Go on….secondo me dovresti scrivere molto di più...
Bene, l'hai voluto tu.
Per me devi continuare senza chiedere il permesso, ma il fatto che odi qualcuno, potrebbe pure essere che vorresti essere al suo posto. O che vorresti mettere in pellicola in modo diverso le stesse cose. Ma il modo di raccontare e lo straniamento sono diversi secondo il vissuto, spesso non cercando di capire o sedersi sul seggiolino ambito si riesce a percepire un proprio senso, che sia scostante o elettrizzante, alla vita che scorre lì dentro, dentro noi.
Chiedevo se il mio ragionamento potesse aprire un confronto di opinioni, oppure se interessasse soltanto me e il mio modo di vivere i film di Sorrentino, tutto qua. Nel secondo caso avrei proseguito il discorso nella mia testa, o magari me lo sarei scritto senza renderlo pubblico.
Vorrei essere al suo posto? Sì, mi piacerebbe.
Mi piace raccontare delle storie, nel mio piccolo l'ho sempre fatto. Non con un film però, non ne sarei capace. Gli unici video li ho fatti con il telefonino, insomma non è il mio mezzo d'espressione.
I film li guardo, non sono né un esperto né un critico. Spesso mi faccio delle idee, valuto, alcune cose le trovo fatte bene altre no, e di solito oltre a guardare il film riesco a farmi un'idea sull'autore (giusta o sbagliata che sia), su cosa stava pensando mentre progettava una scena, immagino le problematiche che ha incontrato mentre sviluppava la trama: una sorta di seconda visione del film, contemporanea alla prima. I bei film secondo me hanno molti livelli di coinvolgimento. È chiaro che nell'immedesimazione con l'autore metto dentro il mio vissuto, cerco di integrarlo, di imparare ad usare dei colori nuovi. Sorrentino, dicevo prima, non lo reputo per niente stupido. Per questo ne scrivo.
Forse le critiche che gli ho rivolto sono identiche a quelle che vorrei rivolgere a me, idealmente, e non ho il coraggio di dirmele con sincerità. Potrebbe essere una chiave di lettura, non necessariamente in contraddizione con quella che istintivamente avevo dato.
io non giudicherei mai un autore secondo una lettura psicologica
arte è anche (o soprattutto) nascondere, a parer mio
sottrarre e togliere mostrando
il cinema può vivere aldilà dello spessore dei personaggi, dell'empatia o altro
il cinema vive di suo, di un suo linguaggio, bastante in se
Sorrentino racconta il suo straniamento, come Antonioni il suo
La grande bellezza per me resta un bel film, aldilà dello sguardo al mercato (perchè no?) come anche This must be the place
questo ultimo non l'ho visto ma ho fiducia, fiducia in lui e in Garrone
il resto del cinema italiano per me può chiudere baracca
Anch'io penso che una parte dell'arte sia nascondere, ci vuole mestiere.
Riguardo a Sorrentino, ho scritto prima che io lo vedo come un uomo molto chiuso in sé: in lui, più che di nascondere, è evidente l'esigenza di nascondersi. Bisogna dare le informazioni essenziali, nascondendo quelle superflue. Siamo d'accordo, questo lo sa fare. Però non deve nascondere se stesso, lui è lo strumento. È un caso che i suoi protagonisti si assomiglino? Non credo. Gli vengono simili perché ci mette dentro una parte di sé. Li vive, anzi, sono disposto a credere che lui sia come loro. Usa sempre il protagonista per raccontarci il suo mondo, essenzialmente lo fa vagare. Le sue storie possono essere piene di personaggi, ma nessuno spicca oltre al protagonista. È il suo alter ego, guarda con i suoi occhi. Dai, è lui.
Ora, i suoi protagonisti sono sempre dei personaggi che trattengono una parte di sé: perché sono disillusi, per tirchieria, paura di crescere, quello che sia. Non vivono la vita pienamente, concedono agli altri (e allo spettatore) solo dei frammenti di ciò che sono o che sentono. E quindi a me, una volta che mi hai raccontato questa storia, già alla seconda mi hai stancato (qui sto parlando direttamente con Sorrentino).
Sono film che cominciano bene, poi si perdono. Io li trovo insinceri, e in più secondo me non sa scrivere una storia compiuta. Sa girare molto bene, ma non sa scrivere.
Non è una questione di trama o di personaggi: mi sta benissimo che siano vuoti, senza carattere o incoerenti, antipatici, odiosi, non ho problemi a vedere film senza trama o senza dialoghi (per farci due risate una volta ho visto un film di Kim ki-duk coi sottotitoli sfasati di parecchi secondi, del tipo: la donna muove le labbra, l'uomo parla). I film di Sorrentino sono discontinui e dispersivi. Mi piacerebbero se durassero mezzora l'uno. Sono squarci che presi singolarmente mi vanno pure bene, ma insieme non stanno in piedi, diventano pesanti.
Farei un'eccezione per Le conseguenze dell'amore, del quale mi piace molto anche il finale.
Antonioni mi piace moltissimo, in particolare La notte, L'eclisse, L'avventura.
La notte è film magico, ammaliante. Le distanze, i movimenti dei personaggi hanno una profondità che Sorrentino non sa mettere. Mi riferisco alle dinamiche: nei film di Antonioni ogni movimento ha senso per me, neanche mi domando se sia credibile, anche il più eccentrico. Antonioni oltre ad avere una grande abilità visiva riesce a stabilire un contatto materiale, intimo con gli oggetti nel film: non fa mai niente per compiacere il pubblico o per stupirlo.
La grande bellezza invece è un film finto. Intenzionale, non intenzionale? Non lo so, parliamone. Però visivamente è finto: nel senso che ogni oggetto è avvolto da un involucro invisibile che ne rallenta i movimenti.
Da questo mi viene la presunzione per dire che Sorrentino non si dona completamente allo spettatore. Non c'è ancora riuscito. Ogni film che fa in lui lottano due forze: una che gli chiede di arrendersi alla vita, di toccare con le proprie mani e di non camminare sulla punta dei piedi, un'altra che lo invita a nascondersi, che lo protegge (e in realtà lo inguaia ancora di più, costringendolo a fare un nuovo film, con l'intento di superare questa paura finalmente).
Comunque: sì, certo, ogni artista ha il suo linguaggio. Può darsi che io non riesca ad entrare in sintonia con quello di Sorrentino. Potrebbe essere la risposta. Eppure ancora mi ostino, forse gli assomiglio un po'.
Invece Garrone mi piace. L'ultimo film ho paura a vederlo, non credo sia il mio genere.
Insomma, brevemente ho detto la mia. A te, perché ti piace Sorrentino, o che cosa ti piace? Oppure ti piace e basta?