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eh, ma guarda che dall'altra parte gioca una squadra che contro di noi fa mediamente la partita della vita e che quest'anno sta con l'acqua alla gola. Intelligentemente, Simone tira via Leiva appena fatto il secondo goal, ma Cataldi non ha le stesse capacità di interdizione, ed ecco lì che prendi il gol. Meglio essere più propositivi e cercare di fare un gol di più, piuttosto che rinculare indietro e sperare di non prenderlo. L'anno scorso abbiamo tentato molte volte di fare così ed è andata spesso male.
Le ultime 3 partite sono state vinte contro 3 squadre in grande salute.Il Parma veniva da una vittoria in casa e un pareggio a Cagliari ed era in un discreto momento d'euforia, l'Inter aveva recuperato 2 gol in un derby ed aveva appena superato la Juventus, infine il genoa di Nicola che veniva da un periodo molto positivo.Aver fatto 9 punti nelle ultime 3 partite é un segna estremamente importante.
ma voi mette vince contro il lecce?
Correa sembra ritornato quello ante bologna-Laziosperiamo ritorni al piu presto anche lui, ne abbiamo bisogno
Più che altro era un post indirizzato a chi scrive che la Lazio avrebbe dovuto chiudere la partita prima.La Lazio la partita di ieri l'aveva chiusa segnando il terzo gol. Infatti al genoa non é bastato un rigore per acciuffare il pareggio.Difficile pensare che si possano ripetere continuamente partite come quelle contro la Spal o la Samp in cui già dopo venti minuti é accademia.
Lazio, la rabbia del Grifone: da Leiva non espulso al rigore su SanabriaGenova - Tante proteste contro Maresca in campo, per una lunga serie di decisioni che lasciano perplessi. Ma poca voglia di parlarne fuori, a partita terminata, anche se la rabbia resta.Si può partire dalla fine di questo Genoa-Lazio finito 2-3, quando Criscito riapre la gara con un rigore concesso solo dopo aver rivisto il mani di Lazzari al Var e si alza la lavagnetta del recupero, che segna solo 5 minuti. Troppo poco se si considerano i 6 cambi, il tempo perso da Strakosha, ammonito per questa ragione, quello impiegato prima della punizione di Cataldi e quello per la concessione del rigore al Genoa. Pure Nicola non ci sta e va a chiedere spiegazioni al quarto uomo, ma ormai c’è poco da fare. Poi, in sala stampa, c’è chi gli fa il resoconto degli errori di Maresca e gli chiede un parere. Nicola ascolta con attenzione, ma non affonda il colpo. Anche se ammette: «Non perché questa analisi non abbia del vero... ma non mi importa perché così sposterei l’attenzione dalla voglia di migliorare. Con l’arbitro non ho parlato, l’ho fatto solo col quarto uomo per chiedere spiegazioni ma sinceramente non me ne frega niente. Significherebbe, alla prima difficoltà, spostare l’attenzione su cose che non possiamo controllare».Il tecnico cerca di non dare alibi ai suoi. Ma le perplessità per la direzione di gara, in casa rossoblù e tra i tifosi restano. Tanti gli episodi e le scelte dubbie. E si può partire sin dall’avvio, quando Leiva stende Behrami con un calcione sulla caviglia e Maresca gli risparmia il giallo. Brasiliano che verrà poi ammonito per intervento su Cassata e che avrebbe potuto prendere un giallo anche per uno sgambetto su Biraschi e, soprattutto, per un mani in marcatura su Favilli. Non a caso, capita l’antifona, Inzaghi lo sostituisce in avvio di ripresa, quando però Leiva avrebbe già dovuto essere negli spogliatoi per doppio giallo.La svista più clamorosa di Maresca, però, si concretizza nella ripresa, subito dopo l’ingresso di Pandev e Falque, con Patric che strattona malamente Sanabria e lo getta per terra in piena area. Davvero difficile capire perché l’arbitro, seppur in buona posizione, abbia sorvolato, ignorando le proteste di Tonny e compagni.Le proteste del Grifo, in campo, riguardano anche le due reti segnate dalla Lazio nella ripresa. Su quella di Immobile, c’è Masiello che si lamenta per una spinta di Milinkovic-Savic. E tanti sono i dubbi legati all’azione da cui poi nasce la punizione segnata dall’ex Cataldi. In primis c’è un tocco di braccio dello stesso Cataldi in area laziale su cross di Masiello. L’ex Atalanta è furibondo, anche se in effetti il braccio è attaccato al corpo e Cataldi è girato. Poi, però, sul ribaltamento di fronte, Maresca prima dà vantaggio dopo un intervento di Soumaoro su Luis Alberto, e poi da punizione alla Lazio dopo che Correa interviene fallosamente su Biraschi che mette in corner. Ma a far arrabbiare il Genoa, è soprattutto il posizionamento della barriera imposto da Maresca: «Sul gol della Lazio - spiega Cassata - le proteste più pesanti erano per il fatto che la barriera fosse troppo distante dalla palla e si vedeva meno. Ma l’arbitro aveva la sua opinione e purtroppo è andata così. C’era un altro rigore prima? Gli episodi non li ho rivisti, ma li rivedremo. Ci sono 24 telecamere, 4 arbitri: è quasi impossibile che sbaglino».Di sicuro, invece, c’era il rigore dato nel finale al Genoa, con Lazzari che contrasta Pandev e interviene col braccio. Maresca lascia correre, mentre Goran e gli altri, increduli, vanno a dirgli che c’era penalty. Stavolta, però, l’arbitro va a rivedere allo schermo e poi indica il dischetto. Scelta giusta, ma poi arrivano quei 5’ di recupero che lasciano l’amaro in bocca per un Grifone che stava cercando la gran rimonta.https://www.ilsecoloxix.it/sport/2020/02/23/news/la-rabbia-del-grifone-da-leiva-non-espulso-al-rigore-su-sanabria-e-la-distanza-sul-3-1-1.38507617