Weinstein

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Re:Weinstein
« Risposta #60 il: 18 Ott 2017, 16:13 »
Weinstein è un molestatore seriale accusato a distanza di anni da persone che per ricevere in cambio soldi fama e gratificazioni professionali hanno accettato le sue molestie uscendo allo scoperto solo quando qualcuno con una dignità più forte della loro  lo ha denunciato.mi fanno schifo alla pari.

Il giorno che il tuo capo ti chiederà "un bacetto" per concederti la promozione a cui tieni tanto riappa sto topic e facci sapere come ti senti.

Mi sa che in molti non abbiano idea di cosa significhi subire molestie, e guarda caso questi molti sono quasi tutti uomini.

Essere molestate sessualmente non è come prendere un pugno in faccia, che dopo due ore prendi, vai in caserma e denunci. Subentrano meccanismi molto più complessi, dal senso di vergogna a quello di colpa, che porta a non dire nulla non solo alle autorità, ma neppure ai propri più stretti famigliari.
Perchè se apri bocca subentra lo stigma sociale, si viene marchiate indelebilmente e anche subdolamente come "troie", meccanica di cui anche alcuni commenti di questo topic sono esempi perfetti.

Bisogna fermarsi un attimo e cercare di comprendere prima di buttare giù due righe a casaccio su determinati argomenti.

100%

Re:Weinstein
« Risposta #61 il: 18 Ott 2017, 16:16 »
Non mi pare che ci sia un solo post in tre pagine di topic in cui vengano definite, anche subdolamente, come "troie".


Due post sopra il tuo:
Citazione
Weinstein è un molestatore seriale accusato a distanza di anni da persone che per ricevere in cambio soldi fama e gratificazioni professionali hanno accettato le sue molestie uscendo allo scoperto solo quando qualcuno con una dignità più forte della loro  lo ha denunciato.mi fanno schifo alla pari.
Re:Weinstein
« Risposta #62 il: 18 Ott 2017, 16:19 »
Il regista Michael Caton-Jones ha raccontato che il motivo per cui fu licenziato dal film ‘B.Monkey’ del 1998 non erano le divergenze creative, come fu detto all’epoca, ma il fatto che Harvey Weinstein non ritenesse l’attrice protagonista "scopabile". Il ruolo così passò da Sophie Okonedo ad Asia Argento, una delle tante donne che accusano il produttore di stupro e molestie sessuali.
 

Caton-Jones incontrò Weinstein nel 1989, mentre dirigeva il film ‘Scandal’ e la Miramax si occupava della distribuzione. Weinstein però si vedeva sul set solo quando si giravano le scene di sesso. Quasi dieci anni dopo Caton-Jones rincontrò il mogul che produceva ‘B. Monkey’, e, dopo molti provini, il regista scelse Sophie Okonedo: «L’accordo era che la protagonista dovesse essere una sconosciuta. Provinammo un centinaio di ragazze e alla fine decisi che Sophie sarebbe stata perfetta per la parte».
 
Ma Weinstein doveva dare l’approvazione, così regista e attrice volarono in California, incontrarono il produttore al ‘Peninsula Hotel’ di Beverly Hills, e cominciarono i guai: «Harvey continuava a dirmi 'Pensi che sia scopabile?'. Quello era sempre al centro della questione. Gli ho risposto 'Harvey, è la migliore attrice per la parte'. E iniziammo a discutere. E' stato solo quando gli ho detto 'Non rovinare il casting di questo film perché vuoi andarci a letto' che ha perso le staffe».

 
Il regista andò a calmarsi in stanza, al ritorno nella camera di Weinstein, ‘Variety’ già telefonava per sapere perché non si sarebbe più occupato lui del film: «Ero furioso…dissi alla rivista che non sceglievo il cast a seconda dell’erezione di Weinstein. Risposero con una risata».
 
Chet Mehta, portavoce di ‘Variety’, replica che non commenterà decisioni editoriali prese vent’anni fa. Fatto sta che dopo la discussione in hotel, Weinstein elesse Michael Radford a nuovo regista e Asia Argento fu scelta come protagonista: «Sophie Okonedo non era scopabile e questo è quanto. Si trovi qualcuna che lo sia».

 
La Argento ha detto al “New Yorker” che dopo l’aggressione iniziale in Francia, proprio nel periodo in cui stava per essere distribuito ‘B. Monkey’, si arrese a Weinstein ed ebbe una relazione sessuale consensuale con lui nei successivi cinque anni. Sentiva di dover fare sesso con lui, altrimenti avrebbe fatto deragliare la sua carriera.
 

Continua Caton-Jones: «Fui l’unico stupido che si alzò e lo mandò al diavolo. Lo mandai affanculo ed ottenni il sostegno di tanta gente per averlo fatto. Ma non feci il film, perciò vinse lui». Molta gente ha dichiarato pubblicamente di non sapere nulla delle molestie: «Chi non lo sapeva, non voleva saperlo. E’ come la Germania durante la Seconda Guerra Mondiale: mai vista così tanta gente ignara. Bastava passare cinque minuti con Harvey per capire la sua natura. Non era uno che tentava di nasconderla».

Offline laziAle82

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Re:Weinstein
« Risposta #63 il: 18 Ott 2017, 16:22 »
Te lo ridico, nel caso non avessi capito: la Argento non ha detto di avere avuto una relazione di 5 anni con W.
Lo ha negato a più riprese.
Ora trovami nell’articolo citato questo passo, per cortesia.

Secondo: visto che continui a voler parlare di una vittima colpevolizzandola, sai citarmi un solo film, uno solo, fatto dalla argento con W. dopo i fatti?
Re:Weinstein
« Risposta #64 il: 18 Ott 2017, 16:28 »
Te lo ridico, nel caso non avessi capito: la Argento non ha detto di avere avuto una relazione di 5 anni con W.
Lo ha negato a più riprese.
Ora trovami nell’articolo citato questo passo, per cortesia.

Secondo: visto che continui a voler parlare di una vittima colpevolizzandola, sai citarmi un solo film, uno solo, fatto dalla argento con W. dopo i fatti?

Non capisco perchè tu ce l'abbia tanto con me.
Ad ogni modo nell'articolo si parla di una sua dichiarazione al New Yorker.
Di seguito la citazione


 
La Argento ha detto al “New Yorker” che dopo l’aggressione iniziale in Francia, proprio nel periodo in cui stava per essere distribuito ‘B. Monkey’, si arrese a Weinstein ed ebbe una relazione sessuale consensuale con lui nei successivi cinque anni. Sentiva di dover fare sesso con lui, altrimenti avrebbe fatto deragliare la sua carriera.
 



Non ho con me il New Yorker, se mai contribuisse a tranquillizzarti farò in modo di procurarmelo.

Si discute in serenità, ognuno esprime il suo parere, chi in maniera più forte chi meno.

Eventualmente esiste il tasto ignore.

Offline pan

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Re:Weinstein
« Risposta #65 il: 18 Ott 2017, 16:43 »
a parte che... sommessamente, se, e ridico SE, fosse anche vero che tu per fare il tuo film, il tuo esame all'università, ottenere il tuo ruolo da dirigente, ti devi sentire proporre, ancora nel 2017, di regalare il proprio  corpo e tu cedi, perché fragile, perchè cretina, perché poco strutturata, bisognosa di denaro, perchè vedi come un ricatto inimmaginabile sapere di aver studiato e sognato proprio quel lavoro per tutta la vita e capisci che quella è l'unica strada per ottenerlo, quella del ricatto, come fa ad essere della donna, comunque, anche con queste postille, la colpa?
ieri sera, la capisco eh, visto la merda che le è piovuta addosso, ma Asia si è giustificata troppo, ero piccola, dopo non ho più lavorato con lui, non capivo...
non sarà il suo caso, nel suo ci saranno altre sfumature, ma basterebbe dire: un pezzo di merda mi ha ricattato costringendomi a dover scegliere, a far in modo che i miei sogni potessero avverarsi soltanto attraverso la concessione del mio corpo.
ma non basta questo?

Offline Thorin

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Re:Weinstein
« Risposta #66 il: 18 Ott 2017, 16:49 »
Ma è vero che la Argento firmò la petizione a favore di Roman Polanski? (Non cambia il mio giudizio sul porco eh, ma su di lei sì)

Offline laziAle82

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Re:Weinstein
« Risposta #67 il: 18 Ott 2017, 16:51 »
No no, per carità.
Sono io che lascio questo Topic interessantissimo che sta diventando una lapidazione di una vittima.
L’articolo del New Yorker è disponibile online e, SPOILER, questa cosa della relazione è inesistente. (Viene detto ben altro).
Re:Weinstein
« Risposta #68 il: 18 Ott 2017, 16:55 »
Ma quale lapidazione.

Sono d'accordo con te, molliamo il discorso Asia Argento (peraltro pessima attrice) e ragioniamo sui metodi di un'industria molto malata.

Ho il sospetto che il bubbone sia molto più esteso, ne sentiremo ancora delle altre.
Re:Weinstein
« Risposta #69 il: 18 Ott 2017, 17:03 »
Solo per precisione eh.

Al link di seguito l'articolo del NY.

https://www.newyorker.com/news/news-desk/from-aggressive-overtures-to-sexual-assault-harvey-weinsteins-accusers-tell-their-stories

Più o meno a metà si dice

What complicates the story, Argento readily allowed, is that she eventually yielded to Weinstein’s further advances and even grew close to him. Weinstein dined with her, and introduced her to his mother. Argento told me, “He made it sound like he was my friend and he really appreciated me.” She said that she had consensual sexual relations with him multiple times over the course of the next five years, though she described the encounters as one-sided and “onanistic.”

E' solo per precisione, senza polemica.

(E' ovvio che non era una relazione normale, eh.)

Online FatDanny

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Re:Weinstein
« Risposta #70 il: 18 Ott 2017, 17:26 »
A me l'unico bubbone che sembra presente non riguarda il mondo del cinema ma gli uomini.
Tutti gli uomini.
Anche quelli che non violentano o molestano con le palpate ma si rifiutano tenacemente di vedere determinate relazioni di potere che esercitano.
Anche quelli qui dentro.
Anche me.

Si, il bubbone è dannatamente più grande. Speriamo che le donne riescano a farlo esplodere con un botto fragoroso.
Re:Weinstein
« Risposta #71 il: 18 Ott 2017, 17:36 »
A me l'unico bubbone che sembra presente non riguarda il mondo del cinema ma gli uomini.
Tutti gli uomini.
Anche quelli che non violentano o molestano con le palpate ma si rifiutano tenacemente di vedere determinate relazioni di potere che esercitano.
Anche quelli qui dentro.
Anche me.

Si, il bubbone è dannatamente più grande. Speriamo che le donne riescano a farlo esplodere con un botto fragoroso.

Ti quoto al 100%.

Il cinema è solo un ambiente più in vista.

Online Gio

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Re:Weinstein
« Risposta #72 il: 18 Ott 2017, 18:52 »
Anche io sono per la condanna senza se e senza ma. Anzi mi pare che ci sia ancora parecchia ipocrisia. Tutti danno addosso a uno, ora che è facile, ma ce ne saranno almeno altri 100, 1000, 10000 di cui nessuno parla perchè non conviene. Non solo nel mindo del cinema.

Non sono solo gli uomini, peró. Io ho letto un articolo della Aspesi sul tema che, di fatto, era una versione forbita e molto chic del "ma se esce di notte con la minigonna ..." di un peracottaro qualunque.

Offline trax_2400

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Re:Weinstein
« Risposta #73 il: 18 Ott 2017, 18:58 »
Scusate ma non capisco qual è il problema.
Lui va condannato senza se e senza ma.
Poi può anche essere che tra le vittima qualcuna non sia proprio una vittima ma invece qualcuna che abbia approfittato della situazione per crearsi una carriere, ma alla fine ... sempre di persone in qualche modo costrette a fare qualcosa che altrimenti non avrebbero fatto si tratta.
Re:Weinstein
« Risposta #74 il: 18 Ott 2017, 21:18 »
In questi casi la prima persona a cui penso è la ragazza che non ha avuto il posto perchè: a) non rientra nei gusti sessuali del datore di lavoro b) decide che, se il gioco è questo, preferisce andare a pulire le scale.
Io comunque per i reiterati inguaribili casi di violenza,abuso di posizione dominante, etc sono a favore della castrazione non chimica.

Offline Tarallo

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Re:Weinstein
« Risposta #75 il: 19 Ott 2017, 06:12 »
Io boh.
Re:Weinstein
« Risposta #76 il: 19 Ott 2017, 10:26 »

Offline pentiux

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Re:Weinstein
« Risposta #77 il: 19 Ott 2017, 15:59 »
Eh so quelli i problemi, signora mia...
Boh, too.
Re:Weinstein
« Risposta #78 il: 19 Ott 2017, 20:45 »

Offline carib

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Re:Weinstein
« Risposta #79 il: 20 Ott 2017, 00:52 »
Non so se qualcuno di voi ha visto il film Spotlight.
Io non sono un critico cinematografico e quando fui invitato ad assistere all'anteprima per addetti ai lavori (nel senso che mi intendo dell'argomento di cui si parla nel film) mi resi conto che erano almeno cinque anni che non andavo al cinema. La faccio breve. I film americani me li ricordavo mediamente diversi da Spotlight. Vale a dire, pallosi, superficiali, insignificanti, c'è sempre e solo qualcuno che insegue qualcun altro e poi proprio quando il buono sta per soccombere e il cattivo uscire vincitore, ecco che vissero tutti felici e contenti. Spotlight è diverso. Forse perché in fondo non è un film ma un documentario con degli attori bravissimi. La faccio breve (cit.).
Io non so se è stata voluta o meno ma Tom McCarthy è riuscito a spiegare con estrema precisione e sensibilità come, in quale momento e perché la Chiesa Usa fu sconfitta.
E' stato nel momento in cui i giornalisti sono riusciti a vincere la diffidenza delle vittime e a farsi raccontare le loro storie. E sapete come e perché sono riusciti a ottenere la fiducia delle vittime? Si sono rapportati ai loro interlocutori senza mai permettersi di giudicare M O R A L M E N T E, senza mai nemmeno dubitare per un secondo della sofferenza, del tormento, della disperazione altrui. Sintomi che ciascuno presentava in maniera diversa.
Il giudizio morale (dei familiari, degli amici, della società, dell'ambiente, di tutto questo insieme) era stato fino a quel momento il macigno che aveva impedito a quelle povere persone di imboccare la porta di un commissariato - dove cmq sarebbero state rispedite a casa per i motivi di cui sopra (sapiate che in Italia accade ancora oggi).
Il giudizio morale, uno dei capisaldi della cultura dominante a Boston "la più europea delle città Usa", e non solo... è il miglior alleato dei pedofili e di tutti i violentatori di donne.
Perché capovolge la realtà, tramutando le vittime in complici dei loro carnefici.
Questa cosa disintegra - se mai ce ne fossero ancora - gli ultimi residui di vitalità in chi subisce un abuso di qualsiasi tipo. Dopo l'inchiesta di Spotlight migliaia di vittime di pedofili trovarono il coraggio di denunciare. Perché NON ERANO PIU' SOLE. Si sommarono migliaia di singole gocce di vitalità che erano sopravvissute all'oppressione, alla vergogna, ai sensi di colpa ingiustificati. E una decina di anni dopo quell'onda lunga è arrivata anche in Europa (esclusa l'Italia ma questa è un'altra schifosa storia).

Ho conosciuto vittime che hanno impiegato oltre 40 anni per riuscire a parlare, di quello che avevano subito, con un estraneo (quasi sempre uno psicoterapeuta). Persone distrutte, anche se realizzate a livello sociale (pochi, molto pochi sono i "fortunati").

"Non hai raccontato ai tuoi cosa ti aveva fatto quel tizio?". Avete idea di quante volte l'ho chiesto e mi sono sentito rispondere: "Sì lo dissi a mia madre. Mi rispose di non pensarci/mi schiaffeggiò/mi disse che avevo disonorato la famiglia/che lui è un sant'uomo e io una bugiarda".

Quello che è stato detto di Asia Argento - qui sopra, sui social, da alcuni giornalisti che dovrebbero essere radiati dall'ordine e sottoposti a Tso a oltranza in carceri di massima sicurezza - è lo specchio di questa cultura arida, misogina, patriarcale, retriva, reazionaria, impotente mentalmente e sessualmente. Li riconosci subito. Sono come quelli che "non sono razzista ma". Io li chiamo "non sono un violentatore ma". Sono quelli che vorrebbero tornare al '96 e ripristinare in Italia per lo stupro di una donna o di un bambino il delitto contro la morale e la pubblica decenza (1996 eh). Per poter puntare il loro ditino viscido e sentirsi per un attimo ancora vivi. Luridi vermi ma vivi. Come quando accostano, abbassano il finestrino destro e chiedono alla ragazzina che assomiglia a loro figlia: cosa sai fare?
 

Scusate se mi sono dilungato. L'alternativa era sparare un sintetico bestemmione
 

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