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In diretta a BUONGIORNO CAPITANO, Fernando Magliaro de IL TEMPO SULL'IPOTESI STADIO FLAMINIO IN CAMBIO DI COMPENSAZIONI
Il giornalista freelance, collaboratore del Tempo, è intervenuto stamattina ai microfoni di Radiosei nella trasmissione Buongiorno Capitano: tema del colloquio l'ipotesi stadio Flaminio quale impianto di proprietà della S.S.Lazio. "Il comune di Roma ha un problema, lo stadio Flaminio. Su quell'area esistono due difficoltà primarie: il vincolo della Sovrintendenza, simile a quello presente su Tor di valle; il diritto di veto degli eredi Nervi. Inoltre, la zona avrebbe un problema di parcheggi e del filtraggio pre-gara, differentemente dall'Olimpico dove c'è un ampio spazio attorno all'impianto per garantire la sicurezza, mentre il Flaminio è immediatamente circondato dalle abitazioni -spiega il giornalista – Dall'altra lato però vorrebbe dire recuperare una struttura ormai a rischio crollo, rifarlo vivere vorrebbe dire riqualificare l'intera area. Dall'altra parte c'è la Lazio, Lotito dopo gli sviluppi di Tor di Valle si comincia a muovere. L'area di Riano/Monterotondo, dove ci sono i famosi terreni sulla Tiberina, di interesse di Lotito è di 500 ettari, in quella zona c'è un vincolo maggiore, non c'è un problema di rischio esondazione come detto per Tor di Valle - al contrario, quella è un area che il comune deve far "allagare" tecnicamente per permettere lo sbocco del Tevere quando il fiume è in piena, ovvero quando il livello dell'acqua a Ponte Milvio supera i 12,33 metri. Si tratta di un vincolo non superabile, ovvero non serve mettere un'idrovora in più per abbassare il livello del rischio alluvione da R4 a R2, ad esempio, come accade per il Fosso di Vallerano vicino a Tor di Valle. Lì non si può costruire nulla, sempre ammesso che sia confermata l'area di cui si parla da 10 anni – precisa ancora Magliaro - Il nodo è questo: Lotito vorrebbe avere lo stesso trattamento riservato a Pallatta e Parnasi, ma per avere le stesse cubature bisogna spendere gli stessi soldi per le opere pubbliche connesse all'opera”. Ma quale sarebbe la strategia di Lotito?
“Secondo quanto risulta al Tempo, tra Raggi e Lotito dovrebbe esserci a breve un incontro per discutere di una cessione "simbolica" del Flaminio (la Lazio lo rifarebbe completamente mantenendo la struttura originaria, aggiungendo una copertura a scomparsa per avere l'ok della Uefa, alzando la capienza dai 32mila attuali ai 40mila, costruendo un ristorante, un museo della Polisportiva e altre strutture, ndr) e vorrebbe una compensazione, per costruire sui terreni della Tiberina, dove però c'è un problema maggiore rispetto a Tor di Valle perché, ripeto, non si tratterebbe di realizzare opere cosiddette di mitigazione, ma di superare un vincolo dell'Autorità di Bacino che usa una parte di quei 500 ettari, per provocare un allagamento atto a proteggere i quartieri di Roma Nord. Detto che nessuno conosce esattamente le particelle catastali dei terreni sulla Tiberina, dalle quali dedurremmo le aree inutilizzabili per edificare, va aggiunto che la famiglia Mezzaroma potrebbe avere altri terreni a Roma, dove magari è già previsto un certo tipo di sviluppo urbanistico (leggi possibilità di costruire con un determinato indice di edificabilità, ndr), potenzialmente interessati e soprattutto più compatibili con l'ipotesi compensazione. Ovviamente, se la compensazione prevede la costruzione di case - cosa non prevista dalla Legge Stadi in vigore dal 2014 - anziché di uffici e centri commerciali, l'iter amministrativo non sarà quello di Tor di Valle, ma verranno utilizzate le leggi ordinarie. Ricordo, infine, che l'Urbanistica è materia di esclusiva pertinenza del Consiglio Comunale del Campidoglio".