«Stadio Flaminio? Prima di tutto bisognerebbe mettersi d’accordo. Sulla questione dell’allenatore non so cosa succederà: per me gli accordi si fanno anche solo con una stretta di mano, per altri no. E’ interesse della Città se si ottengono certi risultati e vorrei che la nostra Capitale, che ha già nel suo stemma l’Aquila Imperiale, migliori costantemente e che possa farlo con la Lazio. Io sono abituato, quando mi prendo un impegno, a rispettarlo: se ci fosse la possibilità, sarei pronto ad aiutare. Mi sono chiesto: quella struttura si può coprire? Poi, ci sono parcheggi? Insomma, ci sono tre o quattro temi che vanno valutati e poi si vedrà. Quello non è uno stadio a norma UEFA. Comunque, ci sediamo al tavolo con la sindaca per parlare di tutti i temi e vedremo cosa succederà. Stavo riflettendo tempo fa su questo e siccome la sindaca Raggi è una persona molto aperta abbiamo visto che la Città ha bisogno di aiuto e noi siamo a disposizione per farlo. Penso che la Città di Roma abbia bisogno di uno stadio di riferimento per la Lazio: noi non ci siamo ancora fatto avanti, come ha fatto la Roma, ma adesso siamo a disposizione».