I caracoles sono realta' precluse manco per niente, a S. Cristobal ne troverai a iosa di informazioni (esclusivamente da freakettoni bianchi occidentali, guarda caso); sono sette, rigidamente burocratizzati e controllati. Un incrocio tra ashram e comuni anni '70, altro che cellule zapatiste indipendenti...
Comunque, ripeto, non ti voglio togliere la sorpresa: ti suggerisco solo di provare gli spettacolari Margaritas (al mango o tamarindo) serviti da tipe coi dreads del bar argentino "EL CHE"; e le lezioni yoga all'alba col santone franco-spagnolo; dici, che cazzo c'entra con la cultura Maya? Niente, infatti.
Chiudiamo l'off topic e andiamo avanti con le info, va'...
non credo sia OT, parliamo sempre del viaggio, non di politica
che ci sia un sacco di "turismo politico" occidentale non lo metto proprio in dubbio, anzi già me l'hanno anticipato (un mio caro amico del liceo si è trasferito lì da anni e collabora con le comunità zapatiste).
E' proprio quello che vorremmo evitare e per questo non vorrei stare troppo a San Cristobal, ma preferirei trasferirmi gran parte del tempo in qualche comunità.
Sui caracoles un paio sono visitabili (tipo Oventik) e per questi è proprio previsto lo status di "visitatore".
Ma resta nei fatti un tour turistico, poco più di quello che potresti già capire studiando la materia, solo che a raccontartelo sono i locali.
Altri caracoles, tipo ex La Realidad, ai piedi della selva lacandona, senza un motivo preciso e dichiarato con conseguente autorizzazione degli zapatisti, non ti ci puoi proprio avvicinare, ti fermano prima.
in ogni caso non vorremmo andare a fare i visitatori.
Per questo stiamo sentendo tanto l'Università della Terra che altri contatti personali per capire se è possibile concordare una settimana di collaborazione. Vorremmo viverci proprio una settimana in qualche comunità zapatista, confrontarci con loro, ovviamente lavorare per ricambiare l'ospitalità.
Questo è molto meno facile che visitare mezza giornata un caracol nei pressi di San Cristobal.
Non so se riusciremo, è tutto da vedere. Ad ogni modo sono molto curioso di vedere come sono organizzati.
Quello che dici essere un incrocio tra "ashram e comuni anni '70 burocratizzati e controllati" per me si traduce in buon governo (anche mantenendo l'accezione che gli hai appena dato tu).
Ce poi pure sta, in fin dei conti quel che tu chiami "buon governo" per me è una manica de mafiosi che se spartiscono le ricchezze. Dipende sempre dalla prospettiva da cui guardi le cose.
Chiaramente se riuscirò a farmene un'idea da vicino non mancherò di raccontarlo e nonostante tu possa pensare il contrario, per formazione politica sono e sarò estremamente critico, molto più critico nel giudicare esperienze così che l'Occidente liberale. Proprio perché non si può essere naive o buonisti quando si discute di alternativa di società.
Staremo a vedere.