GROSSA apertura di Lotito su siti alternativi alla Tiberina.
Dal corriere dello sport di oggi.
Questione stadio. Conosciamo la posizione della Lazio, c’è l’antico progetto sui terreni della Tiberina. In tempi recenti sono nate indiscrezioni su ipotesi alternative, in altre zone di Roma o intorno al raccordo anulare, ad esempio Fiumicino. E’ vero?
«Ci sono delle scelte che sono il massimo, altre gradualmente a scendere. Uno si deve anche accontentare... A 20 anni pensi di sposare la principessa, poi a 23 trovi un’altra persona e dici ci sto bene, le voglio bene... L’optimum per la Lazio sarebbe la Tiberina per un semplice motivo: viabilità, ferrovia, trasporto fluviale. Sarebbe diventato uno stadio con una cassa di risonanza internazionale. Lo stadio non rappresenta solo il posto a sedere per vedere la partita, le persone ci si identificano, la considerano casa propria e quindi devi usufruire di una serie di attività e condizioni che sono il volano per produrre risultati economici. Immagina se prendi una percentuale del 10% su tutta l’attività e hai 20 mila persone».
Quindi può esserci un progetto, un qualcosa di molto bello per la Lazio, che non sia la perfezione, da costruire altrove.
«E’ un problema di volontà politica, inutile nascondersi dietro a un dito. Le soluzioni che prospettiamo non sono contro o impossibili da realizzare. Il problema è la volontà, adesso vedremo nel confronto. Sono rimasto colpito dalle posizioni negative che non mi hanno consentito di realizzare lo stadio in passato. In quel periodo il progetto avrebbe avuto una valenza economica diversa. Il mercato immobiliare è sceso, oggi non è facile vendere le case. Quelle sarebbero state le case dei tifosi e avrebbero consentito la realizzazione dell’impianto. Non servono solo il denaro, ma l’intelligenza e la capacità per realizzarlo. Se gravi un club come la Lazio di un costo di 200-300 milioni sui bilanci crei un problema per i parametri relativi all’iscrizione al campionato».