Eccoci, le cose che mi sono piaciute di più nel 2016.
Niente capolavori assoluti (ma ormai non ce li aspettiamo nemmeno più), nemmeno tante cose memorabili, qualche scoperta e qualche conferma.
APPREZZATINOTHING - Tired of Tomorrow
MUMFORD & SONS - Johannesburg
ASSALTI FRONTALI - Mille Gruppi Avanzano
SPARTITI - Austerità
MOTTA - La Fine dei Vent'anni
PJ HARVEY - The Hope Six Demolition Project
KING CREOSOTE - Astronaut Meets Appleman
CLASSIFICAGLASGOW COMA SCALE "Enter Oblivion"
Post-rock strumentale con i controfiocchi, strappa dalle sedie per trasportare chi ascolta in boschi sconfinati e paesaggi innevati, con una temperatura tenuta sempre alta a suon di chitarre
SAVAGES "Adore Life"
Qualcosa di selvaggio c'è, ovviamente, ma c'è anche un lirismo che definisce un punto di contatto tra il punk degli esordi e il rock più evocativo
IL MURO DEL CANTO "Fiore de Niente"
Musica popolare, una patchanka folk-rock che diverte riflettendo squarci di vita (interiore e sociale) dal basso, fa saltare mantenendo quel senso di drammaticità della canzone romanesca.
HIROMI "Spark"
Il pianoforte della talentuosa giapponese colpisce ancora, con un impressionante diluvio di note e tecnica sopraffina per un disco di jazz divertente e trascinante.
GLASS ANIMALS "How To Be A Human Being"
Trip-Hop con una certa attitidine soul, senza ombrosità e con un diffuso senso di placido benessere, sorretto da un'elettronica quasi sempre discreta
SUMMER CANNIBALS "Full of IT"
Chitarre, basso, batteria. One-Two-Three-Four. Distorsori. Ritmo. Casino. L'alternative rock unito all'energia punk, ancora freschi nel 2016.
COMET IS COMING "Channel The Spirits"
Un magma ribollente techno-samba-jazz-tribal-funky-jungle-psycho-dance, difficilmente inquadrabile, sicuramente originale e sorprendente
PODIOZEN CIRCUS "La Terza Guerra Mondiale"
Un disco che consolida la reputazione di solida realtà del rock alternativo italiano, distaccandosi dalla media (non poi così esaltante) delle produzioni nostrane grazie all'originalità dei testi (ironici, caustici, iconoclasti) ed al piglio da vera band rock 'n' roll.
KING GIZZARD & THE LIZARD WIZARD "Nonagon Infinity"
Una corsa a perdifiato su ritmi forsennati di rock psichedelico, con echi sixties, accenni progressive, divagazioni metal, con un senso di libertà post-zappiano. Si finisce col fiato in gola, ma appagati e sorridenti.
RADIOHEAD "A Moon Shaped Pool"
Ancora una volta stupisce come riescano a sfornare un disco ricercato al limite del pretenzioso, pieno dei 'loro' suoni, senza essere mai banali e trovando ancora l'equilibrio per affascinare e coinvolgere.
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