Ho già comunicato alla madre le opinioni nettiche, comunicazione seguita da un non quotato "te l'avevo detto". Ora userò il tuo nome come referenza; avendoti sì incontrato ma non conosciuto benissimo potrebbe dar credito alla tua opinione.
le è bastato uno sguardo
cmq, la storia è talmente assurda che se, mentre stai lì con le ugne masticate ed i polpastrelli che fondono, ci pensi un attimo dici "mavaffa
nchiulo, va...i morti che camminano"
però non lo fai, anzi
quindi gli squartamenti, le capocce esplose, il sangue, le braccia staccate, la putrefazione che si respira ovunque, se vuoi li puoi ricondurre ad un semplice scontro cattivi/buoni (che poi, insomma...) o uruk-hai/elfi
ci sono però delle linee morali che sono sottintese che, quelle si, possono essere spiazzanti per un ragazzo in formazione: la fedeltà, la famiglia, il gruppo, il tradimento, l'essere spietati se portati dagli eventi oppure scegliere questa spietatezza come ragione di vita...homo homini lupus, insomma
il personaggio di Carl, il figlio di Rick, il protagonista, ha una crescita come uomo che segue al contrario la decrescita del padre verso abissi di cinismo incredibili
ora tocca vedere se e come le due visioni del mondo coincideranno, fra padre e figlio
insomma, l'ambientazione è talmente horror-fantascientifica che sotto ci puoi scrivere qualsiasi altra storia umana, ed è proprio in questo che gli sceneggiatori si stanno superando
staccare solo teste dopo un po' avrebbe stuccato e d'altronde Romero è inarrivabile in questo
io, come dicevo a Vaz tempo fa, ci vedo molto McCarthy (The Road)