Chi fa queste cose dovrebbe capire che immediatamente vengono strumentalizzate dall'opinione pubblica e che la ricaduta negativa su tutto l'ambiente della Lazio è enorme.
Magari però chi fa queste cose della ricaduta negativa se ne fotte e il suo intento è solo quello di riaffermare una sua presenza.
Ieri per questo fatto, tutti noi laziali siamo passati per contestatori di SMS e contestatori beceri.
Io non seguo più le dinamiche della curva nord ma se i vertici non c'entrano nulla si devono dissociare dall'episodio con una presa di distanze ufficiale.
Da ieri poi mi frulla in testa una spiegazione di questo episodio. Provo a scriverla qui, se la sbaglio accetterò tutte le critiche del caso, eventuali correzioni, tutto insomma, partendo dal presupposto che non frequento la curva, non conosco nessuno e sabato sera non ero allo stadio.
Allora, ho visto la foto: in lontananza si vedono le luci dello stadio accese, quindi la partita o è ancora in corso oppure è appena terminata. Lo striscione è appoggiato su una balaustra che a me inizialmente è sembrata una di quelle di ponte milvio (piazza che ormai è il cuore degli ultras della Lazio prima e dopo le partite all'olimpico) ma qualcuno ha detto ieri che potrebbe anche essere di corso francia. Non lo so. Ma chi ha messo lo striscione non potrebbe essere uno che allo stadio non c'è andato? Non potrebbe essere qualcuno che non ci va più, magari proprio perché contrario alla svolta di riavvicinamento della curva di tre anni fa? Un ultras, due, un gruppo coerente con la contestazione a Lotito di dieci anni? Uno che non s'è piegato a tornare allo stadio e a mettere da parte la guerra civile? Uno che, magari, non aspetta altro che un momento negativo per riaffermare una propria presenza, una di quelle presenze da "tempi belli", razzista, fascista, che tutti abbiamo conosciuto negli anni addietro e che da un po' non si vedeva più? Il luogo in cui è esposto lo striscione, d'altronde, è simbolico, sia che sia ponte milvio sia che sia corso francia: un posto laziale, il posto degli ultras della Lazio. Chi lo ha messo là anzitutto s'è voluto far riconoscere come laziale e ultras, poi gli ha voluto dare un'ufficialità, come se avesse voluto parlare non solo a nome suo. Ma se fosse uno, o fossero due, oppure un gruppo di dissidenti che allo stadio non ci vanno più?
Boh, ieri vedendo quella foto ho pensato anche a questa ricostruzione. Però, ripeto, non ho parlato con nessuno e nessuno conosco degli ultras. D'altronde l'obiezione più semplice che mi potrebbe esser fatta è: guarda che le luci dello stadio vengono spente due ore dopo la fine della partita, quindi chi ha messo lo striscione allo stadio c'è andato, ha visto la partita, s'è incazzato e, quando è tornato alla base di ponte milvio, insieme agli amici ha confezionato quell'obbrobrio e l'ha attaccato.
Può darsi.
Non lo so ma quando vedo queste cose "istantanee" un po' di dietrologia mi scatta sempre.