Lazio.net Community

Varie / General => Temi => Topic aperto da: kelly slater - 17 Ott 2017, 16:41

Titolo: Weinstein
Inserito da: kelly slater - 17 Ott 2017, 16:41
Come può tutto un sistema accettare e tacere?
Questa testimonianza, ripresa da il Corriere, fa riflettere...


LO SCANDALO A HOLLYWOOD
Weinstein, il produttore Rosenberg: «Tutti sapevamo, abbiamo taciuto perché era la gallina dalle uova d’oro»


In un post su Facebook lo sceneggiatore e produttore: «Io c’ero, tutti sapevano. Dai produttori ai registi alla stampa. Abbiamo taciuto perché ci faceva comodo, perché lui era grandioso, e siamo tutti complici»

di Annalisa Grandi


È un lungo post quello pubblicato e poi rimosso dal produttore e sceneggiatore Scott Rosenberg. Che a Facebook ha affidato il suo racconto, il suo pensiero sullo scandalo che ha sconvolto Hollywood e travolto il re delle case di produzione Harvey Weinstein. Una lettera aperta per raccontare che «Tutti sapevano». E che tutti hanno scelto di tacere perché in fondo, tutti avevano bisogno di Weinstein.

«Quei giorni gloriosi»

Rosenberg, produttore e sceneggiatore (tra l’altro di «Con Air» e «Alta fedeltà») affida ai social network il compito di raccontare quello che i suoi occhi hanno visto. Quel mondo dorato di cui lui e Weinstein facevano parte. E di quell’«orco» che tutti conoscevano ma su cui tutti hanno deciso di tacere. Un post su Facebook, poi rimosso, che lancia accuse precise. «Io c’ero. C’ero dal 1994 agli anni 2000. L’età dell’oro. Gli anni di «Pulp Fiction», «Will Hunting», «La vita è bella». Harvey e Bob (i fratelli Weinstein) hanno prodotto i miei primi due film. Avrebbero pubblicato il mio romanzo. Mi hanno consacrato, mi hanno dato la mia carriera. Avevo a malapena trent’anni». «E quei giorni gloriosi a Tribeca? - ricorda lo sceneggiatore - Le riunioni diventavano programmi che poi diventavano notti folli in giro per la città. Per farla breve: Miramax era una figata. Quindi sì io c’ero. E lasciatemi essere chiaro su una cosa: tutti sapevano».

«Io sapevo, tutti sapevano»

«Non che stuprasse - precisa - Ma sapevamo dei suoi comportamenti aggressivi. Sapevamo della fame di quell’uomo, come un’orco insaziabile uscito dalle favole dei fratelli Grimm. Tutto avvolto in promesse vaghe di ruoli nei film». Accuse precise, quelle dello sceneggiatore e produttore che rincara: «E sapete perché sono sicuro che sia così? - prosegue - Perché io c’ero. Vi ho visti. Ne abbiamo parlato insieme. Voi, i grandi produttori; voi, i grandi registi; voi, i grandi agenti; voi, i grandi finanzieri. E voi, i capi dei grandi studios rivali; voi, i grandi attori; voi, le grandi attrici; voi, le grandi modelle. Voi, i grandi giornalisti; voi, i grandi sceneggiatori; voi, le grandi rockstar; voi, i grandi ristoratori; voi, i grandi politici. Io ero lì con voi». «Forse non conoscevamo il livello di questo schifo, gli stupri, le donne sbattute al muro. Ma qualcosa sapevamo. Ma che avremmo dovuto fare? A chi avremmo dovuto dirlo? Harvey aveva la stampa in pugno. Avremmo dovuto chiamare la polizia? Per dire cosa. Le vittime hanno scelto di non parlare ma se ne avessero parlato con i loro agenti gli avrebbero consigliato di tacere».


«Era la gallina dalle uova d’oro»

«Tutti conoscevamo qualcuno che aveva ricevuto le sue avances. Ma in qualche modo ridevamo della sua arroganza, la vedevamo come una grottesca esibizione di potere. Era molto più facile per noi crederci. Perché...e qui lo schifo incontra la melma: con Harvey abbiamo passato i momenti migliori. Ci portava ai Golden Globe organizzava feste pazzesche. Cannes, Berlino, Venezia, jet privati, limousine. Una volta mi ha portato ai Caraibi per dodici giorni. Non sapevo neanche che quel posto esistesse. Lui dava, dava, e dava. E i suoi soldati dovevano ripagarlo con una fedeltà degna di un padrino mafioso. Era glorioso, tutto. Che sarà mai se era un po’ prepotente con qualche giovane modella? Perché avremmo dovuto noi fermare il gioco? La gallina dalle uova d’oro non capita molte volte nella vita di un uomo. Ci servivano le uova. Okay, forse non ci servivano ma ci piacevano davvero davvero molto».


«Mi dispiace e mi vergogno»

«Per questo sarò eternamente dispiaciuto, per tutte le donne che hanno dovuto subire. Il loro coraggio è un faro che illumina la mia vergogna - spiega ancora - Mi scuserò in eterno con tutti quelli che hanno sofferto in silenzio. E che hanno scelto di rimanere in silenzio oggi. Ho perso i contatti con i Weinstein dal 2000. Ma qualche mese fa mi ha chiamato, per parlare dei tempi andati. Voleva riunire la banda, fare un film, avevo la sensazione di uno che camminava verso il patibolo. Poche settimane dopo ho capito». «Mi dispiace - conclude - Mi scuso e mi vergogno, perché alla fine sono stato complice, non ho detto niente. Harvey con me è stato meraviglioso quindi mi sono preso i benefici e ho tenuto la bocca chiusa. Ma anche tutti voi dovete scusarvi. Voi sapete chi siete. Sapevate tutto e sapete che io so che ne eravate al corrente perché ero lì con voi. E perché tutti, tutti sapevano».
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 17:14
"It's the Hollywood way, baby"
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: FatDanny - 17 Ott 2017, 17:27
"It's the Hollywood way, baby"

trad. "se la sono cercata"?

 :wall:
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 17:31
trad. "se la sono cercata".

 :wall:

Non esattamente, FD.
Ma niente ipocrisie, per favore.
Voglio solo sforzarmi di dare un giudizio equilibrato.
Weinstein porco mi sta bene, ma Asia & Co. sante no, per favore.

Su Asia Argento in particolare poi, figlia di un maestro di dimensioni professionali enormi (e lazialissimo), non argomento nemmeno.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: FatDanny - 17 Ott 2017, 17:45
ma che c'entra essere sante?
Non stiamo mica valutando la levatura morale, anche perchè, per come la vedo io, ognun@ può cambiare sei partner a sera, sono fatti suoi.

Qui il punto è un altro.
C'è un rapporto di potere esercitato tramite il sesso.
La violenza non è nella forza bruta ma nell'autorità di chi ti trovi davanti.
Vale per Asia Argento come per milioni di donne che passano per "troie" perchè accettano questo potere.
Non sante, vittime.
Essere vittima (di un rapporto di potere, di un ricatto, di una forzatura) non significa essere santa.
Significa solo e unicamente essere vittima.

E come al solito quando si parla di sesso sul ruolo della vittima si construiscono miliardi di se e di ma.
Guarda caso è l'unica fattispecie in cui avviene questo. L'unica in cui invece di solidarizzare con una vittima si sbuccia la cipolla per finire sullo stesso concetto: alla fine è anche un po' colpa sua.

Weinstein non è un porco, o almeno non è questa la cosa grave.
Weinstein è un violento. E questa invece è la cosa grave.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 17 Ott 2017, 17:47
No SK.

Segui bene: l'analisi, la discussione, qualunque discorso deve FERMARSI al momento in cui l'uomo (o la donna, perché succede) in situazione di potere fa anche solo intuire che se ci sarà una qualche concessione sessuale, anche minima, il futuro potrebbe essere diverso.
Ogni analisi che includa a) chi è chi e b) cosa accade dopo (ce va, non ce va, lo denuncia, ce rivà, tace e scappa) è fascista, incivile, sessista, complice e ipocrita.
Spero di essere stato chiaro :)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: kelly slater - 17 Ott 2017, 17:49
Non esattamente, FD.
Ma niente ipocrisie, per favore.
Voglio solo sforzarmi di dare un giudizio equilibrato.
Weinstein porco mi sta bene, ma Asia & Co. sante no, per favore.

Su Asia Argento in particolare poi, figlia di un maestro di dimensioni professionali enormi (e lazialissimo), non argomento nemmeno.

No, SH, no.
Non è una questione di abitudini sessuali.
Per me Asia Argento si può scopare pure un uomo diverso a sera, resta il fatto che la volta che è stata stuprata ( o comunque ha subito una molestia, o un ricatto ) è una vittima e non corresponsabile.
Perchè ci affrettiamo subito a giudicare le vittime?
Non ci viene proprio da empatizzare con chi ha subito una violenza?
Forse ci viene più facile empatizzare con chi, si, magari ha un po esagerato, ma in fondo ci ha solo provato, etc. etc. ?
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 18:57
L'argomento è estremamente scivoloso, me ne rendo conto.
Provo ad argomentare sforzandomi di non risultare sessista, fascista, o qualunque altra cosa finisca in -ista.

Non giudico le abitudini sessuali di nessuno.
Né di chi, evidentemente malato di potere e di sesso, cerca di trarre vantaggi da una migliore posizione professionale, né tanto meno di chi cerca di far carriera passando per i divani e non per i set cinematografici.
Perché esiste anche questo, eh.

Chi è molestato è sempre vittima, sono d'accordo con voi.
Ma che succede se scopriamo che ci sono decine di attrici che hanno fatto carriera, pur essendosi sottratte alle avances del maialone?

PS. Tara', è stata insieme a lui 5 anni. Posso avere un dubbio? Uno solo piccolo piccolo?


PPS. NON STO GIUSTIFICANDO WEINSTEIN

Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: vaz - 17 Ott 2017, 18:58
deve morì stammerda, insieme a Lars Von Trier.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 18:59
deve morì stammerda, insieme a Lars Von Trier.

Buttace dentro pure Luchino Visconti, Fellini e chissà chi altro.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: vaz - 17 Ott 2017, 19:00
loro so già morti.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: FatDanny - 17 Ott 2017, 19:05

Ma che succede se scopriamo che ci sono decine di attrici che hanno fatto carriera, pur essendosi sottratte alle avances del maialone?


Esattamente come se scoprissimo che ci sono milioni di lavoratrici che lavorano senza trovarsi costrette a ricatti sessuali.
Non succede assolutamente niente.
Chi non subisce violenza o chi ci si ribella non squalifica in alcun modo chi non lo fa.

Perchè ammettere questo è mooooolto scivoloso.
E' un attimo ad arrivare a dire che vittima di stupro è quella che urla, scalpita e prova a fuggire.
Mentre quella che resta impietrita e subisce, si è vittima... però nsomma... perché non ha urlato?


La violenza resta violenza.
La reazione delle vittime alla violenza non cambia nulla, che sia rifiuto, negazione, sottomissione.
Il fatto che si discuta principalmente della reazione e non della violenza, non qui ma ovunque, dimostra quanto sia enorme il problema.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 19:07
Io la chiudo qui perché se no sembra che prendo le difese di quel porco di Weinstein.

Purtroppo ho visto cosa gira in quegli ambienti ed è per questo che il mio giudizio non è così netto.

Esprimo comunque la mia solidarietà per chiunque sia mai stato molestato sul lavoro.

IN QUALUNQUE FORMA.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 17 Ott 2017, 19:11
Quello che gira è un'altra questione. Se non c'è violenza, sopruso, abuso psicologico, sfruttamento di una posizione di potere, se c'è consenso, se lei è arrapata e je salta addosso, se lui è bello come er sole e lei non riesce a tenesse le mani in tasca, questi non sono casi applicabili.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: kelly slater - 17 Ott 2017, 19:12
L'argomento è estremamente scivoloso, me ne rendo conto.
Provo ad argomentare sforzandomi di non risultare sessista, fascista, o qualunque altra cosa finisca in -ista.

Non giudico le abitudini sessuali di nessuno.
Né di chi, evidentemente malato di potere e di sesso, cerca di trarre vantaggi da una migliore posizione professionale, né tanto meno di chi cerca di far carriera passando per i divani e non per i set cinematografici.
Perché esiste anche questo, eh.

Chi è molestato è sempre vittima, sono d'accordo con voi.
Ma che succede se scopriamo che ci sono decine di attrici che hanno fatto carriera, pur essendosi sottratte alle avances del maialone?

PS. Tara', è stata insieme a lui 5 anni. Posso avere un dubbio? Uno solo piccolo piccolo?


Questa cosa della relazione di 5 anni è stata smentita.
In realtà molte delle attrici che hanno denunciato Weinstein in questi giorni SI SONO SOTTRATTE alle avances, e hanno fatto carriera lo stesso ( l'esempio più lampante è Angelina Jolie ).
Però resta il fatto che lo denunciano solo ora che il vaso di pandora è stato scoperchiato.
Non so se hai letto l'articolo che ho postato: tutti sapevano e tutti tolleravano.
E' un po come la mafia: quando il potere di qualcuno è smisurato non puoi chiamare la polizia o fare un post su fb: il sistema tenderà ad emarginare te, non l'accusato.
E comunque dovremmo chiederci se il coraggio che reclamiamo a chi non ha denunciato ce l'avremmo avuto noi in una situazione analoga.

P.S.:  SK secondo me è utile parlarne tutti per capire pure noi stessi, io personalmente non sto li col dito puntato a dire "tu sei sessista" o "tu sei...-ista"
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 19:21
Io però faccio fatica, confesso.

Diciamo che sono un'attrice (o un attore, che tanto succede pure a loro) che si considera brava e ho il desiderio di fare carriera.
Diciamo che io so, perché TUTTI SANNO, che per arrivare al Kodak Theatre devo passare da weinstein, e, per quanto lui mi faccia ribrezzo, me lo faccio andare bene.

La mia carriera decolla, vinco Academy Awards, Golden Globes e salamadonna, ora sono una celebrità, una diva del silver screen.

Cosa scatta in me, dopo 20 anni (perché il tempo trascorso conta), che mi fa dire "Eh, ma cazzo, 20 anni fa quel signore mi ha molestato" e mi impedisce però di pensare "Eh, ma cazzo, senza quel passaggio sul divano io oggi starei a scaldare caffè a Wichita"?

Dov'è il confine tra "sono stata molestata" e "l'ho assecondato proprio per arrivare fino a qui"?

Sul serio, fatemi capire.

Per tutte le donne collegate, ribadisco che questa pratica MI FA SCHIFO.

Sto solo cercando un punto di vista più equilibrato sulla cosa.
Un'altra prospettiva.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: kelly slater - 17 Ott 2017, 19:24
E posto anche questo intervento, secondo me centratissimo, di Joe Biden, sul nocciolo della questione: la vergogna che prova la vittima.
Biden tra l'altro fece un discorso contro le molestie sessuali alla cerimonia degli Oscar del 2016, guardando fisso Weinstein.
Ma neanche lui poteva denunciare Weinstein, anche perchè questa merda aveva finanziato largamente Hillary Clinton, oltre a fungere da perno per l'appoggio di tutto il mondo cinematografico ai democratici.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=27&v=WK-QteiOZO0
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 19:33
Peraltro tutto questo è una benedizione per i repubblicani.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: kelly slater - 17 Ott 2017, 19:36

Diciamo che sono un'attrice (o un attore, che tanto succede pure a loro) che si considera brava e ho il desiderio di fare carriera.
Diciamo che io so, perché TUTTI SANNO, che per arrivare al Kodak Theatre devo passare da weinstein, e, per quanto lui mi faccia ribrezzo, me lo faccio andare bene.


TUTTI SANNO?
La maggior parte di quelle donne non aveva la minima idea che si sarebbe trovata da sola in stanza con Harvey nudo.
Leggiti le testimonianze, ce ne sono svariate, una è questa:

http://www.huffingtonpost.it/2017/10/16/la-modella-zoe-brock-racconta-di-una-festa-con-weinstein-e-di-quando-preferi-il-divano-al-letto-di-lombardo-e-della-gerini_a_23244496/
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: FatDanny - 17 Ott 2017, 19:41
Peraltro tutto questo è una benedizione per i repubblicani.

sinceramente? Sti cazzi.
Anzi, finalmente si scoprirebbe tutta la merda ipocrita dietro i democratici che di democratico hanno pochissimo.
Evviva.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Constantine - 17 Ott 2017, 20:16
Buttace dentro pure Luchino Visconti, Fellini e chissà chi altro.

Aggiungo Bertolucci. È arcinoto che si presentasse direttamente nudo davanti alle aspiranti attrici. Comunque è l’estremizzazione grottesca di quello che accade nel mondo del lavoro.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: TomYorke - 17 Ott 2017, 20:25
La questione non è assecondare le pervesioni di costui per fare carriera, ma subire una violenza e sapere di essere un ambiente nel quale una eventuale denuncia cadrebbe nel vuoto e avrebbe come unico risultato l'uscire definitivamente da quell'ambiente di lavoro.
Dopotutto il rapporto di forza su cui giocano queste luride merde è esattamente questo.
Non tanto "lavori se fai quel che dico" ma "se mi denunci ci rimetti solo te".
E comunque, sfruttare una posizione di potere per porre condizioni umilianti, è già violenza.
 E chiunque subisca questa violenza merita solo supporto e solidarietà.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: laziAle82 - 17 Ott 2017, 20:27
Tanto per fare una piccola chiarezza: Asia Argento NON è stata con lui cinque anni. È una bufala.

Ah, stare a discettare col bicchiere di vino in mano di cosa signifchi un silenzio ventennale (ovviamente condito da tante soddisfazioni nella lettura molto superficiale che trovo qua sopra) è un giochino molto
Impietoso.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 17 Ott 2017, 20:28
infatti succede questo in ogni ambito di lavoro. non solo nello spettacolo. (perché in certe Direzione del Personale non è così?)
tu, uomo, approfitti della tua carica per portarti a letto le donne. e qua ti massacro e mi fai schifo.
però la linea è sottilissima, un terreno minato e per questo in questi giorni io sta notizia mi sono astenuta dal commentarla. penso a chi è fragile e la violenza di potere la subisce rimanendo immobilizzata dal sopruso. penso anche che tra queste ci sono quelle che lo fanno a cuor leggero e si trovano in una situazione di privilegio fottendo anche me, donna come loro.
come si fa a dare un giudizio netto?
in questi giorni, mi è venuto in mente come le attrici degli anni 50 (lana turner, ava gardner, marilyn ecc ecc) venissero considerate facili e puttane  perché pur di far carriera si adagiavano sul "sofà del produttore".
ecco, spero vengano riabilitate pure loro.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: TomYorke - 17 Ott 2017, 20:32
Tanto per fare una piccola chiarezza: Asia Argento NON è stata con lui cinque anni. È una bufala.

Ah, stare a discettare col bicchiere di vino in mano di cosa signifchi un silenzio ventennale (ovviamente condito da tante soddisfazioni nella lettura molto superficiale che trovo qua sopra) è un giochino molto
Impietoso.

Eh ma ormai 'sta cazzata l'ha detta Selvaggia Lucarelli quindi, amen. E' stata co lui 5 anni.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 21:06
Mi sfugge il nome del netter il cui padre ha lavorato con grandi registi.
Mi piacerebbe ascoltare anche lui.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 17 Ott 2017, 21:10
Non ho capito se stiamo parlando del mondo del cinema o di violenza e sexual harassment. Tutte queste domande, queste analisi, questi retropensieri non fanno altro che scagionare i predatori.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 21:11
Tanto per fare una piccola chiarezza: Asia Argento NON è stata con lui cinque anni. È una bufala.

Ah, stare a discettare col bicchiere di vino in mano di cosa signifchi un silenzio ventennale (ovviamente condito da tante soddisfazioni nella lettura molto superficiale che trovo qua sopra) è un giochino molto
Impietoso.

Non ho capito la storia del vino.
Se era rivolta al mio post, io sto solo cercando di capire meglio le sfumature di una situazione che a occhio mi pare diversa dallo stupro di Rimini.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 17 Ott 2017, 21:13
Niente.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 21:13
Non ho capito se stiamo parlando del mondo del cinema o di violenza e sexual harassment. Tutte queste domande, queste analisi, questi retropensieri non fanno altro che scagionare i predatori.

Tara' o chiudiamo qui il topic o ne parliamo con tranquillità.
È ovvio chi è il mostro e chi la.vittima ma i risvolti psicologici e i meccanismi che si nascondono dietro quel mondo meritano due parole.
Credo.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 21:14
Niente.

Spiegami.
Sul serio.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: SSL - 17 Ott 2017, 21:24
La Argento è stata al gioco, così come le altre attrici americane. È scesa a patti, ha fatto un compromesso. Era libera all'epoca di accettare o meno. Non conosco nulla di quel mondo,  ma penso che di situazioni simili ce ne siano state e ce ne saranno migliaia. Giusto o sbagliato funziona a quanto pare così. 
Inutile uscirsene fuori venti anni dopo.
Weinstain è un porco.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: laziAle82 - 17 Ott 2017, 21:29
Inutile.
I-N-U-T-I-LE.

E pretendere che si ragioni pacatamente.

Quante frasi fatte, quanta superficialità.
Fa paura.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 21:32
Inutile.
I-N-U-T-I-LE.

E pretendere che si ragioni pacatamente.

Quante frasi fatte, quanta superficialità.
Fa paura.

Ne parliamo proprio per andare oltre e non rimanere in superficie.
Almeno io.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Constantine - 17 Ott 2017, 21:33
Ma che ne sapete che fosse “libera di rifiutare”? Asia come le altre. Il confine tra quello che vuoi fare e quello a cui sei costretto a fare e a sopportare per raggiungere un obiettivo che sia la carriera o la  semplice sussistenza non lo possiamo giudicare così su due piedi e anzi forse non dovremmo proprio farlo.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 17 Ott 2017, 21:42
L'ho già spiegato. I discorsi finiscono nel momento in cui la vittima capisce che non è a cena, non sta per discutere un ruolo, ma sta per essere messa davanti a una scelta (quando va bene, a molte è saltato addosso, o si è presentato nudo; li la scelta è già andata). La violenza è perpetrata in quel momento, tutto quello che viene dopo NON PUÒ ESSERE ANALIZZATO O GIUDICATO perché avviene in situazione già di sudditanza psicologica quando non di vero panico o angoscia.
Ripeto, ogni discussione deve finire lì, se no non si è capito nulla della violenza, in particolare del sexual harassment e della violenza psicologica.
Sono intervenuto con le stesse parole in un post su Facebook del Signor Distruggere. Ho ricevuto due messaggi privati di due donne che mi ringraziavano in lacrime. Dicevano che per quello che era successo, malgrado fosse stato completamente subito, non riuscivano a liberarsi dai sensi di colpa. Che l'esperienza aveva rovinato per sempre l'idea di interazione con l'altro sesso e la loro abilità di avere relazioni normali. Che le parole di chi insinuava che una cosa del genere avessero potuto averla cercata ferivano mortalmente, peggio se da donne. Che non riuscivano a parlarne con nessuno, famiglia, amici, l'uomo col quale cecano di stare, con moltissima fatica (in un caso l'uomo lo sapeva). Che persone come me davano loro una speranza che avevano perso (non dico questo certo per autolodarmi, ma per far capire quante poche isole di comprensione esistano per queste donne. Sole, completamente, se non accompagnate dallo stigma dell'essere zoccole).
Davvero, accannate. In quel momento cambiano le regole e giudicare i comportamenti come se queste fossero tranquille tome tome cacchie cacchie vuol dire completa ignoranza delle minime basi di cosa sia la violenza psicologica.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Sonni Boi - 17 Ott 2017, 21:52
La cosa veramente disgustosa, oltre ovviamente al comportamento di Weinstein, è come questo abbia agito indisturbato per decenni, e anzi sia stato riverito pubblicamente da uomini e donne importantissimi, nonostante tutti e tutte sapessero cosa combinasse.

Weinstein e i depravati come lui non sono gli unici colpevoli di tutto questo.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 17 Ott 2017, 22:01
La cosa veramente disgustosa, oltre ovviamente al comportamento di Weinstein, è come questo abbia agito indisturbato per decenni, e anzi sia stato riverito pubblicamente da uomini e donne importantissimi, nonostante tutti e tutte sapessero cosa combinasse.

Weinstein e i depravati come lui non sono gli unici colpevoli di tutto questo.

ma perché questo comportamento è usuale da sempre e purtroppo accettato, anche coi sorrisini maliziosi.
magari gli stessi che si indignano sui fb e  twitter sono gli stessi che fino a due giorni fa (anche donne eh) hanno dato  della  "zoccola" a chi ha fatto carriera, non considerandola, in quel frangente,  vittima ma artefice del proprio destino.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Sonni Boi - 17 Ott 2017, 22:04
ma perché questo comportamento è usuale da sempre e purtroppo accettato, anche coi sorrisini maliziosi.
magari gli stessi che si indignano sui fb e  twitter sono gli stessi che fino a due giorni fa (anche donne eh) hanno dato  della  "zoccola" a chi ha fatto carriera, non considerandola, in quel frangente,  vittima ma artefice del proprio destino.

Maryl Streep, che ho sempre stimato tantissimo, lo ringraziò pubblicamente dal palco degli Oscar apostrofandolo come "God".

Ecco, la mia opinione su di lei non può che essere irrimediabilmente compromessa.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 17 Ott 2017, 22:11
forse non sapeva?
no eh... non regge.  :(
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 17 Ott 2017, 22:16
comunque, se interessa, tra poco Asia sarà da Bianca Berlinguer su rai 3.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 22:23
comunque, se interessa, tra poco Asia sarà da Bianca Berlinguer su rai 3.

Evito di dire quello che penso se no mi becco gli insulti di mezzo forum.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 22:26
Maryl Streep, che ho sempre stimato tantissimo, lo ringraziò pubblicamente dal palco degli Oscar apostrofandolo come "God".

Ecco, la mia opinione su di lei non può che essere irrimediabilmente compromessa.

Fosse solo.lei.
Tutte, TUTTE, si facevano fotografare con lui sui red carpet, alle feste, nei locali. Belle sorridenti, senza segni evidenti di disagio.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 17 Ott 2017, 22:31
Fosse solo.lei.
Tutte, TUTTE, si facevano fotografare con lui sui red carpet, alle feste, nei locali. Belle sorridenti, senza segni evidenti di disagio.


Stylish è questo il punto. tu nel calderone metti tutte, come quelli che mettono nel calderone tutti  i laziali fascisti. sorridere accanto al carnefice non significa che quello carnefice non sia stato. e non è neanche giusto fare il parallelo con Gweeneth Paltrow o altre donne accanto a noi (negli uffici per esempio) che hanno le palle di dire no e altre, fragili, che hanno paura e rimangono bloccate e si ritrovano, loro malgrado, nell'ingranaggio dello schifo.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: laziAle82 - 17 Ott 2017, 22:37
“Senza segni evidenti di disagio”.

Penso alla moglie di Chester Bennington che pochi giorni dopo che il marito si è ucciso diceva che “fino alla sera prima rideva”.

Dite cose aberranti senza manco (volere?) rendervene conto.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: FedericaB - 17 Ott 2017, 22:38
ma che c'entra essere sante?
Non stiamo mica valutando la levatura morale, anche perchè, per come la vedo io, ognun@ può cambiare sei partner a sera, sono fatti suoi.

Qui il punto è un altro.
C'è un rapporto di potere esercitato tramite il sesso.
La violenza non è nella forza bruta ma nell'autorità di chi ti trovi davanti.
Vale per Asia Argento come per milioni di donne che passano per "troie" perchè accettano questo potere.
Non sante, vittime.
Essere vittima (di un rapporto di potere, di un ricatto, di una forzatura) non significa essere santa.
Significa solo e unicamente essere vittima.

E come al solito quando si parla di sesso sul ruolo della vittima si construiscono miliardi di se e di ma.
Guarda caso è l'unica fattispecie in cui avviene questo. L'unica in cui invece di solidarizzare con una vittima si sbuccia la cipolla per finire sullo stesso concetto: alla fine è anche un po' colpa sua.

Weinstein non è un porco, o almeno non è questa la cosa grave.
Weinstein è un violento. E questa invece è la cosa grave.

 :rock: :rock: :rock:
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 17 Ott 2017, 22:47
Argomento difficile.
Limiterò i miei interventi per evitare di essere frainteso.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 17 Ott 2017, 22:50
No, si dovrebbe proprio evitare di giudicare. È possibile eh, è stato fatto. Si passa avanti, se lascia perde. Perché? Di motivi ce ne sarebbero tanti, ma la possibilità, per quanto remota, di aggiungere dolore a chi (forse, chissà) ha già sofferto dovrebbe bastare. Mi pare che il prezzo da pagare sia irrisorio.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Splash - 17 Ott 2017, 22:52
“Senza segni evidenti di disagio”.

Penso alla moglie di Chester Bennington che pochi giorni dopo che il marito si è ucciso diceva che “fino alla sera prima rideva”.

Dite cose aberranti senza manco (volere?) rendervene conto.
Mi pare che SK in questo caso ce l'avesse con il contorno di quel mondo, visto che nel caso si parlava di Meryl Strip e non delle ragazze vittime di Weinstein, non specificamente loro almeno. (che da quello che scrive pare ce l'abbia pure con loro) 
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Splash - 17 Ott 2017, 23:07
Provo pure io a dire la mia, anche se si tratta di un'operazione difficile da giudicare da fuori.

Sono partito da posizioni simili a quelle di Tarallo e FD, ma leggendo il primo post del topic, incosciamente, mi sono messo a giudicare quelli citati da Rosenberg, vale a dire attori, registi, giornalisti etc etc, e credo incosciamente gli ho pure immaginati tutti quanti maschi. Dall'altra parte, ho avuto solo compressione per chi, una volta ricevute le avances del pdm, rifiutate o meno, ha tenuto la bocca chiusa. Alla fine, se proviamo a mettere da parte l'abuso fisico/sessuale (si, lo so, é difficile), pure nel primo gruppo ci sta gente che ha fatto finta di niente per difendere la propria carriera, in una situazione di abuso di potere, in cui praticamente andando contro a Weinstein avrebbe significato chiudere a certi livelli.
Quindi la domanda che pongo é la seguente : per caso sono troppo duro con il primo gruppo oppure troppo perdonevole (ma esiste come parola?) con il secondo gruppo ? (SK pare pensi la seconda, da quanto capisco).

Magari non tengo in conto le differenze tra uomo e donna, ma mi riesce difficile farlo oggettivamente in questo mondo dello spettacolo.

(spero di aver scritto qualcosa di sensato, anche se ci credo poco visto che sono molto combattuto e confuso)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: laziAle82 - 17 Ott 2017, 23:20
Splash, tutte (anzi, TUTTE) significa tutte.

Cioè il sottotesto è: la argento dopo ci è stata pure cinque anni (la notizia è falsa ma vabbè) quindi tanto aggredita insomma. Vittima forse, forse un po’ meno.

E così per le altre eh.
Si saranno state pure abusate, ma poi sono state zitte per la carriera.

A me questo pare un giudizio irreale. A me.
Giulia Blasi ha lanciato l’hashtag #quellavoltache su Twitter. Io ho iniziato a pensare e devo dire di essere stata sessualmente aggredita almeno tre volte bella mia vita. Mia moglie altrettante.
Cioè, non c’e Una donna una che possa dirsi *salva*.

Dire Weinstein è colpevole ma.. è sbagliato.
Punto.
Scusate, su questo non c’e Discussione.

E le reazioni medie danno ragione a quelle donne che se ne sono state zitte per vergogna.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Splash - 17 Ott 2017, 23:32
Il punto non é però solamente dire che Weinstein é una merda, ma andare fino in fondo al fenomeno, al sistema messo in piedi, chiaramente esistente prima di Weinstein e chiaramente usato da altri (presumibilmente) uomini di potere, nel silenzio generale della stessa gente che ora si autodenuncia su Weinstein.
Il rischio secondo me é che il sistema provi ad autoripulirsi pubblicamente* usando come capro espiatorio il solo Weinstein, mentre gli altri continuano a fare le stesse cose di prima nell'ombra, magari un pò più accorti e che quindi cambi poco, magari solo la faccia del mostro. (con Weinstein tra l'altro giá in fase discendente da prima dello scandalo) Per il momento mi pare sia uscito solo il nome di Von Trier tra i registi contemporanei, per il resto solo gente morta da secoli e il più delle volte giustificata con la cultura dell'epoca.

*sempre tenendo presente che la bolla é scoppiata da due giornaliste del New York Times, non da qualche denuncia pubblica da Hollywood
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: laziAle82 - 17 Ott 2017, 23:37
Sono pienamente d’accordo su questo, ovviamente..
Peró è un diverso fronte di discussione..
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Thorin - 18 Ott 2017, 09:18
trad. "se la sono cercata"?

 :wall:

No, la traduzione è che era il segreto di Pulcinella e come dice Rosenberg tutti lo sapevano.
Anche io e te lo sapevamo, o almeno lo immaginavamo, ma alla fine poco ci importava se quella che vedevamo sullo schermo nel film fighissimo per il quale eravamo usciti di casa ed avevamo pagato il biglietto l'avesse data al produttore.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: And159 - 18 Ott 2017, 12:10
Weinstein è un molestatore seriale accusato a distanza di anni da persone che per ricevere in cambio soldi fama e gratificazioni professionali hanno accettato le sue molestie uscendo allo scoperto solo quando qualcuno con una dignità più forte della loro  lo ha denunciato.mi fanno schifo alla pari.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Sonni Boi - 18 Ott 2017, 12:26
Mi sa che in molti non abbiano idea di cosa significhi subire molestie, e guarda caso questi molti sono quasi tutti uomini.

Essere molestate sessualmente non è come prendere un pugno in faccia, che dopo due ore prendi, vai in caserma e denunci. Subentrano meccanismi molto più complessi, dal senso di vergogna a quello di colpa, che porta a non dire nulla non solo alle autorità, ma neppure ai propri più stretti famigliari.
Perchè se apri bocca subentra lo stigma sociale, si viene marchiate indelebilmente e anche subdolamente come "troie", meccanica di cui anche alcuni commenti di questo topic sono esempi perfetti.

Bisogna fermarsi un attimo e cercare di comprendere prima di buttare giù due righe a casaccio su determinati argomenti.




Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 18 Ott 2017, 12:34
Non mi pare che ci sia un solo post in tre pagine di topic in cui vengano definite, anche subdolamente, come "troie".
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: mazzok - 18 Ott 2017, 13:23
Quoto quanto ben detto in topic da FatDanny, Tarallo e Sonni boy.   Solidarietà a tutte le donne, o uomini, che hanno subito molestie s sfondo sessuale.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: porga - 18 Ott 2017, 14:04
Mi sa che in molti non abbiano idea di cosa significhi subire molestie, e guarda caso questi molti sono quasi tutti uomini.

ho letto il topic, ho seguito le news
sono pienamente d'accordo con sonniboi
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: syrinx - 18 Ott 2017, 15:39
Perfetto Sonni anche per me.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: nestorburma - 18 Ott 2017, 16:13
Weinstein è un molestatore seriale accusato a distanza di anni da persone che per ricevere in cambio soldi fama e gratificazioni professionali hanno accettato le sue molestie uscendo allo scoperto solo quando qualcuno con una dignità più forte della loro  lo ha denunciato.mi fanno schifo alla pari.

Il giorno che il tuo capo ti chiederà "un bacetto" per concederti la promozione a cui tieni tanto riappa sto topic e facci sapere come ti senti.

Mi sa che in molti non abbiano idea di cosa significhi subire molestie, e guarda caso questi molti sono quasi tutti uomini.

Essere molestate sessualmente non è come prendere un pugno in faccia, che dopo due ore prendi, vai in caserma e denunci. Subentrano meccanismi molto più complessi, dal senso di vergogna a quello di colpa, che porta a non dire nulla non solo alle autorità, ma neppure ai propri più stretti famigliari.
Perchè se apri bocca subentra lo stigma sociale, si viene marchiate indelebilmente e anche subdolamente come "troie", meccanica di cui anche alcuni commenti di questo topic sono esempi perfetti.

Bisogna fermarsi un attimo e cercare di comprendere prima di buttare giù due righe a casaccio su determinati argomenti.

100%

Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: MisterFaro - 18 Ott 2017, 16:16
Non mi pare che ci sia un solo post in tre pagine di topic in cui vengano definite, anche subdolamente, come "troie".


Due post sopra il tuo:
Citazione
Weinstein è un molestatore seriale accusato a distanza di anni da persone che per ricevere in cambio soldi fama e gratificazioni professionali hanno accettato le sue molestie uscendo allo scoperto solo quando qualcuno con una dignità più forte della loro  lo ha denunciato.mi fanno schifo alla pari.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 18 Ott 2017, 16:19
Il regista Michael Caton-Jones ha raccontato che il motivo per cui fu licenziato dal film ‘B.Monkey’ del 1998 non erano le divergenze creative, come fu detto all’epoca, ma il fatto che Harvey Weinstein non ritenesse l’attrice protagonista "scopabile". Il ruolo così passò da Sophie Okonedo ad Asia Argento, una delle tante donne che accusano il produttore di stupro e molestie sessuali.
 

Caton-Jones incontrò Weinstein nel 1989, mentre dirigeva il film ‘Scandal’ e la Miramax si occupava della distribuzione. Weinstein però si vedeva sul set solo quando si giravano le scene di sesso. Quasi dieci anni dopo Caton-Jones rincontrò il mogul che produceva ‘B. Monkey’, e, dopo molti provini, il regista scelse Sophie Okonedo: «L’accordo era che la protagonista dovesse essere una sconosciuta. Provinammo un centinaio di ragazze e alla fine decisi che Sophie sarebbe stata perfetta per la parte».
 
Ma Weinstein doveva dare l’approvazione, così regista e attrice volarono in California, incontrarono il produttore al ‘Peninsula Hotel’ di Beverly Hills, e cominciarono i guai: «Harvey continuava a dirmi 'Pensi che sia scopabile?'. Quello era sempre al centro della questione. Gli ho risposto 'Harvey, è la migliore attrice per la parte'. E iniziammo a discutere. E' stato solo quando gli ho detto 'Non rovinare il casting di questo film perché vuoi andarci a letto' che ha perso le staffe».

 
Il regista andò a calmarsi in stanza, al ritorno nella camera di Weinstein, ‘Variety’ già telefonava per sapere perché non si sarebbe più occupato lui del film: «Ero furioso…dissi alla rivista che non sceglievo il cast a seconda dell’erezione di Weinstein. Risposero con una risata».
 
Chet Mehta, portavoce di ‘Variety’, replica che non commenterà decisioni editoriali prese vent’anni fa. Fatto sta che dopo la discussione in hotel, Weinstein elesse Michael Radford a nuovo regista e Asia Argento fu scelta come protagonista: «Sophie Okonedo non era scopabile e questo è quanto. Si trovi qualcuna che lo sia».

 
La Argento ha detto al “New Yorker” che dopo l’aggressione iniziale in Francia, proprio nel periodo in cui stava per essere distribuito ‘B. Monkey’, si arrese a Weinstein ed ebbe una relazione sessuale consensuale con lui nei successivi cinque anni. Sentiva di dover fare sesso con lui, altrimenti avrebbe fatto deragliare la sua carriera.
 

Continua Caton-Jones: «Fui l’unico stupido che si alzò e lo mandò al diavolo. Lo mandai affanculo ed ottenni il sostegno di tanta gente per averlo fatto. Ma non feci il film, perciò vinse lui». Molta gente ha dichiarato pubblicamente di non sapere nulla delle molestie: «Chi non lo sapeva, non voleva saperlo. E’ come la Germania durante la Seconda Guerra Mondiale: mai vista così tanta gente ignara. Bastava passare cinque minuti con Harvey per capire la sua natura. Non era uno che tentava di nasconderla».
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: laziAle82 - 18 Ott 2017, 16:22
Te lo ridico, nel caso non avessi capito: la Argento non ha detto di avere avuto una relazione di 5 anni con W.
Lo ha negato a più riprese.
Ora trovami nell’articolo citato questo passo, per cortesia.

Secondo: visto che continui a voler parlare di una vittima colpevolizzandola, sai citarmi un solo film, uno solo, fatto dalla argento con W. dopo i fatti?
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 18 Ott 2017, 16:28
Te lo ridico, nel caso non avessi capito: la Argento non ha detto di avere avuto una relazione di 5 anni con W.
Lo ha negato a più riprese.
Ora trovami nell’articolo citato questo passo, per cortesia.

Secondo: visto che continui a voler parlare di una vittima colpevolizzandola, sai citarmi un solo film, uno solo, fatto dalla argento con W. dopo i fatti?

Non capisco perchè tu ce l'abbia tanto con me.
Ad ogni modo nell'articolo si parla di una sua dichiarazione al New Yorker.
Di seguito la citazione


 
La Argento ha detto al “New Yorker” che dopo l’aggressione iniziale in Francia, proprio nel periodo in cui stava per essere distribuito ‘B. Monkey’, si arrese a Weinstein ed ebbe una relazione sessuale consensuale con lui nei successivi cinque anni. Sentiva di dover fare sesso con lui, altrimenti avrebbe fatto deragliare la sua carriera.
 



Non ho con me il New Yorker, se mai contribuisse a tranquillizzarti farò in modo di procurarmelo.

Si discute in serenità, ognuno esprime il suo parere, chi in maniera più forte chi meno.

Eventualmente esiste il tasto ignore.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 18 Ott 2017, 16:43
a parte che... sommessamente, se, e ridico SE, fosse anche vero che tu per fare il tuo film, il tuo esame all'università, ottenere il tuo ruolo da dirigente, ti devi sentire proporre, ancora nel 2017, di regalare il proprio  corpo e tu cedi, perché fragile, perchè cretina, perché poco strutturata, bisognosa di denaro, perchè vedi come un ricatto inimmaginabile sapere di aver studiato e sognato proprio quel lavoro per tutta la vita e capisci che quella è l'unica strada per ottenerlo, quella del ricatto, come fa ad essere della donna, comunque, anche con queste postille, la colpa?
ieri sera, la capisco eh, visto la merda che le è piovuta addosso, ma Asia si è giustificata troppo, ero piccola, dopo non ho più lavorato con lui, non capivo...
non sarà il suo caso, nel suo ci saranno altre sfumature, ma basterebbe dire: un pezzo di merda mi ha ricattato costringendomi a dover scegliere, a far in modo che i miei sogni potessero avverarsi soltanto attraverso la concessione del mio corpo.
ma non basta questo?
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Thorin - 18 Ott 2017, 16:49
Ma è vero che la Argento firmò la petizione a favore di Roman Polanski? (Non cambia il mio giudizio sul porco eh, ma su di lei sì)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: laziAle82 - 18 Ott 2017, 16:51
No no, per carità.
Sono io che lascio questo Topic interessantissimo che sta diventando una lapidazione di una vittima.
L’articolo del New Yorker è disponibile online e, SPOILER, questa cosa della relazione è inesistente. (Viene detto ben altro).
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 18 Ott 2017, 16:55
Ma quale lapidazione.

Sono d'accordo con te, molliamo il discorso Asia Argento (peraltro pessima attrice) e ragioniamo sui metodi di un'industria molto malata.

Ho il sospetto che il bubbone sia molto più esteso, ne sentiremo ancora delle altre.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 18 Ott 2017, 17:03
Solo per precisione eh.

Al link di seguito l'articolo del NY.

https://www.newyorker.com/news/news-desk/from-aggressive-overtures-to-sexual-assault-harvey-weinsteins-accusers-tell-their-stories

Più o meno a metà si dice

What complicates the story, Argento readily allowed, is that she eventually yielded to Weinstein’s further advances and even grew close to him. Weinstein dined with her, and introduced her to his mother. Argento told me, “He made it sound like he was my friend and he really appreciated me.” She said that she had consensual sexual relations with him multiple times over the course of the next five years, though she described the encounters as one-sided and “onanistic.”

E' solo per precisione, senza polemica.

(E' ovvio che non era una relazione normale, eh.)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: FatDanny - 18 Ott 2017, 17:26
A me l'unico bubbone che sembra presente non riguarda il mondo del cinema ma gli uomini.
Tutti gli uomini.
Anche quelli che non violentano o molestano con le palpate ma si rifiutano tenacemente di vedere determinate relazioni di potere che esercitano.
Anche quelli qui dentro.
Anche me.

Si, il bubbone è dannatamente più grande. Speriamo che le donne riescano a farlo esplodere con un botto fragoroso.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 18 Ott 2017, 17:36
A me l'unico bubbone che sembra presente non riguarda il mondo del cinema ma gli uomini.
Tutti gli uomini.
Anche quelli che non violentano o molestano con le palpate ma si rifiutano tenacemente di vedere determinate relazioni di potere che esercitano.
Anche quelli qui dentro.
Anche me.

Si, il bubbone è dannatamente più grande. Speriamo che le donne riescano a farlo esplodere con un botto fragoroso.

Ti quoto al 100%.

Il cinema è solo un ambiente più in vista.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Gio - 18 Ott 2017, 18:52
Anche io sono per la condanna senza se e senza ma. Anzi mi pare che ci sia ancora parecchia ipocrisia. Tutti danno addosso a uno, ora che è facile, ma ce ne saranno almeno altri 100, 1000, 10000 di cui nessuno parla perchè non conviene. Non solo nel mindo del cinema.

Non sono solo gli uomini, peró. Io ho letto un articolo della Aspesi sul tema che, di fatto, era una versione forbita e molto chic del "ma se esce di notte con la minigonna ..." di un peracottaro qualunque.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: trax_2400 - 18 Ott 2017, 18:58
Scusate ma non capisco qual è il problema.
Lui va condannato senza se e senza ma.
Poi può anche essere che tra le vittima qualcuna non sia proprio una vittima ma invece qualcuna che abbia approfittato della situazione per crearsi una carriere, ma alla fine ... sempre di persone in qualche modo costrette a fare qualcosa che altrimenti non avrebbero fatto si tratta.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: dopesmokah - 18 Ott 2017, 21:18
In questi casi la prima persona a cui penso è la ragazza che non ha avuto il posto perchè: a) non rientra nei gusti sessuali del datore di lavoro b) decide che, se il gioco è questo, preferisce andare a pulire le scale.
Io comunque per i reiterati inguaribili casi di violenza,abuso di posizione dominante, etc sono a favore della castrazione non chimica.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 19 Ott 2017, 06:12
Io boh.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: kelly slater - 19 Ott 2017, 10:26
Io boh.

Io pure
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pentiux - 19 Ott 2017, 15:59
Eh so quelli i problemi, signora mia...
Boh, too.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: dopesmokah - 19 Ott 2017, 20:45
(http://scontent-b.cdninstagram.com/hphotos-xaf1/t51.2885-15/10467894_742332552497003_561186289_a.jpg)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: carib - 20 Ott 2017, 00:52
Non so se qualcuno di voi ha visto il film Spotlight.
Io non sono un critico cinematografico e quando fui invitato ad assistere all'anteprima per addetti ai lavori (nel senso che mi intendo dell'argomento di cui si parla nel film) mi resi conto che erano almeno cinque anni che non andavo al cinema. La faccio breve. I film americani me li ricordavo mediamente diversi da Spotlight. Vale a dire, pallosi, superficiali, insignificanti, c'è sempre e solo qualcuno che insegue qualcun altro e poi proprio quando il buono sta per soccombere e il cattivo uscire vincitore, ecco che vissero tutti felici e contenti. Spotlight è diverso. Forse perché in fondo non è un film ma un documentario con degli attori bravissimi. La faccio breve (cit.).
Io non so se è stata voluta o meno ma Tom McCarthy è riuscito a spiegare con estrema precisione e sensibilità come, in quale momento e perché la Chiesa Usa fu sconfitta.
E' stato nel momento in cui i giornalisti sono riusciti a vincere la diffidenza delle vittime e a farsi raccontare le loro storie. E sapete come e perché sono riusciti a ottenere la fiducia delle vittime? Si sono rapportati ai loro interlocutori senza mai permettersi di giudicare M O R A L M E N T E, senza mai nemmeno dubitare per un secondo della sofferenza, del tormento, della disperazione altrui. Sintomi che ciascuno presentava in maniera diversa.
Il giudizio morale (dei familiari, degli amici, della società, dell'ambiente, di tutto questo insieme) era stato fino a quel momento il macigno che aveva impedito a quelle povere persone di imboccare la porta di un commissariato - dove cmq sarebbero state rispedite a casa per i motivi di cui sopra (sapiate che in Italia accade ancora oggi).
Il giudizio morale, uno dei capisaldi della cultura dominante a Boston "la più europea delle città Usa", e non solo... è il miglior alleato dei pedofili e di tutti i violentatori di donne.
Perché capovolge la realtà, tramutando le vittime in complici dei loro carnefici.
Questa cosa disintegra - se mai ce ne fossero ancora - gli ultimi residui di vitalità in chi subisce un abuso di qualsiasi tipo. Dopo l'inchiesta di Spotlight migliaia di vittime di pedofili trovarono il coraggio di denunciare. Perché NON ERANO PIU' SOLE. Si sommarono migliaia di singole gocce di vitalità che erano sopravvissute all'oppressione, alla vergogna, ai sensi di colpa ingiustificati. E una decina di anni dopo quell'onda lunga è arrivata anche in Europa (esclusa l'Italia ma questa è un'altra schifosa storia).

Ho conosciuto vittime che hanno impiegato oltre 40 anni per riuscire a parlare, di quello che avevano subito, con un estraneo (quasi sempre uno psicoterapeuta). Persone distrutte, anche se realizzate a livello sociale (pochi, molto pochi sono i "fortunati").

"Non hai raccontato ai tuoi cosa ti aveva fatto quel tizio?". Avete idea di quante volte l'ho chiesto e mi sono sentito rispondere: "Sì lo dissi a mia madre. Mi rispose di non pensarci/mi schiaffeggiò/mi disse che avevo disonorato la famiglia/che lui è un sant'uomo e io una bugiarda".

Quello che è stato detto di Asia Argento - qui sopra, sui social, da alcuni giornalisti che dovrebbero essere radiati dall'ordine e sottoposti a Tso a oltranza in carceri di massima sicurezza - è lo specchio di questa cultura arida, misogina, patriarcale, retriva, reazionaria, impotente mentalmente e sessualmente. Li riconosci subito. Sono come quelli che "non sono razzista ma". Io li chiamo "non sono un violentatore ma". Sono quelli che vorrebbero tornare al '96 e ripristinare in Italia per lo stupro di una donna o di un bambino il delitto contro la morale e la pubblica decenza (1996 eh). Per poter puntare il loro ditino viscido e sentirsi per un attimo ancora vivi. Luridi vermi ma vivi. Come quando accostano, abbassano il finestrino destro e chiedono alla ragazzina che assomiglia a loro figlia: cosa sai fare?
 

Scusate se mi sono dilungato. L'alternativa era sparare un sintetico bestemmione
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: dopesmokah - 20 Ott 2017, 01:54
Mi hai fatto pensare a questo articolo di oggi:
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/pedofilia_vittima_maestro_karate-3312507.html (http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/pedofilia_vittima_maestro_karate-3312507.html)

e a quante altre volte ho visto questa dinamica terribile che porta la vittima a sentirsi fondamentalmente sola, più in pericolo a denunciare che a tacere, invitata da diversi agenti al quieto vivere.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 20 Ott 2017, 06:11
Carib, è esattamente quello che cercavo di dire. Ma tra un silenzio empatico e lo scranno da emetter un autocompiaciuto giudizio, si sa cosa è più facile scegliere. In particolare pe er popolo der web, pessima Lucarelli inclusa. E dalle donne fa ancora più male, questo me lo hanno detto le vittime.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: TomYorke - 20 Ott 2017, 08:54
Non so se qualcuno di voi ha visto il film Spotlight.
Io non sono un critico cinematografico e quando fui invitato ad assistere all'anteprima per addetti ai lavori (nel senso che mi intendo dell'argomento di cui si parla nel film) mi resi conto che erano almeno cinque anni che non andavo al cinema. La faccio breve. I film americani me li ricordavo mediamente diversi da Spotlight. Vale a dire, pallosi, superficiali, insignificanti, c'è sempre e solo qualcuno che insegue qualcun altro e poi proprio quando il buono sta per soccombere e il cattivo uscire vincitore, ecco che vissero tutti felici e contenti. Spotlight è diverso. Forse perché in fondo non è un film ma un documentario con degli attori bravissimi. La faccio breve (cit.).
Io non so se è stata voluta o meno ma Tom McCarthy è riuscito a spiegare con estrema precisione e sensibilità come, in quale momento e perché la Chiesa Usa fu sconfitta.
E' stato nel momento in cui i giornalisti sono riusciti a vincere la diffidenza delle vittime e a farsi raccontare le loro storie. E sapete come e perché sono riusciti a ottenere la fiducia delle vittime? Si sono rapportati ai loro interlocutori senza mai permettersi di giudicare M O R A L M E N T E, senza mai nemmeno dubitare per un secondo della sofferenza, del tormento, della disperazione altrui. Sintomi che ciascuno presentava in maniera diversa.
Il giudizio morale (dei familiari, degli amici, della società, dell'ambiente, di tutto questo insieme) era stato fino a quel momento il macigno che aveva impedito a quelle povere persone di imboccare la porta di un commissariato - dove cmq sarebbero state rispedite a casa per i motivi di cui sopra (sapiate che in Italia accade ancora oggi).
Il giudizio morale, uno dei capisaldi della cultura dominante a Boston "la più europea delle città Usa", e non solo... è il miglior alleato dei pedofili e di tutti i violentatori di donne.
Perché capovolge la realtà, tramutando le vittime in complici dei loro carnefici.
Questa cosa disintegra - se mai ce ne fossero ancora - gli ultimi residui di vitalità in chi subisce un abuso di qualsiasi tipo. Dopo l'inchiesta di Spotlight migliaia di vittime di pedofili trovarono il coraggio di denunciare. Perché NON ERANO PIU' SOLE. Si sommarono migliaia di singole gocce di vitalità che erano sopravvissute all'oppressione, alla vergogna, ai sensi di colpa ingiustificati. E una decina di anni dopo quell'onda lunga è arrivata anche in Europa (esclusa l'Italia ma questa è un'altra schifosa storia).

Ho conosciuto vittime che hanno impiegato oltre 40 anni per riuscire a parlare, di quello che avevano subito, con un estraneo (quasi sempre uno psicoterapeuta). Persone distrutte, anche se realizzate a livello sociale (pochi, molto pochi sono i "fortunati").

"Non hai raccontato ai tuoi cosa ti aveva fatto quel tizio?". Avete idea di quante volte l'ho chiesto e mi sono sentito rispondere: "Sì lo dissi a mia madre. Mi rispose di non pensarci/mi schiaffeggiò/mi disse che avevo disonorato la famiglia/che lui è un sant'uomo e io una bugiarda".

Quello che è stato detto di Asia Argento - qui sopra, sui social, da alcuni giornalisti che dovrebbero essere radiati dall'ordine e sottoposti a Tso a oltranza in carceri di massima sicurezza - è lo specchio di questa cultura arida, misogina, patriarcale, retriva, reazionaria, impotente mentalmente e sessualmente. Li riconosci subito. Sono come quelli che "non sono razzista ma". Io li chiamo "non sono un violentatore ma". Sono quelli che vorrebbero tornare al '96 e ripristinare in Italia per lo stupro di una donna o di un bambino il delitto contro la morale e la pubblica decenza (1996 eh). Per poter puntare il loro ditino viscido e sentirsi per un attimo ancora vivi. Luridi vermi ma vivi. Come quando accostano, abbassano il finestrino destro e chiedono alla ragazzina che assomiglia a loro figlia: cosa sai fare?
 

Scusate se mi sono dilungato. L'alternativa era sparare un sintetico bestemmione

Queste sono le cose che vorrei leggere in giro, non le opinioni di tal de tali senza nessuna competenza.
Grazie Caribbone  :luv:
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: porga - 20 Ott 2017, 08:59
bravo, anziano netter brizzolato ed azzimato
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Buckley - 20 Ott 2017, 09:07
Non so se qualcuno di voi ha visto il film Spotlight.
Io non sono un critico cinematografico e quando fui invitato ad assistere all'anteprima per addetti ai lavori (nel senso che mi intendo dell'argomento di cui si parla nel film) mi resi conto che erano almeno cinque anni che non andavo al cinema. La faccio breve. I film americani me li ricordavo mediamente diversi da Spotlight. Vale a dire, pallosi, superficiali, insignificanti, c'è sempre e solo qualcuno che insegue qualcun altro e poi proprio quando il buono sta per soccombere e il cattivo uscire vincitore, ecco che vissero tutti felici e contenti. Spotlight è diverso. Forse perché in fondo non è un film ma un documentario con degli attori bravissimi. La faccio breve (cit.).
Io non so se è stata voluta o meno ma Tom McCarthy è riuscito a spiegare con estrema precisione e sensibilità come, in quale momento e perché la Chiesa Usa fu sconfitta.
E' stato nel momento in cui i giornalisti sono riusciti a vincere la diffidenza delle vittime e a farsi raccontare le loro storie. E sapete come e perché sono riusciti a ottenere la fiducia delle vittime? Si sono rapportati ai loro interlocutori senza mai permettersi di giudicare M O R A L M E N T E, senza mai nemmeno dubitare per un secondo della sofferenza, del tormento, della disperazione altrui. Sintomi che ciascuno presentava in maniera diversa.
Il giudizio morale (dei familiari, degli amici, della società, dell'ambiente, di tutto questo insieme) era stato fino a quel momento il macigno che aveva impedito a quelle povere persone di imboccare la porta di un commissariato - dove cmq sarebbero state rispedite a casa per i motivi di cui sopra (sapiate che in Italia accade ancora oggi).
Il giudizio morale, uno dei capisaldi della cultura dominante a Boston "la più europea delle città Usa", e non solo... è il miglior alleato dei pedofili e di tutti i violentatori di donne.
Perché capovolge la realtà, tramutando le vittime in complici dei loro carnefici.
Questa cosa disintegra - se mai ce ne fossero ancora - gli ultimi residui di vitalità in chi subisce un abuso di qualsiasi tipo. Dopo l'inchiesta di Spotlight migliaia di vittime di pedofili trovarono il coraggio di denunciare. Perché NON ERANO PIU' SOLE. Si sommarono migliaia di singole gocce di vitalità che erano sopravvissute all'oppressione, alla vergogna, ai sensi di colpa ingiustificati. E una decina di anni dopo quell'onda lunga è arrivata anche in Europa (esclusa l'Italia ma questa è un'altra schifosa storia).

Ho conosciuto vittime che hanno impiegato oltre 40 anni per riuscire a parlare, di quello che avevano subito, con un estraneo (quasi sempre uno psicoterapeuta). Persone distrutte, anche se realizzate a livello sociale (pochi, molto pochi sono i "fortunati").

"Non hai raccontato ai tuoi cosa ti aveva fatto quel tizio?". Avete idea di quante volte l'ho chiesto e mi sono sentito rispondere: "Sì lo dissi a mia madre. Mi rispose di non pensarci/mi schiaffeggiò/mi disse che avevo disonorato la famiglia/che lui è un sant'uomo e io una bugiarda".

Quello che è stato detto di Asia Argento - qui sopra, sui social, da alcuni giornalisti che dovrebbero essere radiati dall'ordine e sottoposti a Tso a oltranza in carceri di massima sicurezza - è lo specchio di questa cultura arida, misogina, patriarcale, retriva, reazionaria, impotente mentalmente e sessualmente. Li riconosci subito. Sono come quelli che "non sono razzista ma". Io li chiamo "non sono un violentatore ma". Sono quelli che vorrebbero tornare al '96 e ripristinare in Italia per lo stupro di una donna o di un bambino il delitto contro la morale e la pubblica decenza (1996 eh). Per poter puntare il loro ditino viscido e sentirsi per un attimo ancora vivi. Luridi vermi ma vivi. Come quando accostano, abbassano il finestrino destro e chiedono alla ragazzina che assomiglia a loro figlia: cosa sai fare?
 

Scusate se mi sono dilungato. L'alternativa era sparare un sintetico bestemmione
veramente un bell'intervento, quasi alla Lucas Leiva  :beer:
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: vaz - 20 Ott 2017, 09:14
ottimo carib
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 20 Ott 2017, 09:15
Postata da Rose McGowan, forse la prima a capire cosa volesse dire questa poesia.

A Poison Tree

BY WILLIAM BLAKE

I was angry with my friend;
I told my wrath, my wrath did end.
I was angry with my foe:
I told it not, my wrath did grow.

And I waterd it in fears,
Night & morning with my tears:
And I sunned it with smiles,
And with soft deceitful wiles.

And it grew both day and night.
Till it bore an apple bright.
And my foe beheld it shine,
And he knew that it was mine.

And into my garden stole,
When the night had veild the pole;
In the morning glad I see;
My foe outstretched beneath the tree.


(Tentativo di Traduzione)

Un albero avvelenato
 
Ero adirato col mio amico,
Dissi la mia ira, la mia ira finì;
ero adirato col mio nemico,
non la dissi, la mia ira crebbe.
E l’ho bagnata di timori,
notte & giorno con le mie lacrime,
e le ho dato il sole di sorrisi
e dolci ingannevoli astuzie.
 
Ed è cresciuta sia di giorno che di notte,
finché ha portato una mela luminosa;
ed il mio nemico la vide risplendere,
e seppe che era mia.
 
E penetrò nel mio giardino
quando la notte aveva velato il cielo;
nella mattina lieto vedo
il mio nemico steso morto sotto l’albero.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 20 Ott 2017, 10:35
Carib, è esattamente quello che cercavo di dire. Ma tra un silenzio empatico e lo scranno da emetter un autocompiaciuto giudizio, si sa cosa è più facile scegliere. In particolare pe er popolo der web, pessima Lucarelli inclusa. E dalle donne fa ancora più male, questo me lo hanno detto le vittime.

Lucarelli Selvaggia o parli di qualche altra Lucarelli? perché  non mi sembra di norma sia corretta, profonda ed empatica.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 20 Ott 2017, 10:37
Lucarelli Selvaggia o parli di qualche altra Lucarelli? perché  non mi sembra di norma sia corretta, profonda ed empatica.

Lei lei. Non ne conosco l'opera omnia ne' suggerivo che fosse empatica. Rimango pero' sempre sconvolto quando una donna di media intelligenza solleva i se e i ma in casi di abuso di potere sessista. Anche se si tratta di una acchiappaclic.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 20 Ott 2017, 10:57
non pretendevo che conoscessi l'opera omnia e le sue sensibilità  :)
 siccome hai citato una che ogni due per tre se la prende con chiunque, anzi se sono donne è meglio, ed è stata proprio lei a rendere virale il video di belen minorenne che faceva sesso, non riuscivo a capire perchè proprio la lucarelli, che se ne fotte bellamente,  avrebbe dovuto essere particolarmente vicina alle donne in questa situazione. sì... a volte è arguta nello scrivere. ma evidentemente ciò non basta.
tra l'altro la lucarelli odia asia argento, per ex in comune.
(scusate la deriva gossip)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 20 Ott 2017, 11:09
Ah ecco, evidentemente la conosco poco.
Farò di tutto perché ciò non cambi :)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 20 Ott 2017, 11:17
ecco, bravo. ;)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: arturo - 20 Ott 2017, 11:29
Non so se qualcuno di voi ha visto il film Spotlight.
Io non sono un critico cinematografico e quando fui invitato ad assistere all'anteprima per addetti ai lavori (nel senso che mi intendo dell'argomento di cui si parla nel film) mi resi conto che erano almeno cinque anni che non andavo al cinema. La faccio breve. I film americani me li ricordavo mediamente diversi da Spotlight. Vale a dire, pallosi, superficiali, insignificanti, c'è sempre e solo qualcuno che insegue qualcun altro e poi proprio quando il buono sta per soccombere e il cattivo uscire vincitore, ecco che vissero tutti felici e contenti. Spotlight è diverso. Forse perché in fondo non è un film ma un documentario con degli attori bravissimi. La faccio breve (cit.).
Io non so se è stata voluta o meno ma Tom McCarthy è riuscito a spiegare con estrema precisione e sensibilità come, in quale momento e perché la Chiesa Usa fu sconfitta.
E' stato nel momento in cui i giornalisti sono riusciti a vincere la diffidenza delle vittime e a farsi raccontare le loro storie. E sapete come e perché sono riusciti a ottenere la fiducia delle vittime? Si sono rapportati ai loro interlocutori senza mai permettersi di giudicare M O R A L M E N T E, senza mai nemmeno dubitare per un secondo della sofferenza, del tormento, della disperazione altrui. Sintomi che ciascuno presentava in maniera diversa.
Il giudizio morale (dei familiari, degli amici, della società, dell'ambiente, di tutto questo insieme) era stato fino a quel momento il macigno che aveva impedito a quelle povere persone di imboccare la porta di un commissariato - dove cmq sarebbero state rispedite a casa per i motivi di cui sopra (sapiate che in Italia accade ancora oggi).
Il giudizio morale, uno dei capisaldi della cultura dominante a Boston "la più europea delle città Usa", e non solo... è il miglior alleato dei pedofili e di tutti i violentatori di donne.
Perché capovolge la realtà, tramutando le vittime in complici dei loro carnefici.
Questa cosa disintegra - se mai ce ne fossero ancora - gli ultimi residui di vitalità in chi subisce un abuso di qualsiasi tipo. Dopo l'inchiesta di Spotlight migliaia di vittime di pedofili trovarono il coraggio di denunciare. Perché NON ERANO PIU' SOLE. Si sommarono migliaia di singole gocce di vitalità che erano sopravvissute all'oppressione, alla vergogna, ai sensi di colpa ingiustificati. E una decina di anni dopo quell'onda lunga è arrivata anche in Europa (esclusa l'Italia ma questa è un'altra schifosa storia).

Ho conosciuto vittime che hanno impiegato oltre 40 anni per riuscire a parlare, di quello che avevano subito, con un estraneo (quasi sempre uno psicoterapeuta). Persone distrutte, anche se realizzate a livello sociale (pochi, molto pochi sono i "fortunati").

"Non hai raccontato ai tuoi cosa ti aveva fatto quel tizio?". Avete idea di quante volte l'ho chiesto e mi sono sentito rispondere: "Sì lo dissi a mia madre. Mi rispose di non pensarci/mi schiaffeggiò/mi disse che avevo disonorato la famiglia/che lui è un sant'uomo e io una bugiarda".

Quello che è stato detto di Asia Argento - qui sopra, sui social, da alcuni giornalisti che dovrebbero essere radiati dall'ordine e sottoposti a Tso a oltranza in carceri di massima sicurezza - è lo specchio di questa cultura arida, misogina, patriarcale, retriva, reazionaria, impotente mentalmente e sessualmente. Li riconosci subito. Sono come quelli che "non sono razzista ma". Io li chiamo "non sono un violentatore ma". Sono quelli che vorrebbero tornare al '96 e ripristinare in Italia per lo stupro di una donna o di un bambino il delitto contro la morale e la pubblica decenza (1996 eh). Per poter puntare il loro ditino viscido e sentirsi per un attimo ancora vivi. Luridi vermi ma vivi. Come quando accostano, abbassano il finestrino destro e chiedono alla ragazzina che assomiglia a loro figlia: cosa sai fare?
 

Scusate se mi sono dilungato. L'alternativa era sparare un sintetico bestemmione

 :hail:
Grazie Carib!
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: syrinx - 20 Ott 2017, 12:36
Non so se qualcuno di voi ha visto il film Spotlight.
Io non sono un critico cinematografico e quando fui invitato ad assistere all'anteprima per addetti ai lavori (nel senso che mi intendo dell'argomento di cui si parla nel film) mi resi conto che erano almeno cinque anni che non andavo al cinema. La faccio breve. I film americani me li ricordavo mediamente diversi da Spotlight. Vale a dire, pallosi, superficiali, insignificanti, c'è sempre e solo qualcuno che insegue qualcun altro e poi proprio quando il buono sta per soccombere e il cattivo uscire vincitore, ecco che vissero tutti felici e contenti. Spotlight è diverso. Forse perché in fondo non è un film ma un documentario con degli attori bravissimi. La faccio breve (cit.).
Io non so se è stata voluta o meno ma Tom McCarthy è riuscito a spiegare con estrema precisione e sensibilità come, in quale momento e perché la Chiesa Usa fu sconfitta.
E' stato nel momento in cui i giornalisti sono riusciti a vincere la diffidenza delle vittime e a farsi raccontare le loro storie. E sapete come e perché sono riusciti a ottenere la fiducia delle vittime? Si sono rapportati ai loro interlocutori senza mai permettersi di giudicare M O R A L M E N T E, senza mai nemmeno dubitare per un secondo della sofferenza, del tormento, della disperazione altrui. Sintomi che ciascuno presentava in maniera diversa.
Il giudizio morale (dei familiari, degli amici, della società, dell'ambiente, di tutto questo insieme) era stato fino a quel momento il macigno che aveva impedito a quelle povere persone di imboccare la porta di un commissariato - dove cmq sarebbero state rispedite a casa per i motivi di cui sopra (sapiate che in Italia accade ancora oggi).
Il giudizio morale, uno dei capisaldi della cultura dominante a Boston "la più europea delle città Usa", e non solo... è il miglior alleato dei pedofili e di tutti i violentatori di donne.
Perché capovolge la realtà, tramutando le vittime in complici dei loro carnefici.
Questa cosa disintegra - se mai ce ne fossero ancora - gli ultimi residui di vitalità in chi subisce un abuso di qualsiasi tipo. Dopo l'inchiesta di Spotlight migliaia di vittime di pedofili trovarono il coraggio di denunciare. Perché NON ERANO PIU' SOLE. Si sommarono migliaia di singole gocce di vitalità che erano sopravvissute all'oppressione, alla vergogna, ai sensi di colpa ingiustificati. E una decina di anni dopo quell'onda lunga è arrivata anche in Europa (esclusa l'Italia ma questa è un'altra schifosa storia).

Ho conosciuto vittime che hanno impiegato oltre 40 anni per riuscire a parlare, di quello che avevano subito, con un estraneo (quasi sempre uno psicoterapeuta). Persone distrutte, anche se realizzate a livello sociale (pochi, molto pochi sono i "fortunati").

"Non hai raccontato ai tuoi cosa ti aveva fatto quel tizio?". Avete idea di quante volte l'ho chiesto e mi sono sentito rispondere: "Sì lo dissi a mia madre. Mi rispose di non pensarci/mi schiaffeggiò/mi disse che avevo disonorato la famiglia/che lui è un sant'uomo e io una bugiarda".

Quello che è stato detto di Asia Argento - qui sopra, sui social, da alcuni giornalisti che dovrebbero essere radiati dall'ordine e sottoposti a Tso a oltranza in carceri di massima sicurezza - è lo specchio di questa cultura arida, misogina, patriarcale, retriva, reazionaria, impotente mentalmente e sessualmente. Li riconosci subito. Sono come quelli che "non sono razzista ma". Io li chiamo "non sono un violentatore ma". Sono quelli che vorrebbero tornare al '96 e ripristinare in Italia per lo stupro di una donna o di un bambino il delitto contro la morale e la pubblica decenza (1996 eh). Per poter puntare il loro ditino viscido e sentirsi per un attimo ancora vivi. Luridi vermi ma vivi. Come quando accostano, abbassano il finestrino destro e chiedono alla ragazzina che assomiglia a loro figlia: cosa sai fare?
 

Scusate se mi sono dilungato. L'alternativa era sparare un sintetico bestemmione

Grazie, Carib.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: carib - 20 Ott 2017, 13:02
 :oops:
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Thorin - 20 Ott 2017, 14:02
Ah ecco, evidentemente la conosco poco.
Farò di tutto perché ciò non cambi :)

Ti fai un gran favore!  :)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: kelly slater - 20 Ott 2017, 16:23
Non so se qualcuno di voi ha visto il film Spotlight.
Io non sono un critico cinematografico e quando fui invitato ad assistere all'anteprima per addetti ai lavori (nel senso che mi intendo dell'argomento di cui si parla nel film) mi resi conto che erano almeno cinque anni che non andavo al cinema. La faccio breve. I film americani me li ricordavo mediamente diversi da Spotlight. Vale a dire, pallosi, superficiali, insignificanti, c'è sempre e solo qualcuno che insegue qualcun altro e poi proprio quando il buono sta per soccombere e il cattivo uscire vincitore, ecco che vissero tutti felici e contenti. Spotlight è diverso. Forse perché in fondo non è un film ma un documentario con degli attori bravissimi. La faccio breve (cit.).
Io non so se è stata voluta o meno ma Tom McCarthy è riuscito a spiegare con estrema precisione e sensibilità come, in quale momento e perché la Chiesa Usa fu sconfitta.
E' stato nel momento in cui i giornalisti sono riusciti a vincere la diffidenza delle vittime e a farsi raccontare le loro storie. E sapete come e perché sono riusciti a ottenere la fiducia delle vittime? Si sono rapportati ai loro interlocutori senza mai permettersi di giudicare M O R A L M E N T E, senza mai nemmeno dubitare per un secondo della sofferenza, del tormento, della disperazione altrui. Sintomi che ciascuno presentava in maniera diversa.
Il giudizio morale (dei familiari, degli amici, della società, dell'ambiente, di tutto questo insieme) era stato fino a quel momento il macigno che aveva impedito a quelle povere persone di imboccare la porta di un commissariato - dove cmq sarebbero state rispedite a casa per i motivi di cui sopra (sapiate che in Italia accade ancora oggi).
Il giudizio morale, uno dei capisaldi della cultura dominante a Boston "la più europea delle città Usa", e non solo... è il miglior alleato dei pedofili e di tutti i violentatori di donne.
Perché capovolge la realtà, tramutando le vittime in complici dei loro carnefici.
Questa cosa disintegra - se mai ce ne fossero ancora - gli ultimi residui di vitalità in chi subisce un abuso di qualsiasi tipo. Dopo l'inchiesta di Spotlight migliaia di vittime di pedofili trovarono il coraggio di denunciare. Perché NON ERANO PIU' SOLE. Si sommarono migliaia di singole gocce di vitalità che erano sopravvissute all'oppressione, alla vergogna, ai sensi di colpa ingiustificati. E una decina di anni dopo quell'onda lunga è arrivata anche in Europa (esclusa l'Italia ma questa è un'altra schifosa storia).

Ho conosciuto vittime che hanno impiegato oltre 40 anni per riuscire a parlare, di quello che avevano subito, con un estraneo (quasi sempre uno psicoterapeuta). Persone distrutte, anche se realizzate a livello sociale (pochi, molto pochi sono i "fortunati").

"Non hai raccontato ai tuoi cosa ti aveva fatto quel tizio?". Avete idea di quante volte l'ho chiesto e mi sono sentito rispondere: "Sì lo dissi a mia madre. Mi rispose di non pensarci/mi schiaffeggiò/mi disse che avevo disonorato la famiglia/che lui è un sant'uomo e io una bugiarda".

Quello che è stato detto di Asia Argento - qui sopra, sui social, da alcuni giornalisti che dovrebbero essere radiati dall'ordine e sottoposti a Tso a oltranza in carceri di massima sicurezza - è lo specchio di questa cultura arida, misogina, patriarcale, retriva, reazionaria, impotente mentalmente e sessualmente. Li riconosci subito. Sono come quelli che "non sono razzista ma". Io li chiamo "non sono un violentatore ma". Sono quelli che vorrebbero tornare al '96 e ripristinare in Italia per lo stupro di una donna o di un bambino il delitto contro la morale e la pubblica decenza (1996 eh). Per poter puntare il loro ditino viscido e sentirsi per un attimo ancora vivi. Luridi vermi ma vivi. Come quando accostano, abbassano il finestrino destro e chiedono alla ragazzina che assomiglia a loro figlia: cosa sai fare?
 

Uno squarcio di luce
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: vaz - 20 Ott 2017, 19:15
da quando LuckyLuciano lo ha convertito, 'sto cazzo de carib non ne sbaja una
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Davy_Jones - 24 Ott 2017, 08:18
https://www.theatlantic.com/entertainment/archive/2017/10/harvey-weinstein-and-the-economics-of-consent/543618/ (https://www.theatlantic.com/entertainment/archive/2017/10/harvey-weinstein-and-the-economics-of-consent/543618/)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: kelly slater - 07 Nov 2017, 13:11
https://pasionaria.it/molestie-desiderio-e-cultura-del-consenso-la-riflessione-di-laurie-penny/
La prima cosa da capire quando si parla di consenso è che il consenso non è, in senso stretto, una cosa.  Il consenso è uno stato dell’essere.
Dare a qualcuno il tuo consenso – sessualmente, politicamente, socialmente – è un po’ come dare la tua attenzione. È un processo continuo. È un’interazione tra due creature umane.
Credo che un gran numero di uomini e ragazzi non riesca a comprenderlo bene. Credo che la mancanza di comprensione stia causando traumi indicibili a donne, uomini e a chiunque sia stufo di quanto la sessualità umana faccia ancora male.
Dobbiamo parlare di cosa significa veramente consenso e del perché conta di più, e non di meno, adesso, in un momento in cui i diritti fondamentali delle donne di scegliere del proprio corpo sono sotto attacco in tutto il pianeta. Intendiamo ancora il consenso nel modo sbagliato.
Per spiegarvi tutto questo, dovrò raccontarvi alcune storie. Sono storie vere, e alcune sono un po’ scomode, e ve le sto dicendo ora perché il resto di questo viaggio potrebbe diventare spiacevole e voglio che siate preparat*.
Dunque, ho questo amico con un passato oscuro. È una persona intelligente e coscienziosa, cresciuta nel patriarcato, e sa di aver fatto cose che, pur non essendo state criminali, hanno ferito alcune persone, e per persone intende donne. Il mio amico ha ferito delle donne e ora non sa cosa fare a riguardo, e ogni tanto ne parliamo. È così che è successo che, un po’ di settimane fa, nel bel mezzo di una esuberante confessione in un caffè, le seguenti parole sono uscite dalla sua bocca: “Tecnicamente, non ho violentato nessuna“. Tecnicamente.
Tecnicamente, il mio amico non pensa di essere uno stupratore. Quel tecnicamente mi ha perseguitata per giorni. Non perché non ci credo, ma perché ci credo. Non è la prima volta che sento una frase del genere, uscire dalla bocca di amici maschi ben intenzionati che freneticamente riesaminano la loro storia sessuale alla luce del fatto scomodo che la vergogna non è più sufficiente a impedire alle donne di nominare i loro molestatori.
“Tecnicamente, non ho stuprato nessuna”. Che cosa intendeva con tecnicamente? Il mio amico ha continuato poi a descrivere come, ripensando agli anni passati a bere e scopare in giro prima di decidere di ripulirsi, consideri fortuna più che orgoglio il fatto che, per quanto gli risulti, non abbia mai commesso gravi aggressioni sessuali.
Come quella di qualsiasi uomo cresciuto nell’ultima decade, la sua concezione di consenso è a dir poco grezza: il sesso inteso come qualcosa che persuadevi le donne a lasciarti fare loro, e se non erano in uno stato incosciente, non ti stavano dicendo di no o non cercavano di cacciarti via, probabilmente era tutto a posto.
Durante tutta la strada di ritorno dal caffè ho pensato al consenso e al perché il concetto reale sia così spaventoso per chiunque si impegni a non eludere la moralità moderna. Ho pensato a tutte le situazioni in cui mi sono imbattuta dove no, tecnicamente nessuno aveva commesso un crimine, e sì, tecnicamente ciò che accadeva era consensuale. Magari qualcuno aveva comunque forzato un limite fino al punto di rottura. Magari semplicemente qualcuna si era lasciata fare cose perché non era stata in grado, per qualche ragione, di dire di no.
Impariamo, così come lo fanno gli uomini, che il nostro istinto rispetto a ciò che sentiamo e viviamo non è affidabile.
Impariamo che il nostro desiderio è pericoloso e così lo soffochiamo fino a che non siamo più in grado di riconoscere la differenza tra il volere e l’essere volute.
Impariamo che la nostra sessualità è deplorevole e così la reprimiamo; diventiamo alienate dai nostri stessi corpi.
Ho detto a me stessa in passato che tecnicamente, questa o quella persona non aveva commesso nessun crimine, quindi tecnicamente non avevo alcuna ragione per sentirmi usata come sputacchiera umana, quindi tecnicamente, non mi sarei dovuta aspettare niente di diverso, e tecnicamente l’ho invitato a casa mia, quindi tecnicamente, non c’è alcun motivo per essere arrabbiate e sconvolte, perché, effettivamente, cos’è la sessualità femminile se non una serie di tecnicismi da superare?
Il problema è che tecnicamente non è abbastanza. “Beh almeno non ho assalito nessuna” non è una riferimento valido per una moralità sessuale, e non lo è mai stato. Ovviamente bisogna iniziare da qualche parte e “prova a non stuprare nessuna” è un punto di partenza come un altro, ma non ci si può fermare qui. I nostri standard per un comportamento sociale e sessuale dignitoso non dovrebbero essere definiti semplicemente da ciò che ci umilia pubblicamente o può condurci in prigione, perché non siamo dei lattanti e possiamo fare di meglio.
Questo è quello che significa cultura del consenso.
Significa aspettarsi di più – pretendere di più. Significa trattarsi reciprocamente come esseri umani complessi con facoltà di azione e desiderio, non solo una volta ogni tanto, ma continuamente. Significa adattare le nostre idee di relazione e sessualità andando oltre il processo di tirar fuori un riluttante sì da un altro essere umano.
Idealmente voi vorreste che ve lo dicessero ancora e ancora e che lo intendessero ogni volta. Non solo perché è più sexy in questo modo (anche se lo è) – il consenso non dovrebbe essere sexy per essere di fondamentale importanza – ma perché alla fine dei conti la sessualità non dovrebbe ridursi a come farla franca e definire comunque quel rapporto consensuale.
Quando la metti su questo piano, la questione è semplice. Semplice da capire. Ma ci sono moltissime idee semplici che ci hanno insegnato a non capire e molte altre che scegliamo di non capire, soprattutto quando la nostra parvenza di esseri umani dignitosi è a rischio; e questo è il punto in cui molti uomini e ragazzi che conosco sono adesso. Sono frastornati. A disagio.
Parliamo ora del farla franca. Parliamo di cosa succede in una società in cui i corpi delle donne sono merce contesa dagli uomini. Parliamo di cultura dello stupro.
Nominare e degradare la cultura dello stupro è stato uno degli interventi femministi più importanti degli ultimi tempi, ma anche uno dei più controversi e fraintesi. “Cultura dello stupro” non implica semplicemente una società in cui lo stupro è routine, sebbene rimanga inconsapevolmente comune.
La cultura dello stupro descrive un processo in cui lo stupro e la molestia sessuale vengono normalizzati e scusati.
Un processo in cui l’agire sessuale delle donne viene costantemente negato e dove ci si aspetta che donne e ragazze vivano spaventate cercando di proteggersi dagli stupri. Un processo in cui si suppone che gli uomini abbiano l’autocontrollo erotico di un gibbone con un barattolo pieno di Viagra in mano, creature applaudite perché riescono a non lanciare escrementi ovunque, anziché incoraggiate ad usare il pensiero critico.
Non bisogna essere vittime di stupro per risentire della cultura dello stupro. Non bisogna essere uno stupratore seriale per perpetuare la cultura dello stupro. Non bisogna essere un convinto misogino per beneficiare della cultura dello stupro.
Credo sinceramente che una spaventosa quantità di uomini etero e bisessuali stia ragionando con supposizioni radicate sul sesso e la sessualità che non hanno mai pienamente analizzato. Supposizioni rispetto a come sono le donne, rispetto a quello che fanno e a cosa hanno la capacità di volere. Supposizioni come: gli uomini vogliono sesso e le donne sono sesso. Gli uomini prendono, e le donne hanno bisogno di essere persuase a dare. Gli uomini scopano le donne; le donne permettono loro di essere scopate.
Le donne sono responsabili per aver costruito questi limiti, e se gli uomini li oltrepassano, non è colpa loro: in fondo sono ragazzi!
Quello che confonde molti uomini, inclusi uomini realizzati, di successo e sensibili, è che le donne possono e dovrebbero meritare fiducia nel fare le loro scelte. Ora come ora, uno dei principi fondamentali operanti, raramente articolato ma costantemente difeso, della cultura dello stupro è questo: il diritto degli uomini ai rapporti sessuali è importante tanto, se non di più, della libertà di scelta delle donne sui loro corpi.

Pertanto, nonostante sia compito delle donne regolare i confini della sessualità e controllarsi quando agli uomini non è richiesto farlo, esse non possono e non devono meritare fiducia per qualunque scelta che potrebbe ostacolare la possibilità degli uomini di infilarlo dove vogliono e continuare a pensare di essere delle persone decenti, anche col senno di poi.
L’agire delle donne, le loro scelte, i loro desideri potrebbero importare, ma importano molto meno, e sarà sempre così.
Il fatto è che, se accetti l’idea che una donna ha diritto assoluto di scelta nella sfera sessuale, devi anche lottare con la prospettiva che lei potrebbe non fare la scelta che vuoi tu. Se lei è veramente libera di dire no, anche se prima ha detto sì, anche se è nuda nel tuo letto, anche se siete sposati da vent’anni – potrebbe essere che non te la scopi. E questa è la causa fondamentale per cui combattere, che purtroppo troppi ragazzi scambiano per superiorità morale.
Alcune persone, perlopiù uomini, sono confuse dal fatto che le donne si sconvolgano per avances ricevute da potenziali investitori o perché devono cacciare dal loro appartamento viscidi individui con cui pensavano di fare un semplice incontro di lavoro. Del resto, quasi nessuna di queste accuse implica una penetrazione violenta da parte di uno sconosciuto.
 Le lamentele riguardano le porcate di tutti i giorni e le stronzate che sono state tollerate per decenni di dominazione maschile: palpeggiamenti, commenti osceni, capi-ufficio che ti infastidiscono per del sesso, l’onnipresente e taciuta idea che le donne sono in primo luogo, e soprattutto, oggetto di desiderio, e non individui con propri desideri – sessuali e professionali – .
Siamo così circondat* da immagini inerenti la sessualità che è facile pensarsi liberat*. Ma la liberazione, per definizione, deve riguardare tutt*. Invece, il messaggio che ci bombardano dal marketing, dalla cultura pop e dalla pornografia mainstream insiste sul fatto che l’unico desiderio accettabile va in una unica direzione: dall’uomo verso la donna.
Si tratta di un’omogenea e disumanizzante visione del sesso eterosessuale, una semplice storia dove solo gli uomini agiscono e dove le donne sono dei punti passivi in uno spettro di “scopabilità”. Questa è licenza sessuale, non liberazione.
La libertà sessuale di oggi è piuttosto come il libero mercato di oggi, che sostanzialmente implica la libertà per le persone di potere di dettare i termini e la libertà per tutti gli altri di tacere e sorridere. Siamo arrivat* ad accettare, come in altri ambiti della nostra vita, una visione della libertà dove l’illusione della scelta è solo un errore di modestia che permette un’indicibile violenza quotidiana.
Il motivo per cui la nozione di un reale, continuo ed entusiasta consenso sessuale è così oltraggiosa, è che l’agire sessuale femminile – inteso come desiderio attivo di per sé – è ancora spaventoso.
Molto prima di essere grandi abbastanza da iniziare a pensare di farlo, le ragazze vengono già allenate a immaginare il sesso come qualcosa che subiranno, piuttosto che qualcosa che potrebbero dare loro piacere.
Cresciamo con l’ammonimento che la sessualità in generale e l’eterosessualità in particolare sono qualcosa di violento e pericoloso; il sesso è qualcosa che dobbiamo evitare, piuttosto che fare. Se siamo in grado di riconoscere che lo desideriamo, ci dicono che siamo persone deviate, sporche e strane.
La legione di animali da tastiera che affollano discussioni misogine sul web, chiedendosi come mai è per loro così difficile scopare, perché le donne non si approcciano mai o perché usano il sesso come strategia di scambio, dovrebbero ricordarsi che non sono state le donne a inventarsi quelle regole.
La maggior parte di noi è esperta nel soffocare i propri desideri, perché trattenere la sessualità è l’unico potere sociale che ci è permesso – e anche questo permesso viene dato con riluttanza da una cultura che ci chiama troie, stronze e puttane quando non diciamo di no, ma che non è affidabile nel crederci quando lo facciamo.
Anche questa è cultura dello stupro.
La cultura dello stupro non è demonizzazione degli uomini. È controllo della sessualità femminile. È contro il sesso e contro il piacere. Ci insegna a negare i nostri desideri come strategia di adattamento per sopravvivere in un mondo sessista.
 Le ragazze per bene sanno che il consenso sessuale è merce di scambio e che non dobbiamo essere troppo libere nelle nostre preferenze per non svalutare la moneta collettiva con la quale viene misurato il nostro valore sociale.
Se diamo l’impressione che potrebbe piacerci il sesso, o che preferiamo decidere noi stesse chi, come e quando scopare, diventiamo delle disgustose troie che alla fine se la meritano tutta la violenza che subiscono.
È il tipo di muffa invadente, ipocrita e sconnessa che cresce soltanto con l’ossigeno di cui la nutri, ed è per questo che le modalità di coinvolgimento devono cambiare. Questo è il motivo per cui è necessario parlare – ora più che mai – di agire, di consenso, e sì, di desiderio.
Ecco la seconda storia scomoda che vi promettevo. Un paio di settimane fa ero a letto con un amico, e dopo che le cose erano progredite e si erano concluse, lui ha articolato un pigro apprezzamento rispetto a quanto gli era parso godessi durante l’atto. “Ti è veramente piaciuto tutto questo – disse – godevi davvero!”. Era veramente sorpreso. Io ero sorpresa che lui fosse sorpreso, anche se non era nulla di nuovo per me.
Questo apprezzamento si interscambia spesso con il disgusto – del resto, ci viene ancora insegnato che le donne che desiderano scopare sono in qualche modo sporche, inutili e meno preziose. È sicuramente quello che ho imparato io.
La mia personale esperienza è che gli uomini che si sorprendono di più del vostro entusiasmo sessuale sono i primi a trovarlo sgradevole, a scomparire quando qualcuna si rivela essere una donna che ha gestito la propria sessualità abbastanza da esprimerla.
La maggior parte degli uomini che si sono sorpresi del mio desiderio velocemente si sono ritrovati con il loro interesse diminuito. Se non dovevano inseguirmi, se non mi fingevo riluttante, se mi annoiava il gioco di tenerli sospesi al terzo appuntamento perché sono arrapata, impegnata e gli appuntamenti sono strani e preferisco semplicemente andare a letto e scoprire se i nostri corpi si piacciono… beh, automaticamente vincevo un accesso diretto alla friendzone, spesso con un breve discorso di commiato su quanto sono figa e diversa da tutte le altre.
Ovviamente, il consenso significa anche questo. Nessuno deve continuare una relazione amorosa se non vuole, per nessuna ragione. Infatti, nessuna ragione è richiesta: “Non voglio” è abbastanza. E non sto mica criticando la friendzone; è un posto eccitante da visitare, nessuno si aspetta che tu indossi biancheria particolare e tutti i giri sono gratis.
È però recentemente successo che la mia personale esperienza sia stata costellata di uomini che si sono chiamati fuori non appena hanno realizzato che non si trattava della tradizionale relazione predatore/preda. Non appena rendevo chiaro che li volevo anche io. Dichiarare apertamente cosa volevo, al di là che l’abbia ottenuto o meno, era per loro intimidatorio, come se mi fossi messa improvvisamente una maschera da clown o avessi impugnato una frusta mostrando un’espressione speranzosa.
Mi capita di essere convenzionale in maniera imbarazzante, ma pure io so che il consenso non è una perversione. Come possiamo discutere di consenso quando il desiderio femminile attivo fa passare la voglia all’uomo?
L’idea che una donna possa effettivamente volere e godere di sesso eterosessuale ci sta mettendo ancora tempo a (ahem!) penetrare. Anche le donne crescono imparando che il loro stesso desiderio è sporco e pericoloso. Lo comprimiamo ed estirpiamo, anche in quei momenti. Impariamo che per essere rispettate, anche su un livello intimo, a tu-per-tu, dobbiamo a volte fingere riluttanza, lasciarci inseguire e convincere, e questo ovviamente complica un situazione già complessa.
Se vi è stato detto che le donne attraenti spesso agiscono come se non volessero scoparvi, come potete rispettare i desideri di quelle che veramente non vogliono fare sesso con voi?
Se avete erotizzato l’esitazione femminile, come potete improvvisamente passare a una cultura di reale consenso, dove la cosa giusta da fare quando qualcuna ti respinge è lasciarla andare?
Lo chiedo retoricamente, perché ovviamente potete fraintendere il consenso come farebbe un essere umano decente, ma questo non significa non sia complicato. Il disastro di una moderna eterosessualità che ancora ci insegna che la sincerità e l’onesta ammazzano un’erezione e che “le cose sono meglio con un po’ di mistero”, lascia non poche di noi così vinte dai nostri complessi e problemi che non riusciamo a nominare l’abuso per quello che è, e ancora meno il consenso.
E questo succede perché qualsiasi dimostrazione attiva di desiderio femminile ha ancora il potere di sconvolgere su un livello politico e spaventare su un livello personale.
L’orgasmo femminile è ora riconosciuto, quasi atteso, benché stia al suo posto, donato per il beneficio e la gloria dei nostri partner, e non per noi – da qui l’ansia riguardo alla possibilità o meno che la donna possa raggiungerlo e la pressione a fingere piuttosto che offendere l’orgoglio dell’altro.
Quando si tratta di soddisfazione maschile, anche il piacere dell’altra persona è troppo spesso dato per scontato essere parte del servizio.
Molte di noi potrebbero essere tentate di calmarsi, visto che non sono state forzate a mettere al mondo un essere umano contro il loro volere perché incapaci di ottenere il permesso dal padre di terminare la gravidanza.
È difficile pensare agli orizzonti del desiderio quanto la metà inferiore del tuo corpo sta soffrendo per la spirale che ti sei appena inserita, sperando che avrà vita più lunga del neo-fascismo anche se la tua salute di sicuro non la avrà.
Sarebbe allettante zittire il desiderio, il piacere e la continenza sessuale femminile, circondate come già siamo da insidiosi patriarchi e parsimoniosi uomini anziani che si arrogano il diritto di nascita di afferrare l’intero mondo per la vagina.
Ma se non parliamo di desiderio, di azione, di consenso, allora combattiamo questa battaglia in ritirata.
È impossibile “vincere” il sesso. L’erotismo fascista dei bambini-uomini frustrati di oggi immagina la sessualità come una battaglia combattuta sui corpi delle donne, come un atto di dominazione e di conquista da cui un giorno emergeranno come re. Ma così come il consenso non è una cosa, la sessualità in sé non è il tipo di battaglia che qualcuno può vincere o perdere.
L’idea di una battaglia dei sessi, combattuta nelle camere da letto e nelle cucine, attorno ai tavoli dei ristoranti in giro per il mondo, nasconde la verità che, o tutti vincono o nessuno vince.
Se vogliamo mutare radicalmente questa battaglia, dobbiamo ripensare alla nostra concezione del consenso. Dobbiamo fare i conti con l’idea del consenso come qualcosa di continuo e negoziabile, piuttosto che del consenso come un oggetto, un contratto temporaneo che può essere falsificato e discusso in corte. Molti di noi si sono mossi oltre l’analisi dell’idea che puoi effettivamente dire di no, anche se hai detto di sì in passato. Ma il consenso è molto di più dell’assenza di un no. E’ la possibilità di un sì vero. È la presenza di un agire umano. È l’orizzonte del desiderio.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 07 Nov 2017, 23:01
50 sfumature di grigio, rosso, nero.
125 milioni di copie vendute.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Thorin - 08 Nov 2017, 07:05
50 sfumature di grigio, rosso, nero.
125 milioni di copie vendute.

Questo è interessante, perché un titolo del genere, con una protagonista del genere ed un protagonista del genere, ha spopolato fra le donne?
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 08 Nov 2017, 10:57
Questo è interessante, perché un titolo del genere, con una protagonista del genere ed un protagonista del genere, ha spopolato fra le donne?

Perche' le donne so' arrapate quanto noi.
Pero' giustamente vogliono decidere loro quando agire al riguardo o no.
(Scrivo non sapendo assolutamente nulla della trama di questa serie/romanzo/film o qualunque cosa sia)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: arturo - 08 Nov 2017, 11:13
essere arrapate è un conto , masochiste è un altro.
( conosco per sentito dire l'argomento del libro/film )
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: StylishKid - 08 Nov 2017, 11:15

(Scrivo non sapendo assolutamente nulla della trama di questa serie/romanzo/film o qualunque cosa sia)

Monnezza per casalinghe inquiete.
Roba che i romanzi da spiaggia so' la Divina Commedia in confronto.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 08 Nov 2017, 11:17
essere arrapate è un conto , masochiste è un altro.
( conosco per sentito dire l'argomento del libro/film )
Ma anche il masochismo e' un diritto di tutti. RIpeto, basta che la decisione ultima (di lui, di lei, non importa) sia rispettata.
Il problema non e' quello che si fa (c'e' l'iradeddio sotto il sole) ma se si e' d'accordo a farlo. E proprio del consenso parla la storia postata poco fa.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: arturo - 08 Nov 2017, 11:18
Ma anche il masochismo e' un diritto di tutti. RIpeto, basta che la decisione ultima (di lui, di lei, non importa) sia rispettata.
Il problema non e' quello che si fa (c'e' l'iradeddio sotto il sole) ma se si e' d'accordo a farlo. E proprio del consenso parla la storia postata poco fa.
e su questo te lo appoggio... :=))
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 08 Nov 2017, 11:19
e su questo te lo appoggio... :=))
Si metta gli atti che io mi oppongo  :=))
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: pan - 08 Nov 2017, 12:10
semplicemente:
notavo l'evidente scollatura del solito articolo intelligentissimo, correttissimo, intellettualissimo e i desideri di sottomissione di milioni e milioni e milioni di donne, altro che casalinghe, nel globo.
se no il film/libro in questione sarebbe stato un prodotto di nicchia e Christian Gray uno sfigato da rifuggire invece che l'uomo da avere culo nell'incontrare.


Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: arturo - 08 Nov 2017, 12:28
Esatto Pan.
E , per quanto la cosa possa far male , di nicchia risulta il bellissimo articolo postato da KS.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: kelly slater - 08 Nov 2017, 12:50
semplicemente:
notavo l'evidente scollatura del solito articolo intelligentissimo, correttissimo, intellettualissimo e i desideri di sottomissione di milioni e milioni e milioni di donne, altro che casalinghe, nel globo.
se no il film/libro in questione sarebbe stato un prodotto di nicchia e Christian Gray uno sfigato da rifuggire invece che l'uomo da avere culo nell'incontrare.

Si ma infatti anche se l'articolo si concentra di più sulla mentalità maschile ci sono accenni anche a quella femminile e come la società dello spettacolo l'abbia educata nella sua espressione mainstream.
50 sfumature è un libro scritto da una donna e i film anche sono diretti da un'altra donna.

Quali sono i temi?

1) Il consenso farlocco : scriviamo un contratto dove di comune accordo stabiliamo consensualmente che tu maschio mi farai male e che a me piacerà.
2) La crocerossina: siccome scopro che sei malato perchè da piccolo hai avuto tanti problemi familiari allora mentre, come da contratto, mi torturi, io mi innamoro di te e penso che con la forza dell'amore io ti salvero'.

C'era un bellissimo articolo che però non riesco a ritrovare che citava la scena del fienile di 007 Goldfinger, in cui James Bond (Sean Connery)  praticamente stupra Pussy Galore ( la spia-femmina ) la quale tenta di opporsi con tutte le sue forze, finchè alla fine non solo cede ma lo bacia appassionatamente.
Questa è la normalità con cui le generazioni sono cresciute.
Il messaggio per gli uomini è: devi insistere, perchè a lei piace; il suo "no" in realtà è un "si".
Per le donne invece?
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Thorin - 08 Nov 2017, 12:51
Perche' le donne so' arrapate quanto noi.
Pero' giustamente vogliono decidere loro quando agire al riguardo o no.
(Scrivo non sapendo assolutamente nulla della trama di questa serie/romanzo/film o qualunque cosa sia)

Sì lo so che sono arrapate come noi, anche io ho visto Big Mouth (  :) )
Capisco, la trama è fondamentalmente questa (molto in soldoni perchè è una gran cagata e non mi va di perderci tempo):
Lavoratrice belloccia praticamente si vende a supermiliardario belloccio come schiava sessuale. Con tanto di contratto eh.
Poi lo fa innamorare e si sposano.

Per questo mi chiedevo che ci facesse in questo topic il richiamo ad un romanzo del genere, letto secondo la mia esperienza esclusivamente da donne, poi Pan l'ha spiegato egregiamente  ;)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Thorin - 08 Nov 2017, 12:54
semplicemente:
notavo l'evidente scollatura del solito articolo intelligentissimo, correttissimo, intellettualissimo e i desideri di sottomissione di milioni e milioni e milioni di donne, altro che casalinghe, nel globo.
se no il film/libro in questione sarebbe stato un prodotto di nicchia e Christian Gray uno sfigato da rifuggire invece che l'uomo da avere culo nell'incontrare.

Eh infatti, per questo mi pareva strano!
Cioè io m'aspetterei che un libraccio che fa leva sui più squallidi luoghi comuni di genere sia maschile che femminile fosse stato usato al più per accendere il camino, e invece boom di vendite (purtroppo più dei 125 milioni di cui parli) e trasposizione cinematografica.
E me [...], alla faccia dell'emancipazione.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Davy_Jones - 10 Gen 2018, 15:03
uppo il topic solo perche' volevo postare la lettera aperta uscita su le monde e firmata dalla deneuve+altre 100 francesi che sta facendo notizia:
https://www.worldcrunch.com/opinion-analysis/full-translation-of-french-anti-metoo-manifesto-signed-by-catherine-deneuve (https://www.worldcrunch.com/opinion-analysis/full-translation-of-french-anti-metoo-manifesto-signed-by-catherine-deneuve)
(la traduzione italiana non l'ho trovata e nun me regge de falla io...)
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Tarallo - 19 Gen 2018, 14:51
Non è affatto anti-metoo ma vabbe'.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: FatDanny - 01 Feb 2018, 20:21
http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2018/02/01/news/dissenso_comune_le_donne_del_cinema_italiano_contro_le_molestie_contestiamo_l_intero_sistema_-187823453/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1 (http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2018/02/01/news/dissenso_comune_le_donne_del_cinema_italiano_contro_le_molestie_contestiamo_l_intero_sistema_-187823453/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1)

SBAM
E a fanculo cathrine deneuve a cui questa lettera risponde meravigliosamente, smascherando il falso equivoco del "gioco della seduzione" e anche le accuse di moralismo/gogna mediatica/rava/fava.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Thorin - 02 Feb 2018, 09:26
http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2018/02/01/news/dissenso_comune_le_donne_del_cinema_italiano_contro_le_molestie_contestiamo_l_intero_sistema_-187823453/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1 (http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2018/02/01/news/dissenso_comune_le_donne_del_cinema_italiano_contro_le_molestie_contestiamo_l_intero_sistema_-187823453/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1)

SBAM
E a fanculo cathrine deneuve a cui questa lettera risponde meravigliosamente, smascherando il falso equivoco del "gioco della seduzione" e anche le accuse di moralismo/gogna mediatica/rava/fava.

Questa lettera mi piace e se fossi una donna la firmerei, anzi, la firmo anche da uomo se posso.

L'unica parte che non condivido è questa:

"Insomma, che non si perda altro tempo a domandarci della veridicità delle parole delle molestate: mettiamole subito in galera, se non in galera al confino, se non al confino in convento, se non in convento almeno teniamole chiuse in casa. Questo e solo questo le farà smettere di parlare!"

Perché, a mio avviso, accuse così moralmente infamanti è giusto che vengano passate al setaccio ed appurate per bene nella loro veridicità.
Altrimenti, come dicevo in altro topic, il giorno in cui voglio far male a FatDanny dico che 10 anni fa mi ha molestato e lo butto in pasto agli squali, poi ciao Danny, forse un giorno verrai riabilitato, nel frattempo mòri gonfio.

Però ripeto, la lettera è giusta e molto intelligente.
Infatti manca la firma di A.A.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Davy_Jones - 02 Feb 2018, 10:21
diciamo che e' una lettera di "denuncia" all'italiana, di lunga e onorata tradizione... pero' onestamente fossi una che ha denunciato facendo nomi e cognomi sarei incazzata a bestia con queste artiste. pero' magari no, boh. magari va bene cosi'.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: FatDanny - 02 Feb 2018, 10:40
Ma perché all'italiana?
Invece il valore, che sottolineano anche, è proprio quello di non fare nomi e cognomi e denunciare un sistema di potere nel suo complesso.
Proprio per non spostare un problema politico sul piano giudiziario, che diviene poi additato di trasformarsi in gogna.

Proviamo anche noi a far questo.
lo scivolamento del piano politico su quello giudiziario, questo si che è un male tutto italiano degli ultimi 25 anni, soprattutto a sinistra.
Il rifiutarsi di vedere un sistema intero e personalizzarlo nella sua espressione più intellegibile.

Emancipatevi dalla verità giudiziaria, fatta di nomi, cognomi e responsabilità personali.
Emancipatevi dal fantasma di Berlusconi.
Ne esistono di altre altrettanto valide, altrettanto vere. Anzi, più vere, più complete della parziale e angusta verità in punta di diritto e che fortunatamente non hanno bisogno di un giudice per essere affermate.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: Davy_Jones - 02 Feb 2018, 10:54
Ma perché all'italiana?
Invece il valore, che sottolineano anche, è proprio quello di non fare nomi e cognomi e denunciare un sistema di potere nel suo complesso.
Proprio per non spostare un problema politico sul piano giudiziario, che diviene poi additato di trasformarsi in gogna.

Proviamo anche noi a far questo.
lo scivolamento del piano politico su quello giudiziario, questo si che è un male tutto italiano degli ultimi 25 anni, soprattutto a sinistra.

Emancipatevi dalla verità giudiziaria, fatta di nomi, cognomi e responsabilità personali.
Emancipatevi dal fantasma di Berlusconi.
Ne esistono di altre altrettanto valide, altrettanto vere. Anzi, più vere, più complete della parziale e angusta verità in punta di diritto e che fortunatamente non hanno bisogno di un giudice per essere affermate.

sul piano generale ti capisco ma non ti seguo: a mio avviso, se tutti i problemi venissero affrontati con denunce come questa non si risolverebbe nulla. c'e' gente che per fare dei nomi si e' fatta ammazzare (penso alla camorra, al racket, ecc.). chiaramente va messo tutto nelle giuste proporzioni, per carita'. ma queste lettere non mi piacciono. non mi piace la logica che hanno dietro. in ogni caso resta il fatto che se io mi esponessi con una denuncia formale contro un abuso di qualche tipo e poi leggessi una lettera di sostegno come quella non penserei di essere meno solo. anzi. pero' tendo a estremizzare perche' vedo molti paralleli fra queste vicende (abusi di potere nel mondo dello spettacolo) e quelle del racket (o paghi o ti bruciamo il negozio). forse qui in realta' parliamo di altro.
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: FatDanny - 02 Feb 2018, 12:35
Fare i nomi segue una logica giudiziaria anche nel racket o nella camorra infatti.
Non è certo un biasimo, ma è un'altra logica.
Oltre alla logica giudiziaria ne esistono altre. Non è la prima volta che discutiamo di questo su temi perché si fa coincidere la ricerca della verità con la ricerca della verità giudiziaria, che sembra presupposto essenziale a quella politica, evidentemente perché gli si consegna un'oggettività che non ha affatto.
È altrettanto segnata ma a differenza di quella politica si ammanta di un velo superpartes.
E questo permette spesso al potere di far passare per non vere cose vere.

Evidentemente non ti piace la logica politica, legittimo, ma io mi domandarei le conseguenze nell'affidarsi alla ricerca costante di oggettività (e si torna ai prodotti sociali della fede scientifica  ;) )

per altro per fenomeni come la camorra non è certo fare nomi che risolve il problema perché ad un nome se ne sostituiscono altri. È solo la logica politica, affermando alternative, che può rompere il circolo vizioso, senza per questo biasimare chi fa i nomi e il suo coraggio
Titolo: Re:Weinstein
Inserito da: vaz - 03 Feb 2018, 22:47
https://www.nytimes.com/2018/02/03/opinion/sunday/this-is-why-uma-thurman-is-angry.html