Visto ieri "The Lobster", grossa delusione.
Tragicommedia grottesca, personaggi troppo assurdi per essere presi sul serio, scarsissima caratterizzazione psicologica.
Bocciato.
Secondo me la scarsa caratterizzazione è intenzionale (e funzionale). Ma forse io ho un pregiudizio positivo perché mi erano piaciuti molto i film precedenti.
Lui (il regista) ha la fissa del controllo e della manipolazione, cioè gli piace porre i personaggi in dei sistemi chiusi con delle regole se vogliamo ridicole e mostrarceli come fossero animali su cui sta girando un documentario.
La trama è inverosimile, stilizzata, sì, e i personaggi a volte sembrano degli zombie (nell'una e nell'altra fazione). Ma appunto, non credo che il suo intento sia renderceli reali o credibili. Fa un esperimento. Non parte dal mondo reale per estrarne una riproduzione, ma costruisce un sistema (fittizio) e poi dentro ci fa muovere dei personaggi (anch'essi finti).
The Lobster è più artificioso dei precedenti, direi soprattutto esteticamente, l'atmosfera mi ha ricordato la serie Black Mirror. Meno carnale e opprimente di Kynodontas ma più farsesco, inglese, leggero e perfido.
Ci ho visto anche una riflessione sui rapporti di coppia di oggi, sul fatto che siano in un qualche modo regolamentati, o anche sul discredito sociale ricevuto da chi non ha un partner.
Niente, mi dispiace averti ammollato questa pappardella, ma per me Lanthimos tra i registi giovani è uno dei più bravi e ci tenevo a dirlo.