C'è un racconto, anzi una parabola, che da sempre mi ha fatto girare vorticosamente le palle.
Non perchè irreale, diffamatoria o inventata ma perchè è il riassunto della vita, in entrambe le direzioni.
Parlo di quello [...] del figliol prodigo.
Riassumendo.
Un padre ha una terra, del bestiame, insomma una attività avviata... e due figli.
Uno sta zitto e buono a lavorare al fianco del padre, lo aiuta, lo assiste, cresce viv con lui fino a diventare uomo, pure più di lui.
L'altro si ciuccia la paghetta di papà per andare a puttane e spappolarsi il fegato all'osteria.
Un bel giorno sto fenomeno finisce i soldi e invece di trovarsi un lavoro e diventare uomo va a piagne da papà, dicendo che ha visto la luce, che è pentito, che lo ama tanto, lo ha sempre amato.
Il padre, toccato nei sentimenti, impazzisce di gioia.
Lui, storicamente purciaro, organizza una festa da mille e una notte per il ritorno del figlio e dice a quell'altro, il "co.g.lione", di uccudere il vitello grasso per l'occasione.
Lui, che il vitello se lo è coltivato e cresciuto permfarci un bel guadagno al mercato, si stranisce e ricorda al padre che mentre loro due si facevano il mazzo per far ingrassare quel vitello il fratellino si inchiappettava tutto quello che aveva a tiro.
Il padre lo cazzia pure, perchè "suo figlio era morto e ora è tornato".
Ecco.
Questo nella vita è sacrosanto, in verso e nell'altro.
Se sei un pezzo di merda, un cafone, uno che è meglio perdere che trovare, ti basterà un giorno ricordarti un compleanno per essere santificato.
Se invece sei corretto, educato, affettuoso, attento alle persone care, ti basterà dimenticarti di fare gli auguri al nipote di tua cognata pechè stavi facendo il quarto turno di notte consecutivo al lavoro per diventare TU il pezzo di merda, il [...], quello che ha sempre finto di essere preciso per uscire finalmente allo scoperto.
Detto questo, Acerbi ha fatto una cazzata dopo l'altra in campo, a bordo campo e sui social (che iddio li stramaledica).
Tra l'latro non è nemmeno la prima volta che se ne esce a cazzo.
Però l'uomo non si tocca... e non si minaccia pubblicamente.
Parliamo di un ragazzo che quando è fuori, con la Lazio e con la Nazionale, molla tutti e da solo va a cercarsi qualche ospedale per dare qualche minuto di felicità a dei bambini.
Parliamo di uno che ha avuto problemi seri nella vita, più seri di un autogol, e ne è uscito migliore.
Parliamo di uno che era il fratello [...] e si è trasformato nel fratello "co.gl.ione".
Ecco, nella vita posso discutere con chiunque ma a un certo punto mi impongo di non dimentacare mai CHI E' la PERSONA che ho di fronte, chi è sempre stato.
Il calciatore Francesco Acerbi può pure diventare una pippa da un giorno all'altro ed essere venduto al primo offerente.
L'uomo Acerbi non merita di essere minacciato pubblicamente (questo non lo meriterebbe nessuno) per un errore in un percorso altrimenti netto... e poi da chi?
Trovateve un lavoro e fatela finita di sperare di vivere di questo.