Combattenti di terra, di mare e dell'aria! Camicie amaranto della rivoluzione e delle legioni! Uomini e donne salernitane , e campane! Ascoltate!
Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra Salerno.
L'ora delle decisioni irrevocabili.
La dichiarazione di guerra è già stata consegnata a Malagò e a Gravina.
Scendiamo in campo contro la super league, le strisciate e la riomma che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l'esistenza medesima della nostra società.
Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste frasi: promesse, minacce, ricatti e, alla fine, quale coronamento dell'edificio, l'ignobile assedio societario di cinquantadue squadre.
La nostra coscienza è assolutamente tranquilla.
Con voi il mondo intero è testimone che la Salernitana ha fatto quanto era umanamente possibile per evitare la tormenta che sconvolge la FIGC; ma tutto fu vano.
Bastava rivedere i trattati per adeguarli alle mutevoli esigenze della vita delle società e non considerarli intangibili per l'eternità; bastava non iniziare la stolta politica delle garanzie, che si è palesata soprattutto micidiale per coloro che la hanno accettate; bastava non respingere la proposta che Lotito fece sulle multiproprietà.
Oramai tutto ciò appartiene al passato.
Se noi oggi siamo decisi ad affrontare i rischi ed i sacrifici di una stagione in serie A , gli è che l'onore, gli interessi, l'avvenire fermamente lo impongono, poiché un grande popolo è veramente tale se considera sacri i suoi impegni e se non evade dalle prove supreme che determinano il corso del campionato.
Noi impugniamo le armi del mercato per risolvere, dopo il problema risolto della nostra partecipazione continentale, il problema delle coppe europee; noi vogliamo spezzare le catene di ordine territoriale e che ci soffocano nel nostro mare, poiché un popolo di quarantacinque mila anime non è veramente libero se non ha libero l'accesso alla Champion's League..
Questa lotta gigantesca non è che una fase dello sviluppo logico della nostra rivoluzione; è la lotta delle squadre povere e numerose di pippe contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l'oro del campionato; è la lotta dei ds fecondi e e dei giovani contro le proprietà isterilite e volgenti al tramonto, è la lotta tra due secoli e due idee.
Ora che i dadi sono gettati e la nostra volontà ha bruciato alle nostre spalle i vascelli, io dichiaro solennemente che la Salernitana non intende trascinare altre squadre nel conflitto con essa confinanti per mare o per terra. Empoli, Chievo, Carpi, prendano atto di queste mie parole e dipende da loro, soltanto da loro, se esse saranno o no rigorosamente confermate.
Salernitani!
In una memorabile riunione, quella di Roma, io dissi che, secondo le leggi della morale , quando si ha un amico si marcia con lui sino in fondo. Questo abbiamo fatto e faremo con il Benevento e l'Avellino, con i suoi tifosi , con le sue meravigliose squadre.
In questa vigilia di un evento di una portata secolare, rivolgiamo il nostro pensiero a Mezzaroma che, come sempre, ha interpretato l'anima pugnace della Salernitana. E salutiamo alla voce Castori il capo della grande Salernitana.
La Salernitana , è per la seconda volta volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai.
La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all'Oceano Indiano: vincere!
E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di vittorie in Italia, in Europa e nel mondo mondo.
Popolo Salernitano!
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