Allora, io sono nato a viale marconi e ci so stato per 25 anni, per poi abitare a garbatella, quarticciolo, torpigna e ora provincia di Rieti.
A roma mi muovevo con motorino, macchina, poi bici, oltre ai mezzi pubblici (abbonamento annuale).
Penso quindi di avere il polso della situazione tra dentro e fuori.
E dico questo: i romani sono completamente pazzi.
hanno una visione Gra-centrica che manco un agorafobico in piena crisi. Pensano che subito fuori il raccordo si entri nello spazio profondo, con distanze siderali e tempi biblici, quando in realtà è la loro visione dello spazio-tempo ad essere del tutto sballata.
è roma che ha tempi biblici per fare tre cazzo di passi. 5 km a Roma sono 50 subito dopo il GRA.
Io ci metto MOLTO meno a tornare in provincia di rieti uscito dallo stadio che a fare il percorso che dall'Olimpico mi riportava a viale marconi. Ma il romano di questa cosa non ne ha idea.
Sapete quante volte miei amici a fine serata mi guardavano con occhi stralunati "ma ora tu torni fino a casa???" e niente oh, provavo a dimostrarlo matematicamente che i tempi fossero quantomeno paragonabili e anzi, considerato il non dover cercare parcheggio si accorciavano, ma non c'era proprio verso.
Per il romano resta inconcepibile. Come detto, oltre il GRA lo spazio infinito in cui è facile perdersi e mai più ritrovarsi.
Ma è una questione culturale volerevolare, non urbanistica. Posso assicurartelo con cognizione di causa.
Lo stadio può stare fuori, la cosa importante è che sia raggiungibile coi mezzi pubblici e non solo quelli privati. Ferrovia e metro sono requisiti essenziali, non la distanza dal centro geometrico di roma.
E regà, per favore, accanniamo co sti 50mila perché è lo stadio daaa squadra daaaa capitale.
Deve essere una struttra funzionale, non la proiezione degli immaginari folli di chi ancora pensa "roma caput mundi". Che roma è caput si e no dell'italia centro-meridionale. A dì tanto, già a napoli non sarebbero d'accordo.