Da che mondo è mondo, un giocatore - specie se di spessore - che non vede il campo, ha l'abitudine di esternare il suo malcontento. Credo che Klose ne abbia il diritto e cercherei di cogliere comunque un messaggio positivo dalle esternazioni. C'è ancora vita nella Lazio, evviva. Ci sono pulsioni e desideri di mettersi in mostra, di giocare. E detto da uno di 36 anni che ha vinto tutto ed è scolpito nella storia del calcio, fa ancora più scalpore.
Vuol dire che le sue ambizioni sono ancora presenti.
La Lazio, inoltre, ha segnato solamente un gol (inutile) nelle ultime tre partite. E magari Klose parla a nuora perché nuora intenda. La nuora è Pioli.
O forse pure a Lotito che in questo caso sarebbe la suocera.
Ciò che non mi piace, francamente, è la reazione dei tifosi laziali e del cosiddetto ambiente.
Molti tifosi della Lazio sono pronti a dare a Klose un calcio in c.ulo invece di capire un campione, si fa quindi destabilizzazione al contrario.
E ci caschiamo sempre. Terreno fertile, che più fertile non si può. Quando una voce, una dichiarazione, una leggenda metropolitana incomincia ad entrare in circolo noi la surfiamo invece di combatterla. O almeno di elaborarla.
Per cui sento laziali che vanno appresso ai riommici quando dicono che Klose si risparmiava per il mondiale e giù critiche: cacciamo il crucco, famo giocà tounkara, ci sta pija in giro.
A parte che secondo me non è vero, ma pure se fosse, il tifoso ha il dovere di offrire un braccio per tirare fuori un laziale dalla palude, non di dargli una spinta per buttarcelo dentro.