Mi piacciono molto i film della prima parte di carriera, su tutti Sogni d'oro e Palombella rossa, gradualmente ho perso interesse.
Caro diario non m'ha mai fatto impazzire, anche se lo ritengo un film importante.
Aprile dovrei rivederlo, mi trasmise un po' di stanchezza e alcuni passaggi geniali (l'ipergiornale fatto di ritagli).
La stanza del figlio non l'ho voluto vedere, temevo l'effetto empatia indotta.
Il caimano l'ho visto diverse volte e non mi ha mai convinto. Insopportabile il personaggio di Jasmine Trinca, categoria "partigiani buonissimi". Comunque operazione interessante per tante ragioni. Un'immagine: Cristoforo Colombo che viaggia sulla Cristoforo Colombo.
Generalizzando secondo me i personaggi non interpretati da lui sono un po' piatti, convenzionali. Sono vedovo del Moretti egocentrico, lagnoso, ombelicale. Quando ha voluto fare dei ritratti realistici non gli sono riusciti granché.
Habemus Papam carino ma niente più, soprattutto se messo a confronto con la prima parte di carriera. Certo, Moretti rimane un artista che ha delle intuizioni incredibili: il Papa che non se la sente di fare il Papa, prima che accadesse davvero.
Ritornando a Il caimano: ha avuto il coraggio di fare un film su Berlusconi quando Berlusconi era all'apice del potere; mi viene in mente Il divo, che è un film riuscito, compatto, senza difetti, ma è stato fatto quando Andreotti era ormai inoffensivo.
Gli ultimi tre film non li ho visti e penso che non li vedrò. Anche se lo considero uno dei registi italiani più importanti della sua generazione.