Tutto secondo copione: una Lazio debole, soprattutto dal punto di vista psicologico, va sotto 2-0 in 17 minuti contro una squadra di cannibali. Da lì in poi, facile per loro controllare, ancor più facile per noi affondare.
L'arbitro, se mai ce ne fosse stato bisogno, mette un altro po' di zavorra sulla già stracarica barca biancoceleste: Immobile prende un pestone sul piede, se ne lamenta e viene ammonito. Lombardi, in una delle rare azioni che sono arrivate in area, prende una spallata da cuadrado che, a maglie invertite ed a mio modesto parere, sarebbe stata valutata in modo diverso.
Sia ben chiaro, queste sono solo constatazioni, e non vogliono avere a nessun titolo carattere di giustificazione.
Sui singoli, ho visto un Radu in grande difficoltà nel primo tempo. Non a caso, le azioni dei gol juventini sono arrivate entrambe dalla sua fascia. Probabilmente, in questa defaillance, un ruolo ce l'ha anche FA, che oggi è in una di quelle giornate nelle quali meriterebbe due zampate in culo dal fantasma di Chinaglia. Non copre, rallenta l'azione quando ha il possesso palla, sia quando non sa dove scaricarla, sia quando in contropiede ha uno scarico facile e si ferma a pensare. Oggi (e spero solo oggi) mi ha ricordato un certo giocatore che è "annato a vince" in una squadra a strisce.
Archiviamo l'esame, con la consapevolezza che per il vertice manca ancora qualcosa, forse nella testa prima che nella rosa.
SFL