Ma soprattutto se partiamo dal presupposto che è "politica" mettere una arcobaleno sulla maglia per me non si è capito manco di che stamo a parlá, con il dovuto rispetto.
Per me poi si può parlare pure solo di maglie, nessun problema.
Se non è politico un tema che divide in due la nostra società (cultura LGBTQ
versus famiglia “tradizionale”), non so cos’altro possa esserlo.
A maggior ragione visto che — anche se per assurdo non fosse politico, cioè riguardante due concetti che decidono alla radice come si debba strutturare la
polis — viene usato da bandi politici differenti (uno a favore di una fazione, l’altro a favore dell’altra, a entrambi dei quali non frega niente di nessuna delle due perché ognuno dei due cerca solo voti e buttate in caciara per mantenere o conquistare poltrone che non gli dovrebbero competere).
Ripeto, per me il calcio è un’isola felice e ci sono molti altri posti molto adatti per difendere l’una o l’altra posizione e per recriminare il giusto rispetto per ogni persona. Soprattutto, più che le maglie arcobaleno è bene promuovere una cultura del rispetto per tutti a livello quotidiano, non a slogan e bandiere.
Secondo me.
Se poi risulta che anche il calcio, come gli altri sport,
è politica, e ho torto io (può anche darsi), allora mi sono sbagliato anche sul mio concetto di Lazio: un’isola felice dove c’è posto per tutti e fuori da logiche e movimenti di massa, di un segno o di un altro.
Ma ripeto, magari me so sbagliato proprio io.
Volevo solo parlà de maglie, nun fa niente.