Stracciaroli

0 Utenti e 19 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Stracciaroli
« il: 30 Mag 2015, 14:57 »
Contro la mia volontà ho dovuto ascoltare la conferenza stampa del gallo ipocrota.
Li ha presi per il culo dall'inizio alla fine.
E nessun sedicente giornalista che ha avuto la dignità di alzare il ditino per farglielo notare.
Insulsi yesmen.
Stracciaroli, appunto


Re:Stracciaroli
« Risposta #1 il: 30 Mag 2015, 16:11 »
I giornalisti (sportivi in particolare) sono una delle categorie di lavoro più sfigate. Sottopagate (diciamo che paghi tu per scrivere), pochissime soddisfazioni, tanto lavoro e pochissimo tempo. E chi pensa che sia facile probabilmente non si è mai approcciato al mestiere.
Staremo pure parlando delle merde ma, in questo caso, io gli do pure ragione. Se lisciarsi il francioso gli serve a tenersi il posto di lavoro, continuassero a farlo. Non mi sento di imputargli colpe.

Offline Tarallo

*****
111509
Re:Stracciaroli
« Risposta #2 il: 30 Mag 2015, 16:39 »
Si ma che schifo...


Sent from my iPhone using Tapatalk
Re:Stracciaroli
« Risposta #3 il: 30 Mag 2015, 17:28 »
L'Italia fa schifo.
Re:Stracciaroli
« Risposta #4 il: 30 Mag 2015, 17:34 »
I giornalisti (sportivi in particolare) sono una delle categorie di lavoro più sfigate. Sottopagate (diciamo che paghi tu per scrivere), pochissime soddisfazioni, tanto lavoro e pochissimo tempo. E chi pensa che sia facile probabilmente non si è mai approcciato al mestiere.
Staremo pure parlando delle merde ma, in questo caso, io gli do pure ragione. Se lisciarsi il francioso gli serve a tenersi il posto di lavoro, continuassero a farlo. Non mi sento di imputargli colpe.
Quella che tu tratteggi, però, è una situazione di totale rinuncia al rispetto per se stessi che farebbe impalllidire il sitema di servilismo amorale della russia zarista di fine '800.
Sarà come dici, ma le mie riserve rimangono tutte.
Sia perché se è così, non mi si venisse più a raccontare della funzione alta della professionista giornalistica, visto che, invece, il tutto si ridurrebbe a fare da megafono servile alla voce del potente di turno. Ed allora, meglio Pilo, Bondi e Fede, che almeno lo facevano in maniera più schietta e trasparente.
Sia perché, comunque, se effettivamente l'unico modo di fare il giornalista fosse quello di rinunciare alla propria dignità, sarebbe probabilmente preferibile scegliere di fare altro nella vita. Che è possibile.
Detto questo, io credo che possa esserci anche un'altra spiegazione.
E cioé che molti di quelli che si affacciano alla professione di giornalista sportivo (e, comunque, tutti quelli che oggi hanno assistito inerti all'ennesimo show dell'educatore) in realtà siano inadeguati all'attività che si trovano a fare e, pertanto, pur di continuare a lavorare nelle redazioni, sono pronti ad adeguarsi a tutto. Con doppia beffa per coloro che, invece, le capacità le avrebbero e vorrebbero anche conservare almeno un briciolo di dignità.
Certo è che la prossima volta che uno di questi campioni della verità e della rettitudine verrà a farci la morale su uno dei tanti temi su cui in questi anni si sono esercitati nelle loro squallide tirate, l'unica nosta reazione possibile sarà quella di sfancularli per quello che sono: miseri servi sciocchi alla ricerca di quattro briciole sotto la tavola del padrone.

Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

Re:Stracciaroli
« Risposta #5 il: 30 Mag 2015, 17:46 »
Fino a gli anni 90 possiamo parlare di giornalismo sportivo non schierato.
Poi il MALE, oltre a rovinare l'Italia sotto moltissimi punti di vista, ha rovinato pure il giornalismo sportivo, ormai schierato in modo imbarazzante.

Basta vedere l'intervista di ieri, alla vigilia delle elezioni, col servo che gli faceva le domande preparatissime, dove lui rispondeva che ibrahimovic perché no e ancellotti pure, al milan.

Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

Re:Stracciaroli
« Risposta #6 il: 30 Mag 2015, 17:49 »
L'Italia fa schifo.

Ehilà, ecco un altro italiano medio ( cit.)
Vieni a dire la tua sul topic dello stadio del Bordeaux, noi medi ci ritroviamo lì !
Re:Stracciaroli
« Risposta #7 il: 30 Mag 2015, 18:52 »
Quella che tu tratteggi, però, è una situazione di totale rinuncia al rispetto per se stessi che farebbe impalllidire il sitema di servilismo amorale della russia zarista di fine '800.
Sarà come dici, ma le mie riserve rimangono tutte.
Sia perché se è così, non mi si venisse più a raccontare della funzione alta della professionista giornalistica, visto che, invece, il tutto si ridurrebbe a fare da megafono servile alla voce del potente di turno. Ed allora, meglio Pilo, Bondi e Fede, che almeno lo facevano in maniera più schietta e trasparente.
Sia perché, comunque, se effettivamente l'unico modo di fare il giornalista fosse quello di rinunciare alla propria dignità, sarebbe probabilmente preferibile scegliere di fare altro nella vita. Che è possibile.
Detto questo, io credo che possa esserci anche un'altra spiegazione.
E cioé che molti di quelli che si affacciano alla professione di giornalista sportivo (e, comunque, tutti quelli che oggi hanno assistito inerti all'ennesimo show dell'educatore) in realtà siano inadeguati all'attività che si trovano a fare e, pertanto, pur di continuare a lavorare nelle redazioni, sono pronti ad adeguarsi a tutto. Con doppia beffa per coloro che, invece, le capacità le avrebbero e vorrebbero anche conservare almeno un briciolo di dignità.
Certo è che la prossima volta che uno di questi campioni della verità e della rettitudine verrà a farci la morale su uno dei tanti temi su cui in questi anni si sono esercitati nelle loro squallide tirate, l'unica nosta reazione possibile sarà quella di sfancularli per quello che sono: miseri servi sciocchi alla ricerca di quattro briciole sotto la tavola del padrone.
Io tratteggio una scelta. Qualcosa che non condivido ma che, vista la condizione in cui si trova a doversi muovere la categoria in questione, riesco a giustificare. Soprattutto comparandola ad altri più importanti contesti.
Il giornalista è un mestiere morto e sepolto. Prima era necessario saper scrivere. Ora è necessario sapere, nient'altro. Tu giustamente commenti questa situazione dicendo che, beh, se non hai talento e sei costretto a seguire determinate direttive per continuare a lavorare dovresti scegliere altro. Mica ti do torto su questo. E' sempre una scelta. Ma oggigiorno il giornalista, per vendere, si deve rivolgere a un determinato tipo di pubblico a cui non interessa leggere un bell'articolo. Gli basta sfogliare le pagine, leggere due righe che attirano la sua attenzione e che rispecchino parzialmente o totalmente le sue aspettative. Il tifoso del Milan che compra il giornale vuole leggere di accostamenti a Ibrahimovic, non delle marchette pagate ad agente X o ad agente Y per prendere un giocatore delle giovanili. Per lo stesso motivo tantissimi attori talentuosi, per dire, si riducono a fare da comparsa in mediocri telenovelas, in filmetti scemi per ritardati, in cinepanettoni. Volendo potrebbero pure continuare a recitare Carmelo Bene nel teatro sotto casa eh. Ma con quello non ci mangiano mica. E se lavori tutto il giorno e alla fine del mese non hai i soldi neanche per pagarti la benzina i [...] un po' ti girano.
Ora mi venite a parlare di Italiano medio...magari. L'Italia ha il giornalismo che si merita. E quando hai fame oltre a cercare le briciole altro non puoi fare. Detto questo non sto dicendo che sia un comportamento dignitoso, ma è veramente dura, ripeto, parliamo di una professione morta e sepolta (prima il giornalista, ora il diffusore di notizie) e chi ci si approccia sa che dovrà faticare cento volte più che in altri campi. La passione te la fanno passare, credimi.
Re:Stracciaroli
« Risposta #8 il: 30 Mag 2015, 19:20 »
Io tratteggio una scelta. Qualcosa che non condivido ma che, vista la condizione in cui si trova a doversi muovere la categoria in questione, riesco a giustificare. Soprattutto comparandola ad altri più importanti contesti.
Il giornalista è un mestiere morto e sepolto. Prima era necessario saper scrivere. Ora è necessario sapere, nient'altro. Tu giustamente commenti questa situazione dicendo che, beh, se non hai talento e sei costretto a seguire determinate direttive per continuare a lavorare dovresti scegliere altro. Mica ti do torto su questo. E' sempre una scelta. Ma oggigiorno il giornalista, per vendere, si deve rivolgere a un determinato tipo di pubblico a cui non interessa leggere un bell'articolo. Gli basta sfogliare le pagine, leggere due righe che attirano la sua attenzione e che rispecchino parzialmente o totalmente le sue aspettative. Il tifoso del Milan che compra il giornale vuole leggere di accostamenti a Ibrahimovic, non delle marchette pagate ad agente X o ad agente Y per prendere un giocatore delle giovanili. Per lo stesso motivo tantissimi attori talentuosi, per dire, si riducono a fare da comparsa in mediocri telenovelas, in filmetti scemi per ritardati, in cinepanettoni. Volendo potrebbero pure continuare a recitare Carmelo Bene nel teatro sotto casa eh. Ma con quello non ci mangiano mica. E se lavori tutto il giorno e alla fine del mese non hai i soldi neanche per pagarti la benzina i [...] un po' ti girano.
Ora mi venite a parlare di Italiano medio...magari. L'Italia ha il giornalismo che si merita. E quando hai fame oltre a cercare le briciole altro non puoi fare. Detto questo non sto dicendo che sia un comportamento dignitoso, ma è veramente dura, ripeto, parliamo di una professione morta e sepolta (prima il giornalista, ora il diffusore di notizie) e chi ci si approccia sa che dovrà faticare cento volte più che in altri campi. La passione te la fanno passare, credimi.
Ho una conoscenza diretta limitata, ma immagino che la realtà sia deprimente come tu la descrivi.
E, ovviamente, è qualcosa che va al di là dell'occasione contingente da cui prende le mosse il nostro discorso e che, in certo modo, si ritrova, con forme neppure molto diverse, in tanti altri ambiti, di cui, invece, ho una conoscenza molto più approfondita.
Quella su cui, però, nutro qualche dubbio è la visione deterministica che mi pare trasparire dalle tue parole: è così e non può non essere così.
Forse, invece, è così non perché non sia possibile fare altrimenti, ma perché non ve ne sono le capacità o, anche solo, la voglia ed il coraggio di rischiare.
Anche in passato mi sembra che ci fossero spinte omologanti più o meno stringenti (in certi momenti addirittura legittimate dall'autorità dello Stato) ma ciò non ha impedito a chi non si volesse omologare di trovarsi lo spazio per cimentarsi in cosa riteneva giusto. E, non di rado, quello spazio, grazie alle capacità personali di chi se lo era ricercato, è diventato ampio ed ha bucato la barriera dell'omologazione.
Non so. La mia, magari, è solo un'illusione, ma mi piace coltivarla.
Al di la di questi discorsi, però, ripeto che, a questo punto, quello che non posso più tollerare, anzi che non possiamo tollerare, è che uno solo di coloro che oggi hanno assistito inerti al vaniloquio transalpino, domani, allorquando qualche atteggiamento della curva, di Lotito o di qualche giocatore gli offrirà il pretesto, venga a farci la lezioncina morale di etica ed educazione civica. Allora, infatti, dovremo ricordare che, a loro, dell'etica e della educazione civica non frega una mazza e che, invece, in quel momento staranno agendo quali volgari sicari chiamati ad eseguire il contratto siglato con i loro mandanti. Ed io, a chi mi vuol sparare alle spalle, preferirei guardarlo negli occhi ed anticiparlo.

Offline PDB

*
2092
Re:Stracciaroli
« Risposta #9 il: 30 Mag 2015, 21:24 »
Quindi:
- la passione ti passa
- pecunia non ne vedi
- porgi il capo alle umiliazioni del gradasso di potere di turno
- la professione sta morendo e l'utenza non legge quello che scrivi
- altro?

Ne vale proprio la pena.
Re:Stracciaroli
« Risposta #10 il: 30 Mag 2015, 21:49 »
a loro, dell'etica e della educazione civica non frega una mazza e che, invece, in quel momento staranno agendo quali volgari sicari chiamati ad eseguire il contratto siglato con i loro mandanti.
Premesso che sono disgustato quanto voi dello stato deprimente in cui si trova il sistema dell'informazione  (che a mio parere non é roba solo di questi ultimi anni e non riguarda solo il calcio, ma tante tante altre cose...), mi continua a rotolare nel cervello una domanda a cui non riesco a trovare la risposta: ma perché cavolo la Lazio non si costruisce la "sua" platea ? Magari potremmo farlo anche meglio di quei carciofari del Trigoria, in modo meno volgare, meno squallido. Perfino con un pizzico di eleganza in più... Perché ? Cosa ce lo impedisce ? Non lo capisco. 
Re:Stracciaroli
« Risposta #11 il: 31 Mag 2015, 01:17 »
Premesso che sono disgustato quanto voi dello stato deprimente in cui si trova il sistema dell'informazione  (che a mio parere non é roba solo di questi ultimi anni e non riguarda solo il calcio, ma tante tante altre cose...), mi continua a rotolare nel cervello una domanda a cui non riesco a trovare la risposta: ma perché cavolo la Lazio non si costruisce la "sua" platea ? Magari potremmo farlo anche meglio di quei carciofari del Trigoria, in modo meno volgare, meno squallido. Perfino con un pizzico di eleganza in più... Perché ? Cosa ce lo impedisce ? Non lo capisco.
Ce lo impedisce il fatto che il trend giornalistico è quello e da quel modello - squallido - non si scappa.
Una volta c'erano grandissimi giornalisti sportivi (uno per tutti: Gianni Brera) che prima di tutto erano giornalisti e poi, per pura passione, scrivevano di sport. Ora sono niente più che giornalai da bar dello sport asserviti alle squadre in quota al loro giornale.
Anche il cronistra tv è profondamente cambiato negli ultimi 35/40 anni,durante i quali siamo passati dagli elegantissimi quanto essenziali Martellini e Pizzul all'informatissimo Ciotti (grande laziale!), proseguendo con l'ironia geniale di Beppe Viola, troppo presto venuto a mancare. Proprio l'improvvisa assenza della sua ironia ha determinato la necessità di ricorrere ad un commento tecnico che, prima di tutto, doveva essere ironico e pungente (Agroppi e Pecci i più bravi in questo ruolo). Adesso, in piena epoca Caressiana-Piccininiana, siamo pieni di sciorinatori di aneddoti e false verità, il tutto intriso di ovvietà e tormentoni/slogan buoni soprattutto per i giochi della play station.
Tornando a noi, se pure riuscissimo a reperire un giornalista laziale tanto austero quanto elegante, per i più sarebbe niente altro che un anacronistico alieno. :asrm
Re:Stracciaroli
« Risposta #12 il: 31 Mag 2015, 02:56 »
Fatemi capire . La risposta a questa merda sarebbe quella di creare di una merda uguale e contraria ?

Come direbbe la sora Lella : ah 'namo bene , proprio bene .

La guerra dei stracciaroli .

Mentre , sopra , banchettano .

Pensate a quanto successo nel derby . Una squadra vince ed i meriti nell'immaginario dei merdosi e' tutto del cerebroleso e del suo codazzo di vassalli . Le magliette , i finti trofei . Tutti felici e coglionati .

E per contrastare questo dovrei RIFARE le stesse cose partendo da una stampa asservita .

A me sembra un film gia' visto .  Togliete il calcio e mettete la politica .

Ma la colpa e' degli stracciaroli .   

AH NAMO BENE , PROPRIO BENE .

Re:Stracciaroli
« Risposta #13 il: 31 Mag 2015, 14:28 »
Per contrastare la volgarità caciottara dei nostri dirimpettai non é affatto necessario scendere al loro livello. Quello, appunto, é il "loro" livello. Si può promuovere lmediaticamente 'immagine della Lazio senza che Pioli (per dire) si metta a fare conferenze stampa come quelle di Garcia. Ciascuno viaggi sui binari che gli sono propri. L'importante però é lavorare per costruire una rete di assenso mediatico che ci aiuti a diffondere la "nostra" cultura sportiva, il "nostro" modo di interpretare il calcio, insomma lo spirito vero della lazialità. Per adesso si sente una campana sola: quella dei carciofari trigoriesi e dei loro leccapiedi prezzolati. Ma che davvero davvero sarà più facile arrivare su Marte che crearsi una rete di giornalisti amici ? Ma per favore...
 

Powered by SMFPacks Alerts Pro Mod