La vera domanda è: esistono le basi, in termini di presenze e predisposizione mentale e fisica, per costituire un gruppo antitetico agli irriducibili?
Perché cercare di affrontarli allo stadio, manifestando un tifo contrario al loro che si metta in evidenza, comporta dei rischi abnormi sia a livello fisico che mediatico. È triste da dire, ed è quanto più lontano dal modo che auspicherei che animasse l'eventuale nuova realtà del tifo laziale, ma bisognerebbe arruolare persone pronte a tutto e disponibili a sopportare ogni tipo di ritorsione. Temo che anche se esistesse un gruppo disposto a fare la guerra ad un altro gruppo determinato e violento, significherebbe poi spingere affinché gente pure più cattiva di loro possa prendere il controllo, e non so se sarebbe un bene a lungo termine.
L'unico grande segnale che si potrebbe dare sarebbe quello di fare abbonamenti in maestrelli o in distinti sud, e popolare lo stadio in maniera partecipe e viva dalla parte opposta della nord. Magari questo avrebbe risalto mediatico e servirebbe quantomeno a limitare i danni che negli ultimi anni stanno causando alla Lazio e ai Laziali: però certamente si tratterebbe di una dichiarazione di guerra, e quindi torniamo al punto inziale. Ci sono le condizioni per un nuovo inizio?
P.S.: teniamo anche conto che nel 2010 gli irr si stavano sciogliendo. Sarebbe stato il momento perfetto per subentrare e cambiare la storia. Non solo non è successo, ma sono anche stati inviati a ritornare. Questo temo che significhi che larga parte dei pur pochi tifosi che vanno allo stadio, tutto sommato condivide mentalità e ideali della Nord. Quindi forse c'è, ahimè, anche un problema numerico.