Scusate se apro un topic, spero sia ritenuto abbastanza diverso dagli altri perche' mi interesserebbe suscitare una riflessione credo un po' diversa.
Non e' stato soltanto l'anno del VAR, che ha tristemente (contro le mie ingenue aspettative) confermato quello che tutti temevamo, e cioe' che gli errori dei decenni passati (da Treossi a Bazzoli passando per i vari Banti e Tagliavento) non erano affatto errori. E' stato anche l'anno in cui i media hanno deciso di gettare la maschera e fungere da organi ufficiali di roma, napoli e strisciate.
In Europa e in Italia trattati come fossimo bielorussi, e' oggi evidente che le gerarchie basate dul ritorno economico sono intoccabili. Questa Lazio piu' di tutte le altre Lazio lotitiane ha minacciato queste gerarchie, ed e' stata schiacciata (ripeto, non solo dagli arbitri, ma dall'indifferenza mostrata da tutti verso gli abusi che subivamo, e dal trattamento riservatoci da tutti i media), respinta e rimessa al suo posto. Quello di una Fiorentina, di un Bologna, di una Atalanta. Sembra esserci una consapevolezza (da noi e' rassegnazione) che cosi' e' e cosi' ha da esse. In sintesi, ci schifano.
Questo topic non vuole parlare della nostra innata predisposizione agli psicodrammi, dell'influenza che il laziale esercita sul proprio destino sapendo che tanto andra' male, usando la retorica del bello, dello scozzese in terra inglese, dell'uno contro tutti. Questo e' un argomento interessante ma diverso.
Il topic vorrebbe suscitare una riflessione su quello che dobbiamo fare. In qualche modo questa squadra continua a essere un ditoarculo per tutti. Non si sa come, ma fra Inzaghi, Milinkovic, Luis Alberto e Ciro, malgrado i mezzi limitati siamo li', tecnicamente fra le migliori in Italia (quest'anno decisamente nelle prime tre, senza manco pensacce) e anche in Europa. Il tutto pero' continua a causare sofferenze atroci e eliminazioni dalla CL sul filo di lana. Io nugnela faccio piu'.
E' legittimo, in questo contesto diretto da interessi economici piu' grandi di undici ragazzi in campo, da una stampa che sa benissimo come preparare il terreno agli eventi che questi interessi reclamano (la settimana della Gazzetta e' stata impressionante), da una categoria arbitrale che, non si capisce se per interessi economici o incapacita' ad essere immune alle pressioni enormi esistenti, tratta le squadre con evidenti disparita' negando lo svolgimento piu' semplice degli eventi sportivi, e' legittimo continuare a sfidare queste gerarchie che sembrano inattaccabili, sperare in una crescita e in un ingresso stabile in Champions' League? Legittimo, e aggiungo, salutare? L'alternativa e' adattarsi al ruolo (che tra l'altro ci spetta per presenze di pubblico e introiti) di simpatica sesta-settima, presenze in EL, piccole gioie intermedie.
Io non offro una risposta, ma so che la presenza mafiosa e purulenta delle pustole in quel gruppo di potere la influenza pesantemente.
Scusate la lunghezza.