lisboa è camminare
salire, scendere, rallentare, fermarsi in un miradouro
rilassare lo sguardo
innanzitutto i miradouro
santa luzia, da graca, sao jorge, nossa senhora do monte
dal primo una giovanissima teresa salgueiro guardava lisboa filmata da wim wenders
lo sguardo va dal cais do sodre, per il tejo, fino all'alfama
dal secondo vedi il retro del castelo de sao jorge e tutta la lisboa che sale verso nord
per raggiungerli, daje de scarpinamento
oppure prendi il 28, il tram che s'arrampica per l'alfama, passando per vicoli a binario alternato, con i ragazzini che ancora si "attaccano al tram" come se fosse il 1950
altrimenti, usa gli elevadores
oltre all'ascensore di santa justa, che dalla baixa sale al carmo, ci sono i tram a cremagliera di gloria, de bica e de lavra, il mio preferito: il più vecchio ed il meno conosciuto che porta al quartiere di restauradores
in cima all'elevador da bica, appena scendi e prima di salire alla strada che incocia la salita, proprio a dx c'è una bettola dove ho mangiato (pagando ai tempi seimilalire) un bacalhau mantecato divino, un'insalata di pomodori ed un fiasco di vino, fra un marinaio ed un muratore
credo fosse casa liege ma ti parlo del 1996 e del 2002
mo chissà com'è
certo, se andavate a giugno, per la feira de santo antonio, avreste pranzato socialmente in una delle millemila tavolate spontanee che gli abitanti di alfama mettono su
tu partecipi con una quota, minima, ti siedi, parli, bevi (limortacciloro se bevi), magni (tanto)
ogni tanto ti alzi, accenni un passo di danza, ti risiedi, parli e ricomincia
alla fine la gente riprende le sue sedie, sparecchia, si chiudono i tavoli (che serviranno per il giorno dopo), richiama i crianças e ritorna a casa
farei baracca e burattini per andarci a vivere oggi