Caro Comandante,
Quello che mi aspettavo da te non erano tanto grappoli di gol e tiki taka quanto un "totem", un ultimo baluardo di serietà in un mare di bu.f.f.oni e pu.t.t.a.ne.
Sui risultati, sul bel gioco, sul numero di punti e di goal si può rimanere delusi perchè non puoi soppesarli da prima.
Lo spessore delle persone, quando c'è, lo vedi subito e, generalmente, qualcosa ti lascia.
Sei venuto nella "nostra" casa in un periodo buio non per i risultati, anzi, ma per la dignità della nostra storia.
Abbiamo passato e pagato sulla nostra pelle tutti gli scandali e le crisi epocali del calcio italiano, pagando in prima persona pure quando non sapevamo di cosa si parlasse.
Ci hanno dato del grumo di potere quando pochi mesi prima ci eravamo salvati alla penultima giornata, solo per farci pagare un "Oh no" che è stata la pagina più sincera e pulita del calcio degli ultimi 20 anni.
Però così lontani dai noi stessi non ci siamo mai sentiti.
In tutto questo quindi non ti ringrazio per i derby vinti, per i clean sheet, per un secondo posto alla faccia anche di chi ti pagava.
Ti ringrazio per quegli schiaffoni di verità che non hai mai risparmiato a nessuno, nemmeno al sultano.
Ti ringrazio per aver detto "io o lui" davanti al gerarca di Tirana.
Ti ringrazio per aver parlato con gli occhi lucidi del Maestro come NESSUNO che in società si professa Laziale da sempre ha mai fatto in questi 20 anni.
Ti ringrazio per l'orgoglio e la consapevolezza con cui hai ripetuto col tuo vocione quel "Noi pochi, noi felici pochi, noi manipolo di fratelli".
Con la consapevolezza e la sensibilità di chi aveva capito che in quella frase c'è l'essenza della Lazialità.
Ti ringrazio perchè quando sei in dittatura un testa che non si piega ti ricorda ogni giorno che hai ragione tu, che sei nel giusto, anche se il sistema dice che non è vero.
Grazie Comandante per avermi fatto sperare, cosa che ci è vietata da 20 anni.
Perchè noi uccidiamo i nostri sogni per le solide realtà di un solo uomo.
Grazie Comandante, tiferò sempre per te, anche se non contro i miei colori che non riesco a non amare nonostante tutto.
HASTA LA VICTORIA SIEMPRE