"(...) i grandi club sembrano essersi stancati della loro base di tifosi, e in un certo senso chi può biasimarli? I maschi giovani della classe operaia e del basso ceto medio portano con sé una serie di problemi complicati e talvolta penosi: i dirigenti e i presidenti potrebbero controbattere che è stata data loro un'occasione e che se la sono lasciata scappare, e che le nuove famiglie piccolo-borghesi - il nuovo target quanto a pubblico - non solo si copmorteranno bene, ma pagheranno anche molto di più per farlo.
(...) A me sembra che il ragionamento non fili comunque. Parte del piacere che si ricava dall'andare nei grandi stadi di calcio è un piacere parassita e riflesso, perché a meno che uno non vada nel North Bank, nel Kop o nello Stretford End [alcuni settori analoghi alle curve di tre grandi squadre di Premier League, nota mia] vuol dire che, per l'atmosfera, si appoggia agli altri; e l'atmosfera è una delle componenti fondamentali nell'esperienza del calcio. Questi enormi settori sono tanto importanti per i club quanto i giocatori, non solo perché i oro habitué offrono un supporto di tipo sonoro alla squadra, e non solo perché riforniscono le società di grosse somme di denaro (...), ma perché, senza di loro, a nessun altro gliene fregherebbe niente di andare allo stadio.
L'Arsenal e il Manchester United e tutti gli altri hanno l'impressione che la gente paghi per vedere Paul Merson e Ryan Giggs, e naturalmente è vero. Ma molti di loro - le persone sedute nelle poltroncine da 20 sterline, i pezzi grossi in tribuna - pagano anche per vedere la gente che guarda Ryan Giggs (o per ascoltare quello che la gente gli urla). Chi pagherebbe per un posto in tribuna se lo stadio fosse pieno slo di pezzi grossi? Il club vendeva quei biglietti a condizione che l'atmosfera fosse gratis , e così il North Bank rendeva, quanto a incassi, come qualunque giocatore. Chi farà casino adesso? I bambini e le loro mamme e i loro papà piccolo-borghesi di periferia verranno ancora, se dovranno fare tutto da soli? O si sentiranno imbrogliati? Perché in pratica il club ha venduto loro dei biglietti per uno spettacolo in cui l'attrazione principale è stata rimossa per fare loro spazio.
Ancora una cosa sul genere di pubblico che il calcio ha deciso di volere: le società devono essere sicure di risultare efficienti, di funzionare, di non incappare in annate magre, perché i nuovi spettatori non sopportano i fiaschi. Questo non è il tipo di persone che ti viene a veder giocare contro il Wimbledon in marzo quando sei 11esimo in Premier League e ormai fuori da tutte le gare di Coppa. Perché dovrebbe? Ha mille altre cose da fare. (...) Noi aficionados gonzi passavamo sopra anche a questo, e in almeno 20mila ci facevamo vivi indipendentemente da quanto scarsi eravate (e certe volte siete stati molto, molto scarsi davvero); ma su questa nuova brigata ... io non ci farei tanto affidamento (...)"
Mi permetto di proporvi questo passaggio (intelligente ma da tifoso vero, come il resto del libro) di Nick Hornby in Febbre a '90 (1992). Profetico.
E non c'era ancora la pay-tv.
Questo aiuta a capire secondo me, da un lato perché quei settori delle curve (Nord compresa) che si ribellano contro il 'calcio moderno' sono rimasti ormai - in Occidente - una specie di fossilario senza futuro; ma anche cosa sarà la stadio quando non ci saranno più neanche loro.
E perché dei vdm come il sottoscritto si sentono un po' estranei al baraccone attuale, e un po' indulgenti verso il tanto biasimato (comprensibilmente) CN12 o 11,5 che dir si voglia.