Il punto sull’allenatore e le ambizioni andrebbe risolto. A parte alcuni grandissimi, tipo Mourinho, Ancelotti, Lippi, Guardiola, gente che sta dimostrando di vincere ovunque e di cambiare radicalmente le squadre in cui arrivano (come soprattutto si evince dai risultati delle squadre che lasciano), molto spesso i risultati degli allenatori dipendono dalle alchimie che si sviluppano in determinate situazioni.
Per esempio, Conte era perfetto per la juve in quel momento. Credo che all’Inter non avrebbe reso allo stesso modo, e forse altrove non renderà.
Mancini fece benissimo nella Lazio di cui faceva parte perché era il leader da anni di quello spogliatoio, altrove non ha più reso allo stesso modo (parlo di gioco, resto ancorato all’idea che se alleni la squadra da battere, i meriti siano difficilmente valutabili).
Perché del Neri con una squadra media raggiunge la CL incantando e con la Juve non arriva manco in EL? Perché Zaccheroni vince lo scudetto col Milan, fa bene col giappone, e da noi fa ridere? Perché Mazzarri al Napoli fa benissimo e all’Inter fa benino? Perché Benitez con Liverpool e Valencia vince tutto e all’Inter fa ridere i polli? E così via. Sull’allenatore bisogna valutare la sintonia con la situazione.
Il rischio nel caso di un Allegri è di prendere un allenatore che si crede superiore all’ambiente, che gliene frega poco, mezzo scarico, solo in cerca di un po’ di visibilità di soldi e poco più.
Io rispetto a questo profilo di NOME preferisco un emergente ambizioso che senta la Lazio come l’occasione da sfruttare a tutti i costi, che sia un Pioli, un Drago, un Inzaghi, come era Allegri quando andò al Milan, Conte quando andò alla Juve, un allenatore alla Petkovic che noi manco conosciamo ma che infatti è stato il migliore dei nostri recenti allenatori, benché oggi sia incomprensibilmente trattato alla stregua di un Ballardini o di un Caso, quando ci ha portato ai quarti di EL, alla Coppa di ogni Coppa e al secondo posto alla fine del girone di ritorno con un gioco brillante, fino alla cessione di Scaloni (metafora che io uso per indicare l’inspiegabile distruzione del rapporto Petko-squadra da gennaio 2013 in poi).
Per questo dico no ad Allegri ma anche a Pioli in realtà. Donadoni era il mio preferito, stuzzicato dall’idea Drago.
PS poi se vogliamo considerare un merito anche aver vinto una partita secca come la finale di CL per Di Matteo che allenò SOLTANTO quella partita, vale davvero tutto.