E' vero.
Sono comunque fiero, vada come vada questo finale. Fiero, orgoglioso, contento, mi è tornata l'emozione, la gioia, la voglia di vedere la Mia Squadra. Comunque vada, ripeto, comunque vada.
Amo la Lazio, amo la sua maglia, la Maglia-Bandiera ma anche quella a righine celesti, e tiè... pure quella
purple.
Amo il suo allenatore, uomo tutto d'un pezzo, serio, onesto, che sprizza in ogni momento l'orgoglio di stare inserito in questo team magico, ogni volta che può, sempre, che canta l'inno come l'ultimo dei tifosi in Distinti-Est, che si emoziona e regala emozioni. Che le ha provate a vincere tutte, sempre.
Amo i suoi giocatori, tutti. Da Cana a Klose, da Marchetti a Konko, da Gentiletti a Cataldi e Novaretti e Oikonomidis. Amo Ciani e amo Keita Balde, amo Stefan Radu e Stefan De Vrji, Filip Djorjevic e Felipe Anderson. Gruppo magnifico, intenso, coeso e determinato come non ne ho visti mai. Forse (non esagero!) neanche la Lazio di Eriksson, ché quelli erano forti loro, ognuno di loro fuori dal normale, non solo come squadra. E amo pure gli ex. Che ci posso fare, sono sentimentale io... Peppino Biava, Floccari, Diakité, Hernanes, Kolarov, Foggia, Mudingayi... io li sento ancora come amici.
E amo Tare, la sua sapienza e amo il Presidente che alla fine, pur da perfetto pe-zzodemme-rda-lo-ti-to-pe-zzodemme-rda
ci ha conquistato tutti.
E, comunque vada, io il primo Giugno sarò ancora, sempre e per sempre della Lazio.