finora abbiamo visto due Lazio
una all'olimpico, non particolarmente brillante ma estremamente concreta, 3 partite, 3 vittorie, 5 gol fatti, 1 gol subito, alcuni nuovi acquisti (kishna e hoedt) già bene in vista, keita e candreva abbastanza in palla, un matri che fa sperare e diverse altre buone novelle (le parate di marchetti, gli assist sfruttati e no di felipe)
poi c'è la Lazio lontana da Roma, ovvero il disastro totale: zero punti, zero gol, gioco inesistente, niente corsa, nessun senso di squadra o di forza agonistica o anche semplicemente di convinzione di se. niente, la Lazio di trasferta finora non è minimamente esistita
ora in quattro giorni ci aspettano due trasferte assolutamente probanti, perché importanti e perché complicate. alibi non ce ne saranno, non esiste una preparazione al tempo stesso azzeccata per giocare in casa e inadeguata per giocare fuori. così anche per la voglia o per il senso di appartenenza o per le tante altre "spiegazioni" che abbiamo letto o sentito in questo mese. dnipro e napoli, al di la dei risultati (ma non tanto al di la...) aiuteranno a capire che stagione sarà, la nostra: per continuare a stare ai vertici in Italia e in Europa è ora di avvicinare (quanto meno) le prestazione esterne a quelle interne. le possibilità sembrano esserci tutte, sciuparle sarebbe delittuoso