meanwhile...
ho appena finito questo
piccola premessa: io a d o r o bill bryson
ho letto tutto, ma proprio tutto tutto tutto, quello che ha scritto, anche quel paio di cacate che, però (tipo l'ultimo "piccola grande isola", seguito di "notizie da un'isoletta"), non hanno mantenuto il livello usuale delle sue opere
beh, insomma, "l'estate in cui accadde tutto" è - paradossalmente, per noi laziali - quella del 1927
pensate: mentre qui da noi si tramava per dare forma ad una fusione ignobile, dall'altra parte dell'oceano lindbergh (che, come scopriremo, era un personaggio strano e riprovevole) si organizzava e partiva per una delle enormi imprese compiute dall'Uomo da quando è sulla terra
lindbergh (chicca: se suo nonno, giunto negli USA, non avesse tramutato in lindbergh il suo cognome, si sarebbe chiamato charles mansson) è il trait d'union di tutto il libro: lui e l'epopea del volo in USA e nel mondo
in più, in un susseguirsi di date, dati, fatti, supposizioni e prove, bryson ricostruisce le vite e le carriere di personaggi entrati nell'immaginario collettivo e nella storia del XX° secolo: Ford e le Model T e Model A, i presidenti americani, Mount Rushmore, il boom di Hollywood ed il passaggio dal muto al sonoro, l'avvento delle trasmissioni della radio e l’invenzione della televisione, l’ascesa di Babe Ruth e dei New York Yankees, la condanna a morte di Sacco e Vanzetti, la fine di Al Capone e l’inizio della Grande Depressione
quasi 500 pagine di storia americana vista dalla parte di chi quella storia l'ha costruita e subita
c'è tutta una serie di informazioni circa la spaventosa alluvione del mississippi del 1927, sugli attentati dinamitardi vs giudici, poliziotti e giornalisti da parte degli anarchici, sono ben spiegate le basi dell'immensa bolla speculativa che proprio in quegli anni diede il via alla reazione a catena che portò alla grande depressione e tanti tantissimi altri fatti, organizzati in una narrazione che lega tutto con la solita maestria brysoniana