Il paradiso deve essere un posto orrendo, pieno di gente con la Repubblica sotto il braccio.
Allora penso a Giuliano Ferrara e me lo immagino sereno e sorridente, coi fiori tra i capelli. E allora lo fermo e gli dico: "Andiamo, Giulia'?".
Andiamo.
Suggestioni cinematografiche.
Un filmetto carino, We Want Sex, nella cui colonna sonora potete trovare un colpo anthemico degno di stare nelle migliori carte d'identità esistenziali, vedi alla voce segni particolari. Hit di un gruppo gigantesco ma, ahiloro, non gigante, vedi alla voce Stones, Beatles, Who...
E poi un filmetto irritante, piaciuto solo a Phil Woods
, American Life.
Comunque dentro il filmetto in questione ci trovate 'sta perla di George.
Ma torniamo a questo 2011.
Son passati 10 anni da quando le towers came down. E se c'è un modo per domare la morte è quello di evocare la bellezza e la poesia dei gesti. Dedicata a Philippe Petit, funambolo lassù, quando quel lassù esisteva ancora. Era il 1974 e gli anni contano, quando dobbiamo trovare un senso alle imprese. Il
filo che unisce storie personali e sfide al cielo.
Documentario straconsigliato Man On Wire.
Per finire, anche se questo pomeriggio, come questa giornata, non è mai cominciato, un'altra scheggia di attualità.
Quelle canzoni che dopo 5 secondi già mi hanno sfilato la cinta, abbassato i jeans, le mutande e mi hanno messo fronte al muro.
Procedi pure J.
In questo paradiso non c'è veramente nessuno.
Back home.
Finalmente.
Leggero.