Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline PARISsn

*****
20921
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6060 il: 23 Mar 2021, 15:01 »
a prescindere che i -6 oltre ad essere una chiacchiera dei giornali sono i desiderata della procura
ovviamente se ti porto a processo devo almeno motivare con delle belle pene la perdita di tempo che fai prendere a tutti
essendo molto difficile che un giudice dia pene più alte delle richieste della procura il settimo posto non te lo hanno tolto
e se ad inizio processo stiamo messi così, si può solo migliorare quindi mi aspetto un bel rosicamento da parte di chi ci sperava

che  poi a maggior conferma che sono tutte scorregge messe in giro ad arte, ammesso e non concesso ci danno torto su tutta la  linea...perche  i punti di penalita' dovrebbero essere 6 ?? dovrebbero togliere i 3 col torino e 1 con la juve...cioe' al max 4... 8)
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6061 il: 23 Mar 2021, 15:25 »
Secondo austini............ che poraccio
Ma perchè il Padre Eterno una volta nella vita non ascolta i miei desiderata....

Oddio, mi correggo, sarebbe la terza volta: il 14/05/2000 e il 26/05/2013 gli ha dato ascolto eccome.... :D

Offline RG-Lazio

*
5729
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6062 il: 23 Mar 2021, 16:43 »

Io temo che anche la richiesta "-6" o -4 possa avere un effetto sulla squadra. La stiamo pagando a livello ambientale.

Offline arturo

*****
14769
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6063 il: 23 Mar 2021, 17:02 »
Io non mi aspetto nulla, conlavvocato Gentile non se n'è vinta mezza.

In pratica, ci hanno già fatto fuori.

un pò di ottimismo anche su questo topic, dopo quelli sparsi nei topic partita , era quello che ci voleva .
grande.

Offline adiutrix

*
3066
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6064 il: 23 Mar 2021, 17:45 »
un pò di ottimismo anche su questo topic, dopo quelli sparsi nei topic partita , era quello che ci voleva .
grande.

è colpa della mortadella guasta.  :)

Offline lorenz82

*
7188
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6065 il: 23 Mar 2021, 19:31 »
Per me ce lo sgrullano

Offline Raptus

*
3686
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6066 il: 23 Mar 2021, 19:37 »
un pò di ottimismo anche su questo topic, dopo quelli sparsi nei topic partita , era quello che ci voleva .
grande.
lascia fare, inutile rispondere a chi ci dà sempre per spacciati, conosciamo il personaggio..
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6067 il: 24 Mar 2021, 21:38 »
un pò di ottimismo anche su questo topic, dopo quelli sparsi nei topic partita , era quello che ci voleva .
grande.

Non c'è bisogno di ottimismo... Quando la storia delle battaglie legali degli ultimi anni della Lazio dice questo, che non ne hai vinta mezza, voler essere positivi è illudersi, non essere ottimisti.
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6068 il: 24 Mar 2021, 21:39 »
è colpa della mortadella guasta.  :)

Esatto. M'ha confuso!

Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6069 il: 24 Mar 2021, 21:41 »
lascia fare, inutile rispondere a chi ci dà sempre per spacciati, conosciamo il personaggio..

"Personaggio"?  :beer:

Bravi, chiudetevi a testuggine che come create voi le fazioni, anche tra tifosi, nessuno mai.

Offline paolo71

*****
19383
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6070 il: 25 Mar 2021, 08:46 »
Domani al Tribunale Federale si apre il processo alla società per i controlli Covid nelle partite con Bruges, Torino e Zenit
 
Le carte «Immobile negativo la Lazio va assolta» (Corriere dello Sport)

Pregliasco, Rossi e Bondanini: ecco i tre pareri a sostegno della difesa «Nessun divieto Asl, toccava a Synlab comunicare. L’Uefa non c’entra»

di Fabrizio Patania   
ROMA
 
 
È una battaglia di verità e di giustizia. Lotito si sente accerchiato, rovescia le accuse e ribalta il protocollo, pieno di vuoti normativi. Domani, davanti al Tribunale Federale, i suoi legali proveranno a smontare i sei capi d’imputazione a sostegno del deferimento disposto da Chiné, capo della Procura, il 16 febbraio. Venticinque pagine di memoria difensiva e altre cinquantadue di allegati, comprensive di tre illustri pareri pro veritate, per ricostruire la condotta della Lazio e dimostrare come Immobile (negativo) potesse giocare il primo novembre 2020 a Torino, cardine su cui gira la parte principale del processo di primo grado e che ha investito da mesi Lotito e i suoi medici. «A leggere le carte dell’incolpazione, chiunque trarrebbe il convincimento che la Lazio abbia posto in essere la condotta di un soggetto non soltanto incauto ma addirittura irresponsabile».

CONTESTO. L’avvocato Gentile parte così nella sua memoria, confermando la linea espressa con chiarezza un mese fa. «La Procura si sbaglia». Le accuse, per la società, sono fondate su presupposti normativi mancanti e verità deformate. «La Lazio si è data per tempo un’organizzazione dedicata: vanta 17 sanitari, ha espletato sino ad oggi circa 3 mila tamponi (con un costo pari a un milione di euro), non ha mai impiegato nessun giocatore positivo e si è persino assunta la responsabilità di supplire, con isolamenti precauzionali, all’inerzia dei pubblici poteri». La tempesta mediatica e il clima non tranquillizzano Lotito: «Auspichiamo che il Collegio si renda conto che ci difendiamo da una contestazione emotiva, priva di una base normativa e giuridica, ma anche esageratamente enfatizzata rispetto al reale e documentato andamento dei fatti».
 
COMUNICAZIONI. Bisogna risalire ai casi emersi nella settimana che comprende Bruges, Torino e San Pietroburgo. Per la Procura i medici Pulcini e Rodia non avrebbero comunicato alle Asl positività e contatti stretti. «Le contestazioni sono in larga parte inammissibili» sostiene il club richiamando le competenze disciplinate dalle note della Regione Lazio del 14/10/2020 e la nota della Regione Campania del 9/9/2020 perché, all’epoca dei fatti, gli accertamenti diagnostici venivano scrutinati presso il laboratorio Futura di Avellino. «Il tenore delle relative discipline è chiaro. Sono i laboratori i soggetti onerati del dovere di trasmettere il referto al SISP territorialmente competente». Si spiega perché la Lazio scelse di rivolgersi al laboratorio di Taccone. «Quando è esplosa la pandemia nella Regione Lazio l’effettuazione dei test era demandata solo a strutture pubbliche, sarebbe stato sconsiderato servirsene. La Regione Campania, invece, aveva stabilito che le strutture private fossero equiparate a quelle pubbliche ai fini dell’analisi dei tamponi. La scelta non è stata solo logica e lecita, ma prudenziale». E ancora: «Non spetta e non spettava alla Lazio comunicare alle ASL competenti la positività al Covid e alcun rilievo può essere mosso. Conclusione unanimente confermata dai tre pareri pro veritate (Pregliasco, Rossi, Bondanini) acclusi alla memoria: per tutti nessun obbligo incombeva alla Lazio». Bisognerà capire se il giudice Cesare Mastrocola accoglierà o meno le perizie (su basi scientifiche) non trattandosi di tesserati. Gentile denuncia vuoti normativi. «La Procura non cita la norma e/o la prescrizione violata. La citazione manca perché nessuna prescrizione esiste». E’ rovesciato il teorema di Chiné. Non esistono divieti Asl in capo alla Lazio, come si può condannarla? Si fa riferimento a «quanto ordina la nota della ASL Roma 1 del 7 novembre 2020 in cui c’è scritto che i tesserati sono posti in isolamento presso il proprio domicilio». Solo quel giorno l’autorità si era messa in azione dopo i contatti con Pulcini di fine ottobre. C’è un altro documento che conforta la tesi della Lazio sugli obblighi di comunicazione: secondo il dottor Franchin (rappresentante Synlab) «il laboratorio di Calenzano provvede a comunicare le riscontrate positività alla Regione Toscana».

LOTITO. Il presidente dovrà difendersi dalle accuse per responsabilità diretta (articolo 6 comma 1 del codice di giustizia sportiva) per non aver vigilato sul rispetto delle norme in materia di controlli sanitari. La Lazio, per provare a scagionarlo, ricostruisce l’organizzazione che si è data attraverso le figure dei medici Pulcini e Rodia, del dirigente Pinata, del segretario generale Calveri. Un assetto riscontrato dall’organo di vigilanza del 20/12/2020 e dalla corrispondenza mail del segretario che risale al 6/10/2020 e inoltrata all’Uefa. Si richiama la legge 231 sul sistema duale della governance societaria. «E’ scontato che le decisioni siano di esclusiva competenza dei sanitari. Nessuna decisione risulta assunta da Lotito... Per arrivare a coinvolgerlo si sarebbe dovuto provare che questi abbia interferito con le decisioni dei sanitari o che abbia imposto una determinata condotta».
 
IMMOBILE. La Lazio ricostruisce l’intera filiera dei tamponi a cui venne sottoposto Ciro tra il 22 ottobre e il 7 novembre (negativo ad Avellino, positivo Synlab) sottolineando come «in base al protocollo Uefa il tampone positivo del 26 ottobre è stato inviato o avrebbe dovuto essere inviato alla Regione di residenza del laboratorio incaricato, nella specie la Regione Toscana... Tuttavia nessun provvedimento è stato mai assunto o portato a conoscenza dell’MLO della Lazio (il medico Rodia)». Tradotto: la Synlab avrebbe dovuto avvertire la Regione Toscana che a sua volta doveva avvisare la Lazio ordinando l’isolamento di Ciro. Non è successo niente di tutto questo, ma la Procura Federale ha deferito i medici e la Lazio. «Perché sia chiaro di che cosa stiamo parlando depositiamo un provvedimento simile disposto dalla competente autorità locale preposta alla salute nei confronti del Torino» alludendo alla quarantena obbligatoria dei granata disposta dalla ASL Città di Torino che ha permesso a Cairo di non presentarsi a Roma. Sulla base dello stesso protocollo, in assenza di divieti statali a impiegare Immobile e con tampone negativo, la Procura vorrebbe sanzionare la Lazio.

A TORINO. Immobile, nonostante il doppio esito dei tamponi, era stato posto in isolamento dai medici laziali saltando Bruges, risultando poi negativo ai controlli del 30 e del 31 ottobre (anche sierologici) prima di volare a Torino. E qui entrano in ballo i contatti tra Pulcini e Di Rosa della ASL Roma 1, il cui unico atto formale è relativo alle disposizioni del 7 novembre. «Il giocatore è stato impiegato - scrive la Lazio - soltanto quando, in pacifica assenza di provvedimenti amministrativi che dicessero il contrario, era chiaro che dal punto di vista sanitario potesse giocare». La Lazio si appoggia a due pareri pro veritate. Il primo è del professor Patrizio Rossi, sovrintendente sanitaria centrale Inail. Conforta l’operato di Pulcini e Rodia. «Sotto il profilo medico-legale i dati disponibili relativi ai tamponi molecolari non consentono di concludere per la presenza di un’infezione in atto nel calciatore. Anzi, a ben guardare, è la maggiore probabilità che il soggetto non fosse positivo all’epoca della partita». Ancora più incisivo Fabrizio Pregliasco, direttore del Galeazzi di Milano, autorevolissimo esponente della comunità scientifica. «La valutazione dei plurimi test molecolari e sierologici mi fanno ritenere il tampone eseguito il 26 ottobre un presumibile test falso positivo e quindi una condizione di salute e non contagiosità del tesserato Immobile nell’occasione dell’incontro del primo novembre e che nessuna manchevolezza sia ascrivibile alla società Lazio». Alle stesse conclusioni arriva la perizia del dottor Francesco Bondanini (direttore UOC, laboratorio Hub 2) che ha il governo della salute di circa 2 milioni di abitanti a Roma (un numero pari all’intero ammontare delle regioni Marche e Umbria). Ciro stava benissimo e poteva giocare a Torino, come testimoniano referti e illustri pareri. Sulla riserva presentata dal club di Cairo con l’intento di ribaltare il risultato ottenuto sul campo (3-4) e la vittoria a tavolino, la Lazio denuncia i tempi scaduti rispetto alla presunta positività di Ciro. «Intervento inammissibile». Il controverso rapporto con la ASL Roma 1, riferito all’esito del 26 ottobre, viene rovesciato così. «Dove sono gli interventi della ASL Roma 1? Chiunque sapeva del risultato del tampone processato da Synlab. La Asl ha atteso che qualcuno (nella specie la Lazio) la costringesse a occuparsi della vicenda».

GIURISDIZIONE. Ci sono altre questioni giuridiche non irrilevanti. La Procura persegue la Lazio per partite Champions e chiederà sanzioni in Serie A. «Il protocollo Uefa viene trasposto nell’ordinamento federale soltanto dopo i fatti contestati. Una lacuna colmata il 18 novembre. Ne consegue la palese infondatezza di tutti quegli addebiti che pretendono di trarre conclusioni a partire da un protocollo (quello Uefa) che alla data dei fatti non era applicabile al campionato italiano». L’altro capo di imputazione riguarda l’allenamento di Immobile la mattina del 3 novembre, poche ore prima della partenza per la Russia. L’esito del tampone alla Lazio arriva alle 10,49 ma l’allenamento (iniziato alle 9,30) si era già concluso. Ciro venne escluso dalla trasferta a San Pietroburgo. L’isolamento non sarebbe potuto scattare in anticipo. «La Procura ritiene che le società di calcio siano diventate altrettante articolazioni sanitarie dello Stato, sicché debbano sostituirsi alle Asl competenti e debbano essere sanzionate quando non lo facciano». Nella memoria sono citati gli esempi di quanto è accaduto in tempi recentissimi a Inter e Torino.

VUOTO. L’ultimo affondo Gentile lo piazza in base al principio del “nullum crimen nulla pena”. Non può esserci sanzione se non esiste la legge. Il protocollo federale, in base al quale la Lazio è stata deferita, integra il codice di giustizia sportiva ed è entrato in vigore il 31 agosto 2020, ma non è ancora stato approvato dal Coni. I legali biancocelesti li considerano inefficace. «La contestazione è in ogni caso priva di una valida base normativa quanto alla punibilità delle condotte». Sarebbe il caso di chiedere a Figc e Lega se per questo motivo non si sono costituite di fronte al Collegio di Garanzia del Coni per difendere in terzo grado le sentenze di giudice sportivo e Corte Sportiva d’Appello sul caso Juve-Napoli. Non è stata difesa l’eccezione (firmata dal Ministero) che aveva permesso al calcio di ripartire prima di infilarsi nella giungla della Serie Asl.



Patania è dalla parte della Lazio e spero sia pure questa la verità



TAMPONI, LE ACCUSE ALLA LAZIO (Il Messaggero)

IL CASO

ROMA Quattrocentosessantotto pagine, tre ispezioni (22, 28 e 31 ottobre) a Formello, interrogatori a raffica alla Synlab di Calenzano, scambio di e-mail col dirigente De Rosa dell'Asl Roma Uno, solo dopo gli esami effettuati al Biocampus Medico. Ancora: inserti di giornali e siti web, richieste d'acquisizione d'immagini a Sky sugli allenamenti, i verbali di Lotito e dei dottori Rodia e Pulcini (indisponibile alla prima convocazione per una grave crisi renale) e tutti i referti dei tamponi di giocatori e tesserati biancocelesti. Sono questi gli atti con cui la Procura Federale domani accuserà la Lazio sino a chiedere davanti al Tribunale Federale l'inibizione di Lotito e almeno sei punti di penalizzazione. Anche perché ancora mancano gli atti dell'indagine penale richiesti il 16 novembre e si legge a pagina 4 non ancora corrisposti «per motivate esigenze investigative». La Procura di Avellino potrebbe aggravare secondo via Campania - ulteriormente la posizione biancoceleste, ma già nella relazioneredatta dal pm Chinè e dagli 007 Scarpa e Ricciardi, a pagina 17, si leggono conclusioni pesanti: «Dalle positivita emerse, sia il 26 ottobre (tamponi Synlab pre-Brugge) sia il 30 ottobre 2020 (test Futura diagnostica, 48 ore prima della gara di campionato a Torino) non risultano adempiute le procedure di comunicazione alle competenti Asl, eccezion fatta per una e-mail di contenuto generico, priva di qualsiasi identificazione di positivi e di qualsivoglia prova documentale, sia dell'avvenuto reale invio, sia della ricezione. Non risultano attuate le prescritte misure di isolamento e quarantena prescritte dai Protocolli sanitari per contenere il contagio del Covid 19, non avendo i positivi rispettato il termine minimo di isolamento fissato dalle Circolari del Ministero della Salute, né avendo i soggetti che con i primi avevano avuto contatti stretti (tutto il gruppo squadra) tenuto una condotta rispettosa della prescritta quarantena».
SEDUTA
Fino al 6 novembre, secondo la Procura Federale, mancano tutte le comunicazioni alle Asl e sui tamponi del 30 ottobre prima del Torino (c'è l'esposto del club granata nelle carte) emergono delle contraddizioni nei verbali: «Il dottor Rodia ha dichiarato che gli esiti erano tutti negativi nel gruppo squadra, Lotito invece l'accertata positività di tre tesserati ovvero Vavro, Escalante e Djavan Anderson». Torna inoltre prepotentemente sotto accusa il famoso allenamento mattutino del 3 novembre, prima della partenza per San Pietroburgo: «È emerso dai filmati che Immobile, Strakosha e Leiva hanno svolto l'intera seduta (iniziata intorno alle 9.30), sebbene fossero risultati positivi ai tamponi Synlab del 2 novembre e nonostante il dottor Rodia ne fosse venuto a conoscenza dai rappresentati Synlab tra le ore 9.11 e le 10.49 del 3 novembre, giorno dell'allenamento». Questo si evince dall'interrogatorio del P.O.C (point of contact) di Synlab Franchin: «Ho verificato la presenza di 4 contatti telefonici intercorsi con il dott. Rodia, rispettivamente alle ore 09.11, 09.15, 10.04 e 10.34 del 3 novembre 2020, in cui ho preannunciato il riscontro delle positivitàe alle 10.49 ho inviato al dott. Rodia un messaggio whatsapp con la lista dei calciatori positivi già inseriti anche sulla piattaforma plasma». La Procura specifica che è stata richiesta alla Lazio poi copia delle risultanze degli esami Synlab pre-Zenit: «Ma tale richiesta è rimasta disattesa».
NORMA UEFA
Nell'audizione il dottor Rodia dichiara: «Non ho nessun rapporto con le Asl. È il laboratorio Synlab che deve comunicare alle autorità e ai singoli calciatori la positivita». Ma in questo caso interviene il responsabile del laboratorio di Calenzano Degl'Innocenti: «La Synlab provvede a comunicare le riscontrate positività alla Regione Toscana, ma non sappiamo se tale ultimo ente provveda, poi, a darne comunicazione alle regioni competenti. I protocolli Uefa prevedono che sia il medico della societa ad adempiere alle comunicazioni di rito agli enti interessati anche in considerazione del fatto che l'accesso alla piattaforma plasma e riservato solo al medico della squadra che ne ha le credenziali» Si tratta del Mlo del club, ovvero il dottor Rodia. Non a caso, la Procura Federale si fa inviare pure la Norma dalla Uefa e in particolare il punto 7.6 del Protocollo che in inglese specifica come sia il medico dalla società a dover informare sia i suoi giocatori positivi che le Asl. Le prime comunicazioni della Lazio invece inoltrate dall'avvocato Gentile iniziano il 6 novembre dove entra in scena anche il dirigente dell'Asl Roma Uno De Rosa prima della sfida alla Juve, finita per la positività in panchina di Djavan Anderson sotto accusa.
Alberto Abbate


per abbate invece siamo colpevoli ovviamente, e ce fanno neri.

Offline alex73

*****
12299
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6071 il: 25 Mar 2021, 09:12 »
Ma e' vero che il protocollo non è stato approvato dal coni?

Offline simcar

*****
9154
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6072 il: 25 Mar 2021, 10:14 »
Domani al Tribunale Federale si apre il processo alla società per i controlli Covid nelle partite con Bruges, Torino e Zenit
 
Le carte «Immobile negativo la Lazio va assolta» (Corriere dello Sport)

Pregliasco, Rossi e Bondanini: ecco i tre pareri a sostegno della difesa «Nessun divieto Asl, toccava a Synlab comunicare. L’Uefa non c’entra»

di Fabrizio Patania   
ROMA
 
 
È una battaglia di verità e di giustizia. Lotito si sente accerchiato, rovescia le accuse e ribalta il protocollo, pieno di vuoti normativi. Domani, davanti al Tribunale Federale, i suoi legali proveranno a smontare i sei capi d’imputazione a sostegno del deferimento disposto da Chiné, capo della Procura, il 16 febbraio. Venticinque pagine di memoria difensiva e altre cinquantadue di allegati, comprensive di tre illustri pareri pro veritate, per ricostruire la condotta della Lazio e dimostrare come Immobile (negativo) potesse giocare il primo novembre 2020 a Torino, cardine su cui gira la parte principale del processo di primo grado e che ha investito da mesi Lotito e i suoi medici. «A leggere le carte dell’incolpazione, chiunque trarrebbe il convincimento che la Lazio abbia posto in essere la condotta di un soggetto non soltanto incauto ma addirittura irresponsabile».

CONTESTO. L’avvocato Gentile parte così nella sua memoria, confermando la linea espressa con chiarezza un mese fa. «La Procura si sbaglia». Le accuse, per la società, sono fondate su presupposti normativi mancanti e verità deformate. «La Lazio si è data per tempo un’organizzazione dedicata: vanta 17 sanitari, ha espletato sino ad oggi circa 3 mila tamponi (con un costo pari a un milione di euro), non ha mai impiegato nessun giocatore positivo e si è persino assunta la responsabilità di supplire, con isolamenti precauzionali, all’inerzia dei pubblici poteri». La tempesta mediatica e il clima non tranquillizzano Lotito: «Auspichiamo che il Collegio si renda conto che ci difendiamo da una contestazione emotiva, priva di una base normativa e giuridica, ma anche esageratamente enfatizzata rispetto al reale e documentato andamento dei fatti».
 
COMUNICAZIONI. Bisogna risalire ai casi emersi nella settimana che comprende Bruges, Torino e San Pietroburgo. Per la Procura i medici Pulcini e Rodia non avrebbero comunicato alle Asl positività e contatti stretti. «Le contestazioni sono in larga parte inammissibili» sostiene il club richiamando le competenze disciplinate dalle note della Regione Lazio del 14/10/2020 e la nota della Regione Campania del 9/9/2020 perché, all’epoca dei fatti, gli accertamenti diagnostici venivano scrutinati presso il laboratorio Futura di Avellino. «Il tenore delle relative discipline è chiaro. Sono i laboratori i soggetti onerati del dovere di trasmettere il referto al SISP territorialmente competente». Si spiega perché la Lazio scelse di rivolgersi al laboratorio di Taccone. «Quando è esplosa la pandemia nella Regione Lazio l’effettuazione dei test era demandata solo a strutture pubbliche, sarebbe stato sconsiderato servirsene. La Regione Campania, invece, aveva stabilito che le strutture private fossero equiparate a quelle pubbliche ai fini dell’analisi dei tamponi. La scelta non è stata solo logica e lecita, ma prudenziale». E ancora: «Non spetta e non spettava alla Lazio comunicare alle ASL competenti la positività al Covid e alcun rilievo può essere mosso. Conclusione unanimente confermata dai tre pareri pro veritate (Pregliasco, Rossi, Bondanini) acclusi alla memoria: per tutti nessun obbligo incombeva alla Lazio». Bisognerà capire se il giudice Cesare Mastrocola accoglierà o meno le perizie (su basi scientifiche) non trattandosi di tesserati. Gentile denuncia vuoti normativi. «La Procura non cita la norma e/o la prescrizione violata. La citazione manca perché nessuna prescrizione esiste». E’ rovesciato il teorema di Chiné. Non esistono divieti Asl in capo alla Lazio, come si può condannarla? Si fa riferimento a «quanto ordina la nota della ASL Roma 1 del 7 novembre 2020 in cui c’è scritto che i tesserati sono posti in isolamento presso il proprio domicilio». Solo quel giorno l’autorità si era messa in azione dopo i contatti con Pulcini di fine ottobre. C’è un altro documento che conforta la tesi della Lazio sugli obblighi di comunicazione: secondo il dottor Franchin (rappresentante Synlab) «il laboratorio di Calenzano provvede a comunicare le riscontrate positività alla Regione Toscana».

LOTITO. Il presidente dovrà difendersi dalle accuse per responsabilità diretta (articolo 6 comma 1 del codice di giustizia sportiva) per non aver vigilato sul rispetto delle norme in materia di controlli sanitari. La Lazio, per provare a scagionarlo, ricostruisce l’organizzazione che si è data attraverso le figure dei medici Pulcini e Rodia, del dirigente Pinata, del segretario generale Calveri. Un assetto riscontrato dall’organo di vigilanza del 20/12/2020 e dalla corrispondenza mail del segretario che risale al 6/10/2020 e inoltrata all’Uefa. Si richiama la legge 231 sul sistema duale della governance societaria. «E’ scontato che le decisioni siano di esclusiva competenza dei sanitari. Nessuna decisione risulta assunta da Lotito... Per arrivare a coinvolgerlo si sarebbe dovuto provare che questi abbia interferito con le decisioni dei sanitari o che abbia imposto una determinata condotta».
 
IMMOBILE. La Lazio ricostruisce l’intera filiera dei tamponi a cui venne sottoposto Ciro tra il 22 ottobre e il 7 novembre (negativo ad Avellino, positivo Synlab) sottolineando come «in base al protocollo Uefa il tampone positivo del 26 ottobre è stato inviato o avrebbe dovuto essere inviato alla Regione di residenza del laboratorio incaricato, nella specie la Regione Toscana... Tuttavia nessun provvedimento è stato mai assunto o portato a conoscenza dell’MLO della Lazio (il medico Rodia)». Tradotto: la Synlab avrebbe dovuto avvertire la Regione Toscana che a sua volta doveva avvisare la Lazio ordinando l’isolamento di Ciro. Non è successo niente di tutto questo, ma la Procura Federale ha deferito i medici e la Lazio. «Perché sia chiaro di che cosa stiamo parlando depositiamo un provvedimento simile disposto dalla competente autorità locale preposta alla salute nei confronti del Torino» alludendo alla quarantena obbligatoria dei granata disposta dalla ASL Città di Torino che ha permesso a Cairo di non presentarsi a Roma. Sulla base dello stesso protocollo, in assenza di divieti statali a impiegare Immobile e con tampone negativo, la Procura vorrebbe sanzionare la Lazio.

A TORINO. Immobile, nonostante il doppio esito dei tamponi, era stato posto in isolamento dai medici laziali saltando Bruges, risultando poi negativo ai controlli del 30 e del 31 ottobre (anche sierologici) prima di volare a Torino. E qui entrano in ballo i contatti tra Pulcini e Di Rosa della ASL Roma 1, il cui unico atto formale è relativo alle disposizioni del 7 novembre. «Il giocatore è stato impiegato - scrive la Lazio - soltanto quando, in pacifica assenza di provvedimenti amministrativi che dicessero il contrario, era chiaro che dal punto di vista sanitario potesse giocare». La Lazio si appoggia a due pareri pro veritate. Il primo è del professor Patrizio Rossi, sovrintendente sanitaria centrale Inail. Conforta l’operato di Pulcini e Rodia. «Sotto il profilo medico-legale i dati disponibili relativi ai tamponi molecolari non consentono di concludere per la presenza di un’infezione in atto nel calciatore. Anzi, a ben guardare, è la maggiore probabilità che il soggetto non fosse positivo all’epoca della partita». Ancora più incisivo Fabrizio Pregliasco, direttore del Galeazzi di Milano, autorevolissimo esponente della comunità scientifica. «La valutazione dei plurimi test molecolari e sierologici mi fanno ritenere il tampone eseguito il 26 ottobre un presumibile test falso positivo e quindi una condizione di salute e non contagiosità del tesserato Immobile nell’occasione dell’incontro del primo novembre e che nessuna manchevolezza sia ascrivibile alla società Lazio». Alle stesse conclusioni arriva la perizia del dottor Francesco Bondanini (direttore UOC, laboratorio Hub 2) che ha il governo della salute di circa 2 milioni di abitanti a Roma (un numero pari all’intero ammontare delle regioni Marche e Umbria). Ciro stava benissimo e poteva giocare a Torino, come testimoniano referti e illustri pareri. Sulla riserva presentata dal club di Cairo con l’intento di ribaltare il risultato ottenuto sul campo (3-4) e la vittoria a tavolino, la Lazio denuncia i tempi scaduti rispetto alla presunta positività di Ciro. «Intervento inammissibile». Il controverso rapporto con la ASL Roma 1, riferito all’esito del 26 ottobre, viene rovesciato così. «Dove sono gli interventi della ASL Roma 1? Chiunque sapeva del risultato del tampone processato da Synlab. La Asl ha atteso che qualcuno (nella specie la Lazio) la costringesse a occuparsi della vicenda».

GIURISDIZIONE. Ci sono altre questioni giuridiche non irrilevanti. La Procura persegue la Lazio per partite Champions e chiederà sanzioni in Serie A. «Il protocollo Uefa viene trasposto nell’ordinamento federale soltanto dopo i fatti contestati. Una lacuna colmata il 18 novembre. Ne consegue la palese infondatezza di tutti quegli addebiti che pretendono di trarre conclusioni a partire da un protocollo (quello Uefa) che alla data dei fatti non era applicabile al campionato italiano». L’altro capo di imputazione riguarda l’allenamento di Immobile la mattina del 3 novembre, poche ore prima della partenza per la Russia. L’esito del tampone alla Lazio arriva alle 10,49 ma l’allenamento (iniziato alle 9,30) si era già concluso. Ciro venne escluso dalla trasferta a San Pietroburgo. L’isolamento non sarebbe potuto scattare in anticipo. «La Procura ritiene che le società di calcio siano diventate altrettante articolazioni sanitarie dello Stato, sicché debbano sostituirsi alle Asl competenti e debbano essere sanzionate quando non lo facciano». Nella memoria sono citati gli esempi di quanto è accaduto in tempi recentissimi a Inter e Torino.

VUOTO. L’ultimo affondo Gentile lo piazza in base al principio del “nullum crimen nulla pena”. Non può esserci sanzione se non esiste la legge. Il protocollo federale, in base al quale la Lazio è stata deferita, integra il codice di giustizia sportiva ed è entrato in vigore il 31 agosto 2020, ma non è ancora stato approvato dal Coni. I legali biancocelesti li considerano inefficace. «La contestazione è in ogni caso priva di una valida base normativa quanto alla punibilità delle condotte». Sarebbe il caso di chiedere a Figc e Lega se per questo motivo non si sono costituite di fronte al Collegio di Garanzia del Coni per difendere in terzo grado le sentenze di giudice sportivo e Corte Sportiva d’Appello sul caso Juve-Napoli. Non è stata difesa l’eccezione (firmata dal Ministero) che aveva permesso al calcio di ripartire prima di infilarsi nella giungla della Serie Asl.



Patania è dalla parte della Lazio e spero sia pure questa la verità



TAMPONI, LE ACCUSE ALLA LAZIO (Il Messaggero)

IL CASO

ROMA Quattrocentosessantotto pagine, tre ispezioni (22, 28 e 31 ottobre) a Formello, interrogatori a raffica alla Synlab di Calenzano, scambio di e-mail col dirigente De Rosa dell'Asl Roma Uno, solo dopo gli esami effettuati al Biocampus Medico. Ancora: inserti di giornali e siti web, richieste d'acquisizione d'immagini a Sky sugli allenamenti, i verbali di Lotito e dei dottori Rodia e Pulcini (indisponibile alla prima convocazione per una grave crisi renale) e tutti i referti dei tamponi di giocatori e tesserati biancocelesti. Sono questi gli atti con cui la Procura Federale domani accuserà la Lazio sino a chiedere davanti al Tribunale Federale l'inibizione di Lotito e almeno sei punti di penalizzazione. Anche perché ancora mancano gli atti dell'indagine penale richiesti il 16 novembre e si legge a pagina 4 non ancora corrisposti «per motivate esigenze investigative». La Procura di Avellino potrebbe aggravare secondo via Campania - ulteriormente la posizione biancoceleste, ma già nella relazioneredatta dal pm Chinè e dagli 007 Scarpa e Ricciardi, a pagina 17, si leggono conclusioni pesanti: «Dalle positivita emerse, sia il 26 ottobre (tamponi Synlab pre-Brugge) sia il 30 ottobre 2020 (test Futura diagnostica, 48 ore prima della gara di campionato a Torino) non risultano adempiute le procedure di comunicazione alle competenti Asl, eccezion fatta per una e-mail di contenuto generico, priva di qualsiasi identificazione di positivi e di qualsivoglia prova documentale, sia dell'avvenuto reale invio, sia della ricezione. Non risultano attuate le prescritte misure di isolamento e quarantena prescritte dai Protocolli sanitari per contenere il contagio del Covid 19, non avendo i positivi rispettato il termine minimo di isolamento fissato dalle Circolari del Ministero della Salute, né avendo i soggetti che con i primi avevano avuto contatti stretti (tutto il gruppo squadra) tenuto una condotta rispettosa della prescritta quarantena».
SEDUTA
Fino al 6 novembre, secondo la Procura Federale, mancano tutte le comunicazioni alle Asl e sui tamponi del 30 ottobre prima del Torino (c'è l'esposto del club granata nelle carte) emergono delle contraddizioni nei verbali: «Il dottor Rodia ha dichiarato che gli esiti erano tutti negativi nel gruppo squadra, Lotito invece l'accertata positività di tre tesserati ovvero Vavro, Escalante e Djavan Anderson». Torna inoltre prepotentemente sotto accusa il famoso allenamento mattutino del 3 novembre, prima della partenza per San Pietroburgo: «È emerso dai filmati che Immobile, Strakosha e Leiva hanno svolto l'intera seduta (iniziata intorno alle 9.30), sebbene fossero risultati positivi ai tamponi Synlab del 2 novembre e nonostante il dottor Rodia ne fosse venuto a conoscenza dai rappresentati Synlab tra le ore 9.11 e le 10.49 del 3 novembre, giorno dell'allenamento». Questo si evince dall'interrogatorio del P.O.C (point of contact) di Synlab Franchin: «Ho verificato la presenza di 4 contatti telefonici intercorsi con il dott. Rodia, rispettivamente alle ore 09.11, 09.15, 10.04 e 10.34 del 3 novembre 2020, in cui ho preannunciato il riscontro delle positivitàe alle 10.49 ho inviato al dott. Rodia un messaggio whatsapp con la lista dei calciatori positivi già inseriti anche sulla piattaforma plasma». La Procura specifica che è stata richiesta alla Lazio poi copia delle risultanze degli esami Synlab pre-Zenit: «Ma tale richiesta è rimasta disattesa».
NORMA UEFA
Nell'audizione il dottor Rodia dichiara: «Non ho nessun rapporto con le Asl. È il laboratorio Synlab che deve comunicare alle autorità e ai singoli calciatori la positivita». Ma in questo caso interviene il responsabile del laboratorio di Calenzano Degl'Innocenti: «La Synlab provvede a comunicare le riscontrate positività alla Regione Toscana, ma non sappiamo se tale ultimo ente provveda, poi, a darne comunicazione alle regioni competenti. I protocolli Uefa prevedono che sia il medico della societa ad adempiere alle comunicazioni di rito agli enti interessati anche in considerazione del fatto che l'accesso alla piattaforma plasma e riservato solo al medico della squadra che ne ha le credenziali» Si tratta del Mlo del club, ovvero il dottor Rodia. Non a caso, la Procura Federale si fa inviare pure la Norma dalla Uefa e in particolare il punto 7.6 del Protocollo che in inglese specifica come sia il medico dalla società a dover informare sia i suoi giocatori positivi che le Asl. Le prime comunicazioni della Lazio invece inoltrate dall'avvocato Gentile iniziano il 6 novembre dove entra in scena anche il dirigente dell'Asl Roma Uno De Rosa prima della sfida alla Juve, finita per la positività in panchina di Djavan Anderson sotto accusa.
Alberto Abbate


per abbate invece siamo colpevoli ovviamente, e ce fanno neri.

 a parte Abbate che ci dà spacciati, è singolare come molti giornali danno risalto alla difesa della Lazio, di questi 3 scienziati, mentre sulla Gazzetta, neanche un accenno.

Offline Sfumatura

*
210
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6073 il: 25 Mar 2021, 11:11 »
se la Gazzetta non cita nulla è buon segno

Offline briga

*
284
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6074 il: 25 Mar 2021, 11:18 »
La LAZIO mi sembra molto agguerrita con solidi appoggi e argomentazioni rassicuranti.Speriamo bene.

Offline bizio67

*
17229
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6075 il: 25 Mar 2021, 11:23 »
In un Tribunale ordinario basterebbe il difetto di giurisdizione e la mancata approvazione del protocollo da parte del Coni per assolvere la Lazio senza entrare nel merito, in ambito sportivo, dove le sentenze sono esclusivamente "politiche", non lo so
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6076 il: 25 Mar 2021, 11:30 »
a parte Abbate che ci dà spacciati, è singolare come molti giornali danno risalto alla difesa della Lazio, di questi 3 scienziati, mentre sulla Gazzetta, neanche un accenno.

Sono documenti già depositati nel processo da tempo.

Funziona così: il dott. Rao invia i materiali del processo al cds e il cds pubblica. Non sappiamo se siano stati mandati ad altre testate, che hanno deciso di non dare la notizia, ovvero se si è deciso di darli in esclusiva al cds.

La bocchinaretta dello sporc quelle carte le ha già da giorni, ossia da quando il Torino è intervenuto nel processo e ha potuto così avere copia del fascicolo di causa. Ovviamente, non ha mai assolto al dovere di cronaca e mai ha riportato le difese dell'indagato. Anche se è "solo" un processo sportivo, questo è un metodo sovietico disgustoso e orripilante.

Dopodiché, ricordatevi che Abbbbbbate in seno alla Lazio ha fonti NON UFFICIALI (lo detestano sia Lotito che Tare) ma non per questo meno serie e attendibili. La preoccupazione per una sentenza (di primo grado) durissima c'è, eccome se c'è.

Infine, mi si accapona la pelle a leggere un richiamo al principio di legalità della pena ("Nullum crimen sine poena, nulla poena sine lege": ossia, non si può essere puniti per un fatto o atto se non è previsto dalla legge come reato). Ha il sentore del tentativo di difesa estremo. Nell'ordinamento sportivo non è così, perché le norme proibitive sono "elastiche" e si espandono secono l'ampiezza del principio di lealtà e correttezza sportiva. Tanto è vero che non occorre neppure una prova assoluta per stabilire la colpevolezza (come insegna l'esperienza del calcio-scommesse, basta l'indizio per la condanna).
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6077 il: 25 Mar 2021, 11:34 »


La bocchinaretta dello sporc quelle carte le ha già da giorni, ossia da quando il Torino è intervenuto nel processo e ha potuto così avere copia del fascicolo di causa. Ovviamente, non ha mai assolto al dovere di cronaca e mai ha riportato le difese dell'indagato. Anche se è "solo" un processo sportivo, questo è un metodo sovietico disgustoso e orripilante.



A te sembra sovietico. A me sembra tipicamente capitalistico...
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6078 il: 25 Mar 2021, 11:36 »
A te sembra sovietico. A me sembra tipicamente capitalistico...

Bravo, ottimo contributo.

Offline ES

*****
20560
Re:Lazio - Covid-19 (Topic Ufficiale)
« Risposta #6079 il: 25 Mar 2021, 11:37 »
Sono documenti già depositati nel processo da tempo.

Funziona così: il dott. Rao invia i materiali del processo al cds e il cds pubblica. Non sappiamo se siano stati mandati ad altre testate, che hanno deciso di non dare la notizia, ovvero se si è deciso di darli in esclusiva al cds.

La bocchinaretta dello sporc quelle carte le ha già da giorni, ossia da quando il Torino è intervenuto nel processo e ha potuto così avere copia del fascicolo di causa. Ovviamente, non ha mai assolto al dovere di cronaca e mai ha riportato le difese dell'indagato. Anche se è "solo" un processo sportivo, questo è un metodo sovietico disgustoso e orripilante.

Dopodiché, ricordatevi che Abbbbbbate in seno alla Lazio ha fonti NON UFFICIALI (lo detestano sia Lotito che Tare) ma non per questo meno serie e attendibili. La preoccupazione per una sentenza (di primo grado) durissima c'è, eccome se c'è.

Infine, mi si accapona la pelle a leggere un richiamo al principio di legalità della pena ("Nullum crimen sine poena, nulla poena sine lege": ossia, non si può essere puniti per un fatto o atto se non è previsto dalla legge come reato). Ha il sentore del tentativo di difesa estremo. Nell'ordinamento sportivo non è così, perché le norme proibitive sono "elastiche" e si espandono secono l'ampiezza del principio di lealtà e correttezza sportiva. Tanto è vero che non occorre neppure una prova assoluta per stabilire la colpevolezza (come insegna l'esperienza del calcio-scommesse, basta l'indizio per la condanna).

E in quello non sportivo?
 

Powered by SMFPacks Alerts Pro Mod