Partito da titolare, ieri ha bruciato quella che a questo punto potrebbe essere stata la sua ultima chance, direi anche a ragione.
Giocatore molle e impalpabile, che di testa e nell'immaginario di alcuni di noi vive soltanto nello ricordo ormai sbiadito di quello che è stato.
Una scommessa di rilancio fallita, lo si può dire serenamente, che può aver avuto senso aver tentato. A giugno arrivederci, senza rancore.
Come ho scritto sul post della partita, ho visto una formazione fantasia ma che si comportava come in campo ci fossero i soliti e palla a Immobile e incrociamo le dita. Anche Anderson, nel primo tempo, è stato servito poco, nonostante lui sia più ''visto'' dai compagni, perché ben inserito, più o meno, nel contesto Lazio. Nanì è fuori, perché ha giocato poco, senza continuità e ho la netta sensazione che nemmeno in allenamento lui giochi affianco ai ''grandi'' della Lazio nostra. Non a caso, quando gioca con Luis Alberto, Parolo, Immobile, loro sembrano quasi non riconoscerlo, come fosse dell'altra squadra. Avete presente quando si gioca tra amici e si fa entrare uno che nemmeno conosciamo e, quindi, per inerzia, si tende a tentar più la giocata ''tra noi'' piuttosto che affidarla a lui? E' successo questo ieri, così come altre volte. Ma, mai, come ieri sera. Infatti, sarò troppo malinconico, me la son passata brutta e stavo quasi per piangere, come ho pianto a Napoli, complice il risultato. Poi, la questione ruolo, per quanto possa lasciar il tempo che trova, ha un suo perchè. Il fatto di aver giocato tutto il tempo spalle alla porta non lo ha aiutato ad aiutare la squadra. Però devo anche ammettere che 2 volte si è trovato, per caso, forse, nella sua ''mattonella''. La prima volta ha tentato l'affondo senza riuscire a saltare l'avversario, chiamando un fallo. La seconda volta, era come non sapesse cosa fare, come fosse impaurito, finendo per mettere in mezzo il pallone come liberarsi da quel terrore. Il vero Nanì, probabilmente, nella primo occasione avrebbe fatto dribbling, piroetta e cross teso al centro. Nella seconda, doppio passo, rientro e botta di destro dritta in porta. E con questo non voglio dire che è finito. Sicuramente, però, non è lui. Poi fa fatica, perché non gioca come esterno, perché avulso dal gioco, perché Nanì, utilizzato in questo modo, non sembra nemmeno uno che sappia giocare a calcio. Che uno ''scemo'' del Bologna contrasta facilmente. E lui la cosa la soffre. E non immagino come starà oggi dopo esser stato sostituito al 45esimo. Però io so che non è così. Perché come ha detto chi ha giocato e ne capisce più di me, Luis Nanì è un campione, però forse questa non è la sua dimensione. Perché la Lazio non può permettersi di farlo giocare, recuperare e tornare una versione decente di chi è davvero. Perché lo è, davvero, però, ''trattato'' così, potrebbe sembrare un non giocatore di calcio. Gli auguro il meglio quando andrà via. Lo seguirò senz'altro :-)