Secondo me c'è una differenza importante fra gli anni 2000 e oggi. Allora mi sento di dire (potrei sbagliare) che una vera minoranza estremista e aggressiva aveva deciso la linea e la imponeva a uno stadio in gran parte costernato. Ci si coabitava senza saper bene cosa fare.
A me pare che, grazie agli eventi politici recenti, i comportamenti, cori e atteggiamenti fasciorazzisti siano più mainstream e coinvolgano una parte più larga del nostro tifo - sebbene siano forse manifestati in maniera più soft nello stadio rispetto al 2000.
Dico questo perché, se fosse vero, non si tratta più di cercare di limitare i danni di (o addirittura escludere) una piccola minoranza non in linea con lo stadio, ma di estirpare un qualcosa che non si può vincere se non lo si vince anche nel resto della città e del Paese. E quindi a me pare più difficile oggi che allora. Per invertire la tendenza che porta i salvini al governo servono lustri, non azioni a medio termine.
Non lo so Tará, io mi ricordo che ero solo, proprio solo, in confronto serrato contro una ventina che andavamo allo stadio.
Era gente che manco votava per lo più, che della politica non gliene fregava nulla.
Ragazzi tra i 20 e i 30 anni.
Un gruppo autoformatosi per ragioni puramente logistiche, brave persone.
Ma per le quali fare uh uh era segno di scherno, non di razzismo. Era gente fuori dalla mentalità ultras, a cui però gli " insegnamenti " degli irriducibili, allora c'era piena contestazione a Cragnotti, erano entrati in testa. Manipolazione delle masse.
Col tempo qualcuno di questi è stato recuperato, proprio tramite questi confronti serrati.
Sull'ultima frase sono pienamente d'accordo.
La scuola, il crollo della scuola pubblica, ha determinato un degrado sociale senza precedenti.
Nasce tutto da lì.
Basta girare per strada.
Una mia vecchia battaglia.