio ma un'opinione.
Quando di riapriranno le porte il distanziamento sarà disatteso in meno di una settimana.

Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #372 il: 15 Apr 2020, 16:50 »
Fratelli laziali, ora vi devo salutare.

Grazie della compagnia e grazie di aver condiviso con me pensieri ed opinioni.

Mi devo accingere a scrivere una proposal per "salvare dal baratro" un'azienda abruzzese leader mondiale nella produzione di supporti per marmitte che è chiusa da metà marzo, con tutti i suoi 500 dipendenti in cassa integrazione (dipendenti che ad oggi non hanno ancora visto un euro di CIG..).

La cosa grottesca è che parlavo ieri con l'imprenditore che ha anche una fabbrica in Serbia che invece è aperta e sta continuando a produrre e l'uomo, preso atto dei costi che già sta sostenendo e che dovrà nell'immediato affrontare per riaprire in sicurezza, sta pensando seriamente di delocalizzare quasi tutta la sua produzione in Serbia dove invece non sono previste particolari regole di distanziamento sociale. Ovviamente, il tutto si tradurrà nel licenziamento di gran parte dei suoi lavoratori....

D'altro canto, il suo maggior competitor di mercato è una fabbrica cinese (che non è nel distretto dell'Hubei) che non si è mai fermata e che gli sta già rubando quote di mercato accaparrandosi commesse pluriennali a costi bassi con i sui principali buyers mondiali (soprattutto tedeschi) che, essendo nell'automotive, stanno vivendo una grossa crisi di liquidità e quindi sono soprattutto interessati a ridiscutere i costi delle loro forniture.

Come dargli torto?

La cosa bella è che questa azienda sarebbe anche una di quelle target del famoso DL Liquidità: voi finanziereste un'azienda che molto probabilmente vedrà distrutte nel giro di qualche mese le sue quote di mercato e che, per sopravvivere, si troverà costretta a portare fuori Italia la sua produzione?

vabbè... ma tanto come abbiamo detto questa che stiamo vivendo è solo emergenza sanitaria...

E, in tutto questo, la cosa più triste è che non ho neanche la mia Lazio che gioca, mi fa sognare e che mi da speranza... caxxo quanto mi manca lo stadio e la mia Lazio...

Alla prossima. Un abbraccio e sempre roma merda.
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #373 il: 15 Apr 2020, 16:56 »
Io parlo di spaventati (quello messo in bold) e chi parla di vittime .

Fra le vittime chi perde i suoi risparmi per vivere (beato lui come me 8 anni orsono ndr)  e chi vede il valore della sua casa diminuito (STICATSI, io ho comprato casa per viverci , non per speculare ndr).

Cosi semplifichiamo .

le vittime di questa crisi saranno i precari, i piccoli artigiani, i dipendenti delle piccole e medie realtà produttive e, soprattutto, i giovani (cit) .

Il coronavirus non e' l'esplosivo . E' il detonatore .

E non e' soprattutto il dinamitardo .

Quello va cercato da altre parti .

Fra quelli che hanno sfruttato per decenni quelli di cui sopra .

Quelli devono aver paura .

E quale soluzione oltre a piangerci sopra ?

Diamo i soldi agli imprenditori , come fatto fino ad adesso e senza virus ?
Diamo pochi soldi a tutti , senza discernimento , scommettiamo che anche l'evasore col conto in svizzera chiedera' il sussidio ?
Le rendite le tocchiamo ? dopo il collasso andiamo a recuperare evasioni e elusioni ?
Tutto come prima ?

Perche' a me sembra , GIUSTO O SBAGLIATO , che solo quelli come FD propongano qualcosa .

Gli altri , i liberals o come volete chiamarli , l'unica cosa che fanno e' urlare al lupo .

Ma con questo lupo che vuoi fare ? mica ho capito o forse ho capito fin troppo bene .

Ripartire subito , e tornare come prima .

Scommetto che a quel punto le categorie di cui sopra tornano nel dimenticatoio per ricicciare al momento opportuno .

A meno che mi sono perso qualcosa nell'ultimo decennio .

Giovani/Precari NON sfruttati , piccole imprese NON schiacciate dalle grandi grazie agli aiuti di stato .Imprenditori che NON si sono riqualificati nelle finanze grazie agli aiuti di cui sopra e sfruttando "COSE PUBBLICHE" .

Prima del coronavirus TUTTI buoni . Un mondo perfetto .

Cazzo mi sono perso ?

O la differenza e' la qty e la probabilita' che venga invischiato chiunque ?

Letto adesso mentre scrivevo : io sono rimasto senza lavoro insieme ad altre 800 persone perche' era piu' conveniente altrove . e non c'era il coronavirus . Appunto .

Offline sorazio

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Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #374 il: 15 Apr 2020, 16:57 »
so due giorni che mi riempite di ottimismo. Quindi svanirà il turismo e ciò che ora è attrazione turistica italiana diventerà russa, araba o cinese. Non avremo più ristoranti perchè non ci rientrano con le spese così come non ci saranno più alberghi sulle coste per lo stesso motivo dei ristoranti. Ergo uno stato come l'italia che si fonda sul terziario vedrà il fallimento nel giro di un paio d'anni. Stesso discorso si svilupperà suppongo per tutti gli altri paesi che hanno un turismo simile (spagna, portogallo, grecia) almeno suppongo. Dopo di che andremo in mano al salvini di turno che inizierà a fare guerre mondiali, e se non saranno guerre mondiali saranno guerre regionali (ma se non abbiamo i soldi con cosa le faremo le guerre? saremo solo carne da macello). Detto ciò molti di noi (ho 31 anni) penseranno ed andranno all'estero (mi chiedo dove se ci saranno guerre mondiali) non so a far cosa considerando che sarà comunque una crisi economica mondiale.
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #375 il: 15 Apr 2020, 17:00 »
Visto che sono in vena di bonta' .

L'imprenditore con fabbrica in abruzzo e serbia , aspettava solo il detonatore per spostare tutto .

Oggi Coronavirus , domani , magari perche' nativo di Coorropoli , perche' non c'era piu' in italia la sua squadra del cuore . O magari solo perche' voleva guadagnare piu' soldi . magari .

Per esperienza diretta . Non per o da un amico .
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #376 il: 15 Apr 2020, 17:03 »
O il coraggio di dire .

riaprite tutto senza se e senza ma .

tutto come prima .

e non rompete il catso .

Non nascondetevi dietro una foglia di fico .

Vinca il piu' forte e forza selezione naturale ( e anche aiutata) .

Offline TomYorke

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Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #377 il: 15 Apr 2020, 17:09 »
È stato miope fondare l'economia di un paese su questa illusione del turismo, fatta di lavoratori sottopagati e senza tutele.
Ne pagheremo lo scotto.
"andrà tutto bene SE"
Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #378 il: 15 Apr 2020, 17:16 »
Volerevolare ti avevo scritto un poema. Mi ha disconnesso e ho perso tutto.
Ci ritorno tra qualche ora.
A dopo.

Offline Ranxerox

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Re:Vivere al tempo del coronavirus - temi sociali ed economici
« Risposta #379 il: 15 Apr 2020, 17:17 »
Appunto, dopo 'sti sette o otto post finali, pensa che bucio de culo che deve fa er poro Conte.
Deve decidere chi deve morire, di malattia (selezionando per età o prospettiva di vita) o di economia, il dove il come e il quando, preparandosi nel frattempo ad una guerra mondiale, all'emigrazione di massa verso l'estero, tipo Africani da noi negli ultimi anni e con un vaccino che non arriverà prima di sei mesi buoni ad essere ottimisti.
So' caxxi acidi...
Speriamo nel cuore immacolato della Madonna di Salvini...
 

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