Ecco, allora il problema è che uno è Hoedt e l'altro Acerbi.
Avevo ragione.
Poi Acerbi in questo inizio di stagione fa molti più errori di Hoedt.
E quello è fallo.
Il colpo è di anca, non di spalla, e sull'uomo.
Altrimenti Hoedt non va mai a terra.
Attenzione. Questo post non solo è lungo, ma è anche una supercazzola. Astenersi indaffarati Considerati i lumi del pensiero dialettico - e la tesi della "ragione emozionata" - mi sento di dire che ES ha ragione; ma, come lui, ha ragione anche @Tarallo.
È vero che - oggi - un errore di Hoedt vale più di uno commesso da Acerbi o Patric (ES).
Ma è altrettanto vero che - oggi - l'indulgenza per Hoedt è probabilmente maggiore, che per un errore di Bastos e Wallace (Tarallo).
Ma perchè, questi opposti complementari?
Sintesi: perchè il contesto che ha circondato gli acquisti e le prestazioni di Wallace, Bastos; e che circonda Patric, Acerbi e Hoedt è profondamente diverso.
Nell'immaginario collettivo, Hoedt sconta il fatto di essere stato (ri)acquistato nel mercato-Champions; quel mercato che avrebbe dovuto regalarci un "grande difensore".
È chiaro ci possa essere diffidenza, per un calciatore comunemente ritenuto la "migliore cessione di sempre" di Tare; e poi, per la Champions, ripigliato.
È sotto "speciale" osservazione, insomma: a me pare chiaro; a prescindere, poi, da quel che faccia. È normale sia così. Ma proprio questa particolare condizione, me lo rende particolarmente caro; magari, tra qualche settimana, le attenzioni della critica si concentreranno su altri calciatori...
La differenza - in meglio per Hoedt - con un errore di Bastos o Wallace, sta nel fatto che quelle erano pippe (?) e basta; lo sapevamo; erano stati acquistati in ben altri momenti; senza essere percepiti da alcuni come una "beffa" (cit.); sono stati pure ceduti.
La differenza - in peggio per Hoedt - con un errore di Acerbi e Patric sta nel fatto che: il primo, merita senza dubbio un monumento a prescindere, per quanto dato e sta dando; il secondo, ha una bella storia di Lazio, da ammirare, al netto delle (persistenti, ma per me spesso giustificabili) sbavature.
In termini strettamente tecnici: ieri Hoedt sbaglia; pur con tutte le attenuanti del caso (contesto più o meno ampio: dalla stanchezza alla rimessa infida); Hoedt sbaglia, con un tipo d'errore paragonabile a quello di Patric, contro la Samp (distrazione ed errata valutazione del gioco).
Forse c'era fallo (per me, no).
Ma la sottovalutazione del rischio c'è stata: frittata, gol.
Per il resto, a me pare che Hoedt stia fornendo delle buone prestazioni; pur nella fatica psicofisica di giocare ogni tre giorni, per uno che non c'era manco più abituato.
Ad oggi, vale gli ipotetici 6.5M previsti per il riscatto: è una buona alternativa. Ma se gioca sempre, il rischio di commettere errori si moltiplica...
La fiducia nei suoi mezzi è sia la fortuna (mentalità e decisione) che la condanna di Hoedt (sottovalutazione dei rischi; "Dai, Wes, dentro la partita, non molliamo, eh! Concentrato"; gli urlavano dalla panca, ieri, nella ripresa).
Ogni calciatore ha la sua "storia emozionale", di cui il tifoso e/o giornalista tiene conto - ne sia cosciente o meno - quando esprime un giudizio o decide di farlo sulla pagina di un Topic.
Come spiegare, altrimenti, il "7" oggi di Simone Pieretti sulle colonne de "Il Tempo"?
Credo che nessuno voglia nascondere nulla.
Ma, semplicemente, sia tratti di differenti percezioni emozionali, e dunque valutazioni razionali, di una medesima e grosso modo oggettiva realtà.
Una per ES e una per Tarallo.
M'ero ripromesso di non scrivere più sermoni. Ho peccato e ora farò penitenza