tho, lo metto pure qua
AGGIORNAMENTO ORE 6.50 (2/6) - Le parole di Reja, poi la smentita e poi? La risposta, nella notte, del giornale "Il Messaggero".
Edy Reja - si legge sul sito web del quotidiano Capitolino - ha smentito di aver mai parlato con noi in merito alle situazioni sul momento-Lazio. Ribadiamo di averlo incontrato, sabato davanti al bar, nei pressi della seggiovia che porta al Monte Zoncolan. E, dopo un suo saluto, abbiamo avuto un colloquio alla presenza di alcuni testimoni seduti ai tavoli all’aperto. Alcuni lo hanno subito riconosciuto gridando “forza Lazio” mentre altri, più vicini a noi, hanno ascoltato la conversazione. Una persona ha persino commentato: «Il mister fa bene a lasciare». La smentita non ci ha sorpreso, magari saremmo rimasti stupiti davanti al silenzio. Nel calcio capita spesso di parlare, di confidare delle idee e poi ritrattare tutto. Forse avrebbe dovuto dimettersi a gennaio dopo che la società aveva ceduto Hernanes e Floccari, depauperando il patrimonio tecnico già in difficoltà. Invece è rimasto al proprio posto. Pertanto ribadiamo i contenuti, di quanto apparso nell’articolo, nella loro interezza. Inoltre possiamo aggiungere altre dichiarazioni non riportate per una questione di delicatezza ma che, a questo punto, ci pare giusto fare. Il tecnico ha altresì aggiunto. «Nessuno vuole venire alla Lazio - concetto già detto e ribadito ufficialmente in passato, suscitando la forte reazione del presidente Lotito - altri calciatori vogliono andar via, c’è confusione. Con una squadra ringiovanita e rinnovata sarebbe molto più difficile superare i problemi, anche alla luce del clima che si è creato e con le pressioni che si vivono a Roma». Nel comunicato di smentita si parla di «volontà destabilizzante». Non c’è assolutamente questo disegno in un ambiente che già vive di fermenti e fibrillazioni per una serie di problemi. Se, come ha affermato Reja, l’esperienza alla Lazio, per sua scelta, è arrivata ai titoli di coda la colpa non da attribuire né ai giornalisti, né ai tifosi.
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Intanto su "Repubblica" si parla di una nuova ipotesi per la panchina biancoceleste. Tra i duellanti, Inzaghi e Pioli, potrebbe godere il terzo incomodo. Cioè Roberto Donadoni. L’attuale situazione del Parma — dopo l’esclusione dall’Europa si è dimesso l’intero cda — apre un nuovo scenario per la panchina biancoceleste: Lotito ci pensa, l’ex ct sarebbe la soluzione ideale per la Lazio da rifondare. Ormai la società è concentrata sulla successione di Reja, anche se l’ufficialità del divorzio arriverà dopo l’incontro previsto tra venerdì e sabato, e Donadoni ha il profilo giusto per riportare entusiasmo nell’ambiente: allenatore preparato e che sa farsi rispettare nello spogliatoio, persona seria ed economicamente alla portata del club biancoceleste (staff compreso). Lotito lo aveva cercato già dopo l’Europeo del 2008, quando la sua Italia perse con la grande Spagna solo ai rigori nei quarti di finale. E quest’anno ha portato il Parma in Europa, poi persa per la famosa questione della licenza Uefa. Con gli emiliani è probabile la risoluzione consensuale del contratto, ma i duellanti di cui sopra (Inzaghi e Pioli) restano assolutamente in corsa. E nel Parma c’è anche Parolo, interno sinistro con le caratteristiche che cerca la Lazio, già corteggiato in passato. Di sicuro sarà la settimana decisiva per la questione allenatore: una volta ufficializzato l’addio, Reja esaminerà le offerte ricevute da nazionale greca (in corsa anche Ranieri), Levante e Betis.