Il riposizionamento di una parte importante della tifoseria e l'inserimento di due professionisti importanti in due ruoli nevralgici della società ha mandato nel panico gli antilaziali e gli antilotitiani.
Dopo la vicenda Bielsa se la sentivano calla e non esitavano a sparare a palle incatenate, senza partite da giocare, con pagine da riempire e ore di trasmissioni da coprire non erano a corto di argomenti ma come al solito la superficialità era la padrona assoluta dei ragionamenti, ed è su questa superficialità che la cornice marcia costruisce il consenso, oggi commentando l'arrivo di Leitner omettono la gran parte del suo curriculum e focalizzano l'attenzione sulla sua assenza dai radar degli "esperti di mercato", come se l'ignoranza giustificasse la pochezza della loro professionalità.
Va anche osservato che tutto quello che viene scritto e detto in questi giorni è il loro benvenuto per Diaconale e Peruzzi, il messaggio è chiaro, inutile che chiedete "normalità" perché non vi sarà data.
Si potrebbe arrivare ad una timida svolta se la tifoseria tornasse un gruppo compatto e ponesse la Lazio come stella polare per arrivare al traguardo, ma questo, con la presenza di migliaia di corniciari della prima e della seconda ora al momento appare una chimera.
In definitiva, sticazzi della cornice marcia e dei suoi adepti, del loro sfrantumare le palle h24 alla ricerca della loro società ideale, erano, sono e saranno sempre dei poracci che la Lazio non la meritano.
Ben più significativa è la presa di posizione della Curva, se questa tornasse a svolgere il suo ruolo naturale ed esclusivo forse potremmo tornare ad avere la "normalità" nel luogo deputato a costruire le fortune della nostra Lazio, siamo in tremendo ritardo ma non è ancora tutto perduto.
L'importante è fare il primo passo come in ogni viaggio che si rispetti.