Anvedi svennis! Me lo immagino, avvolto nel legno grezzo della camera, alla fioca luce della lampada Svoorkiluppa, mentre si guarda le orribili pantofole di lana azzurre a montagne bianche, ed ingolla, non senza una smorfia di disgusto, l'ultimo nigiri di alce. Al piano di sotto già cantano ebbri, la balena è quasi in tavola, e prima di scendere lancia un ultimo languido sguardo alla foto sulla scrivania Smörgravett: lui che se magna na gricia al ghetto dopo che avemo pareggiato fori casa cor mila. Scende una lacrima furtiva, che lestamente rimuove con un fazzoletto Krallövuppala: se mangi troppo surströmming diventano corrosive per i vestiti.
Bentornato Svè!