Non so se qualcuno di voi ha visto il film Spotlight.
Io non sono un critico cinematografico e quando fui invitato ad assistere all'anteprima per addetti ai lavori (nel senso che mi intendo dell'argomento di cui si parla nel film) mi resi conto che erano almeno cinque anni che non andavo al cinema. La faccio breve. I film americani me li ricordavo mediamente diversi da Spotlight. Vale a dire, pallosi, superficiali, insignificanti, c'è sempre e solo qualcuno che insegue qualcun altro e poi proprio quando il buono sta per soccombere e il cattivo uscire vincitore, ecco che vissero tutti felici e contenti. Spotlight è diverso. Forse perché in fondo non è un film ma un documentario con degli attori bravissimi. La faccio breve (cit.).
Io non so se è stata voluta o meno ma Tom McCarthy è riuscito a spiegare con estrema precisione e sensibilità come, in quale momento e perché la Chiesa Usa fu sconfitta.
E' stato nel momento in cui i giornalisti sono riusciti a vincere la diffidenza delle vittime e a farsi raccontare le loro storie. E sapete come e perché sono riusciti a ottenere la fiducia delle vittime? Si sono rapportati ai loro interlocutori senza mai permettersi di giudicare M O R A L M E N T E, senza mai nemmeno dubitare per un secondo della sofferenza, del tormento, della disperazione altrui. Sintomi che ciascuno presentava in maniera diversa.
Il giudizio morale (dei familiari, degli amici, della società, dell'ambiente, di tutto questo insieme) era stato fino a quel momento il macigno che aveva impedito a quelle povere persone di imboccare la porta di un commissariato - dove cmq sarebbero state rispedite a casa per i motivi di cui sopra (sapiate che in Italia accade ancora oggi).
Il giudizio morale, uno dei capisaldi della cultura dominante a Boston "la più europea delle città Usa", e non solo... è il miglior alleato dei pedofili e di tutti i violentatori di donne.
Perché capovolge la realtà, tramutando le vittime in complici dei loro carnefici.
Questa cosa disintegra - se mai ce ne fossero ancora - gli ultimi residui di vitalità in chi subisce un abuso di qualsiasi tipo. Dopo l'inchiesta di Spotlight migliaia di vittime di pedofili trovarono il coraggio di denunciare. Perché NON ERANO PIU' SOLE. Si sommarono migliaia di singole gocce di vitalità che erano sopravvissute all'oppressione, alla vergogna, ai sensi di colpa ingiustificati. E una decina di anni dopo quell'onda lunga è arrivata anche in Europa (esclusa l'Italia ma questa è un'altra schifosa storia).
Ho conosciuto vittime che hanno impiegato oltre 40 anni per riuscire a parlare, di quello che avevano subito, con un estraneo (quasi sempre uno psicoterapeuta). Persone distrutte, anche se realizzate a livello sociale (pochi, molto pochi sono i "fortunati").
"Non hai raccontato ai tuoi cosa ti aveva fatto quel tizio?". Avete idea di quante volte l'ho chiesto e mi sono sentito rispondere: "Sì lo dissi a mia madre. Mi rispose di non pensarci/mi schiaffeggiò/mi disse che avevo disonorato la famiglia/che lui è un sant'uomo e io una bugiarda".
Quello che è stato detto di Asia Argento - qui sopra, sui social, da alcuni giornalisti che dovrebbero essere radiati dall'ordine e sottoposti a Tso a oltranza in carceri di massima sicurezza - è lo specchio di questa cultura arida, misogina, patriarcale, retriva, reazionaria, impotente mentalmente e sessualmente. Li riconosci subito. Sono come quelli che "non sono razzista ma". Io li chiamo "non sono un violentatore ma". Sono quelli che vorrebbero tornare al '96 e ripristinare in Italia per lo stupro di una donna o di un bambino il delitto contro la morale e la pubblica decenza (1996 eh). Per poter puntare il loro ditino viscido e sentirsi per un attimo ancora vivi. Luridi vermi ma vivi. Come quando accostano, abbassano il finestrino destro e chiedono alla ragazzina che assomiglia a loro figlia: cosa sai fare?
Scusate se mi sono dilungato. L'alternativa era sparare un sintetico bestemmione