SESSO: L'ANDROLOGO, 1 CM IN MENO RISPETTO AL SECOLO SCORSO =
Roma, 16 gen. (AdnKronos Salute) - "L'organo sessuale dei giovani
italiani è più corto di un centimetro rispetto ai coetanei della metà
del secolo scorso". A ricordarlo all'Adnkronos Salute è Carlo Foresta,
direttore del Servizio per la patologia della riproduzione umana
dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova, che commenta così
l'articolo del 'Telegraph', dal titolo esplicito "il pene sta
diventando più piccolo, realtà o mito?". In passato Foresta si era già
occupato della questione con uno studio che aveva analizzato le misure
di poco più di duemila diciottenni, "confrontando - aggiunge - i loro
numeri con quelli delle passate generazioni. Forse è per questo che
nell'articolo del giornale inglese è citata l'Italia come uno dei
Paesi più attivi sul fronte dello studio del possibile accorciamento
del pene".
"L'obesità sempre più marcata anche tra i giovani - chiarisce Foresta
- influenza negativamente la produzione di ormoni durante l'età dello
sviluppo. La lunghezza dell'organo sessuale maschile è data
dall'imprinting genetico che riceve ognuno di noi, ma può essere
influenzata da fattori esterni: stili di vita poco salutari e fattori
ambientali, che sopratutto nell'età dello sviluppo, possono incidere
sulle dimensioni".
Ma le 'vittimè non sono solo i giovani. "I corpi cavernosi, le
strutture portanti dell'organo sessuale maschile, risentono delle
influenze ormonali. Così se c'è un calo del testosterone, come avviene
negli 'over 50', o quando con l'età subentrano malattie croniche come
l'obesità e il diabete è chiaro che anche le dimensioni del pene
vengono investite del problema". Un'analisi condivisa anche da
Gabriele Antonini, urologo-andrologo dell'Università Sapienza di Roma
e specializzato nell'impianto di protesi idrauliche al pene: "Il
benessere - osserva Antonini - porta anche patologie come il diabete e
il colesterolo, che incidono sulla salute dei vasi sanguigni e possono
causare uno stato di fibrosi dei corpo cavernosi dell'organo sessuale
maschile. Con evidenti conseguenze sull'erezione e la lunghezza del
pene. Una problema - conclude - purtroppo in aumento".
(Frm/AdnKronos)
uhm...dall'altra parte allora dovrebbe restringersi...
