FD caro io mi sono fatto numero x rave illegali tra il 92' e il, diciamo... 2005 più o meno.
Ovviamente ho sempre condiviso e apprezzato lo spirito politico implicito in queste manifestazioni, ma devo dire che esteticamente non ho mai apprezzato il genere dominante, ovvero la tekno, o hardtekno.
E' vero pure che non ho mai amato la speed, che è la droga strettamente connessa a questo tipo di musica, ma insomma boh, non c'e' mai stata ricerca, gusto, visione.
Come il sesso quando è ginnastica, come il porno quando è dozzinale.
Pure i mitici francesi tipo i Crystal distortion m'hanno sempre abbastanza sfranto le 00.
Se invece parliamo di techno, electro, la prima ( solo la prima eh che poi è degenerata ) minimal techno e alcune cose tech-house , allora posso dire di saperne e di apprezzarne e ho un buon migliaio di vinili di quando lavoravo nei pub era fin de siecle 98-03.
Ho avuto anche la fortuna di essere nell'edizione 2013 del Movement, il festival ( una volta ) più importante di techno, nel cuore di Detroit, la città dove nacque nel 1983 circa.
E si, anche la techno ha un cuore negro per chi non lo sapesse, anche se la mia etichetta preferita
è stata la bianchissima Kompakt records da KOLN, Deutschland.
Anzi a pari merito con la SOMA quality recordings da Glasgow, Scotland.
Non ho mai amato particolarmente la scuola romana anche se ne riconosco l'importanza internazionale, mentre invece ho amato alcuni napoletani geniali nel fondere house e techno ( in primis Danilo Vigorito e Marco Carola ).
Dell'ultimo decennio ho apprezato poche cose, perchè ormai come molti altri generi la techno è in cerca di una via d'uscita dalla inesorabile ripetitività, ma voglio segnalare intanto due miei favoriti:
Maceo Plex e sopratutto il canadese Mathew Jonson.