scrivo di getto
ho appena finito di vedere
Black Swan------------------------------------attenzione spoiler-----------------------
o si potrebbe dire
Delirio di una Ballerina o
Requiem per una Ballerina parafrasando i titoli dei precedenti, inquietanti film di Aronofsky ai quali è certamente legato da un fil rouge (o un filo di pazzia fate voi)
per l'onirica rappresentazione - Darren è in questo insuperabile - della "caduta" dei protagonisti che cedono, consapevolmente, ai loro fantasmi
E' un film che ti mette knock out più volte, come daltronde faceva
the Wrestler, come in quest'ultimo ha al centro del suo racconto
un corpo, dapprima santificato e poi martorizzato: un corpo che cambia nel caso di Nina (è la scoperta di una sessualità ancora confusa) fino a frantumarsi nelle conseguenze estreme (lì invece era il corpo decandente di Randy che non riesce più a sostenere un'anima che non si arrende all'inevitabile, anche qui fino alle estreme conseguenze ); ma anche una
mente che si dissolve, ben prima del corpo, in una vorticosa caduta senza fine.
Nina come Randy realizzano consapevolmente il piacere di una fine tutto sommato voluta e cercata fin dall'inizio, immolandosi alla perfezione dei prorpi gesti (la danza ed il wrestling in fondo si somigliano...)
E' un film dove la mano del regista si avverte e come,
l'uso della camera a mano serve ad esaltare il delirio della protagonista (come in requiem for a dream dove le riprese "soggettive" di Marion nei momenti più significativi del film danno allo spettatore un senso claustrofobico che difficilmente lo abbandona alla fine del film);
l'uso delle luci e delle ombre aumenta il senso di lucida follia che si impadronisce della protagonista;
non è saccente Darren (come in the Fountain), non esagera bei suoi interventi, ma è preuroso verso la sua creatura come una leonessa con i suoi cuccioli: un oscar alla regia non sarebbe affatto uno scandalo
due parole sugli attori:
sulla Portman è stato detto tutto...che altro dire?
che non ha paura di rischiare, facendo del suo corpo uno strumento immolato all'arte (il cinema lo è certamente): come in the Closer non ha remore di utilizzarlo come necessario mezzo narrativo (e la scena dell'autoerotismo dopo tutto è assai più complicata del mostrare una tetta o un kulo) e glorificarlo (vabbè dai sdoganiamo con l'Oscar l'orgasmo femminile
)
a Lei L'oscar è doveroso (anche se la willims mi ha vermente colpito in Blue Valentine) per il film in questione ma anche per la carriera (la quasi signora Millepied non sbaglia un film da parecchio)
Mila Kunis:
Mi ha sorpreso, non la conoscevo ed il fatto che l'avesse scelta la sua cara amica Portman (una raccomandata insomma
) aveva creato in me dei pregiudizi.
Invece se la cava egregiamente nella parte di alter ego di Nina, e il premio a Venezia non mi appare più esagerato;
Winona Ryder:
sono contenta del suo ritorno, attrice talentuosa quanto tormentata trova in Beth un personaggio che pare disegnato per lei. Bentornata
V. Cassel:
di lui non parlo perchè francese, e quindi antipatico per definizione
a voler essere cattivi diciamo che era l'unico attore francese che potesse interpretare un coreografo...francese
bel film davvero
vale la pena vederlo