Mi sembra evidente che in Italia il problema sia culturale.
Basta vedere cosa scrivono i sostenitori delle strisciate per capire che siamo messi male.
Ormai trasversalmente, dal povero al ricco, dall'analfabeta al più istruito, pensano ormai
che le vittorie del passato (senza dire come), gli diano una sorta di privilegio divino, intoccabile,
e che le altre squadre prima erano degli sparring partner, ora solo zavorra, di cui sbarazzarsene.
Questa presunta superiorità, dovuta semplicemente alla forza economica, politica e soprattutto
prepotenza mediatica delle loro relative proprietà (Agnelli, Moratti, Berlusconi, cinesi e fondi), fa si che
anche i concetti base della vita quotidiana di ogni famiglia, cioè si spende quanto si produce,
siano per loro astrusi, ma al contrario, il concetto base che hanno è che non possono spendere di più
perché parte della torta è drenata dalle altre 17 piccole squadre.