Non date retta a IB.
Non abbiate paura dei film lenti, diffidate dei film che vi spiegano tutto.
Un film non è soltanto una storia. E lo sguardo dell'autore non deve coincidere per forza con quello dello spettatore. Ognuno può creare il proprio flusso logico mentre guarda un film.
Ho riletto il topic, viene citato Goodbye Dragon Inn di Tsai Ming-liang (cuchillo). Un film lento, lentissimo, ambientato all'interno di un cinema in disfacimento. Non succede quasi niente, dialoghi pressoché inesistenti. Ricordo la noia nel vederlo, una parte di me si domandava: "ma quand'è che si accende?"; un'altra, quella che aveva già visto Il gusto dell'anguria e Che ora è laggiù, mi suggeriva di resistere, non potevo pretendere di capire, i film migliori secondo me sono quelli che ti s'insinuano dentro senza che tu te ne accorga e poi ti crescono (sempre dentro) in tutta la loro potenza, dopo giorni, dopo anni.
Goodbye Dragon Inn è un film di una bellezza esasperante. Goodbye Dragon Inn è un pianto, in tutti i sensi. È la tristezza di un mondo che finisce, il cinema che chiude; il pianto dei pianti che abbiamo tutti dentro, il neonato, la perdita.
Chiaramente ognuno ha i suoi gusti, si può entrare in sintonia con un autore e non con un altro, e l'esempio di Tsai Ming-liang è estremo: è un artista, come posso pretendere di apprezzarlo subito, io che non sono né artista né poeta, richiede uno sforzo da parte mia, devo familiarizzare col suo linguaggio, ci vuole tempo; ribaltando il discorso: che giudizio do di un film che mi piace subito? Si tratta di dire a se stessi: cosa voglio da questo film, intrattenimento, gradevolezza, voglio conferme, oppure cerco qualcosa che non avevo, non conoscevo?
E se mi annoia, mi annoia perché lo trovo prevedibile, o perché il vuoto mi fa sentire scomodo?
Chiedo scusa per la lenzuolata, voglio dire che quasi tutti i film menzionati nell'altro topic meritano di essere visti.