Campionati europei minori, per davvero, ma vista la mia passione per l’Islanda, vi tocca.
Nella finale playoff della 1. deild karla (la serie B islandese), ieri pomeriggio il Vestri ha battuto ai supplementari l’Afturelding, assicurandosi la promozione nel massimo campionato nazionale.
La particolarità è che il Vestri è la squadra che rappresenta la regione dei fiordi occidentali, la più remota e meno popolata dell’isola, con i suoi 7.000 abitanti complessivi, circa un terzo dei quali a Ísafjörður, dove appunto gioca il Vestri. La squadra ha assunto questa denominazione nel 2007, dopo un'intricata serie di fusioni e vicissitudini varie, che avevano coinvolto anche l’ÍBÍ Ísafjörður, l’unica squadra della regione ad aver militato nella massima serie nazionale, con tre apparizioni, l’ultima delle quali nel 1983.
La rete della storica promozione è arrivata nei tempi supplementari, a firma dello spagnolo Iker Hernández, canterano della Real Sociedad con esperienze giramondo in Cile e Bolivia, che in estate è passato dalle calde spiagge di Ibiza a quelle di sabbia nera della regione più isolata della già remota Islanda.
La rosa è peraltro un’assortita multinazionale che comprende anche giocatori serbi, senegalesi, dello Zimbabwe, un portiere brasiliano e uno col passaporto di Antigua. Curiosità: nei due campionati precedenti ci ha giocato anche un italiano, Martin Montipò, centrocampista scuola Parma da poco tornato nella nostra serie D.